L’utilizzo dei laser in ambito dermatologico

PUBBLICATO IL 05 LUGLIO 2018

Molteplici sono i motivi per cui in ambito dermatologico si ricorre a questa apparecchiatura molto sofisticata: il trattamento laser è indicato, infatti, per l’asportazione di neoformazioni cutanee benigne (nevi di Unna o di Micher, cheratosi seborroiche, verruche e fibromi qualora non sia necessario l’esame istologico), per la cura delle lentigo solari e senili, per la couperose e la rimozione dei capillari e per la depilazione. Come ci ha spiegato la Dott.ssa Anna Carlino, specialista dermatologa dell’Istituto Clinico S. Anna, “grazie al laser si eseguono trattamenti selettivi di strutture cutanee superficiali e profonde con assenza o minima alterazione dell’epidermide sovrastante”. Quali vantaggi comporta l’utilizzo dei laser? “Consentono di ridurre al minimo complicanze di tipo cicatriziale e il disagio del paziente durante i trattamenti, a differenza di altre metodiche più tradizionali, quali elettrocoagulazione e chirurgia”. Come funzionano. “Ogni tipo di laser (chirurgico, vascolare, depilatorio, pigmentario) - ci ha spiegato - emette un proprio specifico raggio di luce monocromatica, che viene assorbita in maniera selettiva dal bersaglio che si vuole colpire. L’assorbimento dell’energia emessa dal raggio laser produce una distruzione selettiva del bersaglio, con minimo interessamento (e quindi minimo danno) dei tessuti sani circostanti”. I trattamenti laser sono indicati per tutti? “In generale tutti i soggetti possono essere sottoposti a trattamento laser. Vengono esclusi solitamente pazienti con alterazioni del processo di cicatrizzazione, malattie del connettivo o coloro che stanno assumendo farmaci fotosensibilizzanti. In ogni caso, l’idoneità al trattamento deve essere stabilita dal dermatologo nel corso di una visita preventiva, atta ad escludere controindicazioni e a stabilire tipo e modalità dei trattamenti”. Sottoporsi ai trattamenti laser è doloroso? “I trattamenti laser, ci ha spiegato la dott.ssa Carlino, provocano per lo più sensazioni fastidiose o modestamente dolorose durante il trattamento. È sempre possibile eseguire anestesie topiche o locali, soprattutto nel caso di asportazioni di lesioni di grandi dimensioni”. Ci sono effetti collaterali? “Come in qualsiasi altro trattamento medico o chirurgico, esistono effetti collaterali, anche se perlopiù modesti e transitori. A breve termine si verifica solitamente un leggero arrossamento della cute o leggero gonfiore della zona trattata. Raramente si possono formare vescicole e piccole croste. Normalmente tali effetti durano qualche ora o, al massimo, qualche giorno e si risolvono senza esiti. A lungo termine possono verificarsi, sempre raramente, alterazioni del colore della cute trattata ma transitorie e reversibili nella maggior parte dei casi. Per tale motivo è necessario non esporsi al sole o a lampade UVA per un mese dopo il trattamento e utilizzare comunque fotoprotezioni solari costanti. È sempre importante, inoltre, selezionare al meglio la terapia più specifica per il proprio problema sottoponendosi ad una visita dermatologica preventiva”. Con quale frequenza è necessario sottoporsi? Come ci ha spiegato la dott.ssa Carlino, “il numero e la frequenza dei trattamenti dipende dall’inestetismo cutaneo che si vuole trattare, dal suo colore, dalla sua profondità nella cute e dalla sua estensione. Per alcune lesioni può essere sufficiente 1 seduta (ad esempio cheratosi o fibromi), per altre anche 8/10 (come per esempio per la depilazione del viso). Il dermatologo realizzerà un programma di trattamento specifico per ogni paziente, tenendo conto di numerosi fattori individuali, quali età, fototipo, situazione ormonale, metabolismo, stili di vita, abitudini alimentari”. I trattamenti laser sono eseguibili tutto l’anno? “ Si possono eseguire durante tutto l’anno, ma è preferibile evitare i mesi estivi o i periodi di vacanza al sole, per permettere un’ottimale guarigione della cute trattata”.

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