Chirurgia vascolare, una delle punte di diamante dell’istituto Di Cura Città Di Pavia

PUBBLICATO IL 24 APRILE 2018

Chirurgia vascolare, una delle punte di diamante dell’istituto Di Cura Città Di Pavia

PUBBLICATO IL 24 APRILE 2018

Operare un paziente in via preventiva per una stenosi carotide (quindi a rischio di ictus) con anestesia locale monitorando il funzionamento del cervello e con paziente sveglio. Sembra fantascienza ma è realtà all’Istituto di Cura Città di Pavia.

“Non sempre è indicato intervenire chirurgicamente - spiega il dottor Gianni Bonalumi, Responsabile dell’U.O. di Chirurgia vascolare presso l’Istituto GSD di Pavia - ma nel caso dalla stenosi carotidea, l’intervento è importante per questione di prevenzione. Oggi, nella sala operatoria della nostra clinica, lavoriamo in anestesia loco-regionale locale riducendo le complicanze allo 0,4%; monitoriamo il paziente e le funzionalità del proprio cervello in maniera costante. L’intervento è consigliato anche dalle linee guida perché il rischio operatorio è pari all’1%, a fronte di un rischio di ictus del 30%. Gli aneurismi invece si devono operare quando superano i 5 cm nell’uomo e 4,5 cm nella donna. Le ischemie sono sempre da operare se creano dolore o disagio e quando il paziente non riesce a camminare bene come nel caso della cosiddetta ‘malattia delle vetrine’, che si manifesta quando chi cammina è costretto, dal dolore, a fermarsi dopo circa 200 metri di percorso. Le patologie oggi più frequenti sono quelle a carico del sistema arterioso: le chiamiamo ‘malattie del benessere’ perché sono dovute a colesterolo o glicemia alti, colpendo fumatori e in generale coloro che si muovono poco. Ciò che si verifica nei pazienti sono il classico indurimento delle arterie e la conseguente occlusione che può portare a un’ischemia oppure sfiancare le pareti arteriose dilatandole, e dare origine all’aneurisma. Altre patologie frequenti riguardano le carotidi e provocano infarto cerebrale”.

“Grazie all’ecodoppler e all’angioTAC - continua lo specialista - possiamo valutare lo stato di salute delle arterie: il primo esame associa a un’immagine bidimensionale i flussi di sangue in transito, permettendo al medico di capire se è presente un’ostruzione o se il lume si è ridotto, mentre il secondo consente la mappatura di tutto il sistema vascolare. Va detto, però, che i risultati dell’ecodoppler dipendono molto da chi effettua l’analisi perché serve esperienza per un buon risultato. Le malattie vascolari sono familiari e non ereditarie, ciò vuol dire che quei pazienti che hanno avuto casi in famiglia sono maggiormente predisposti all’insorgenza. A oggi, solo alcuni fattori che portano alla predisposizione sono noti (es. carenze di proteine che portano ad aneurismi) mentre altri sono ancora sconosciuti”.

“Per quanto riguarda la prevenzione - conclude il dottor Bonalumi - si consiglia di tenere sotto controllo i fattori di rischio come il colesterolo e ipertensione e di fare movimento”.