Quando ricorrere a una protesi d’anca?

PUBBLICATO IL 26 MAGGIO 2017

“È necessario ricorrere a una protesi d’anca - spiega il professor Luigi Zagra, responsabile dell’U.O. di Chirurgia dell’Anca I all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi - in presenza di un’artrosi (malattia cronica che coinvolge la cartilagine delle articolazioni) e, di conseguenza, quando l’anca è dolorante e la qualità della vita quotidiana comincia a peggiorare. Se, a causa dei dolori, la persona zoppica nel camminare, fa fatica a mettere le scarpe e le calze e, per questo motivo, deve assumere farmaci, è necessario ricorrere a un intervento di protesi”.
“Quello che domando sempre ai pazienti quando si sottopongono a una visita - continua - è da quanto tempo e dove avvertono i disturbi, quanto riescono a camminare, se fanno fatica a mettersi le scarpe e le calze e se devono prendere spesso medicine per il dolore. Se a tutte queste domande rispondono in maniera affermativa, confermo la necessità - dopo visita e radiografia - dell’intervento poiché sono più i danni che procurano i farmaci rispetto ai rischi che potrebbe causare l’intervento. I farmaci assunti, per lo più antidolorifici, hanno un effetto temporaneo e non guariscono di certo la malattia. L’artrosi dell’anca non è una patologia che si cura o dalla quale si può guarire con l’ausilio di farmaci. L’età media dei soggetti interessati è rimasta più o meno la stessa rispetto al passato (intorno ai 65 anni); quello che si è davvero modificato sono le code della curva: la maggioranza è sempre rappresentata da quei pazienti tra i 55 e i 75 anni, ma si è registrato un incremento di pazienti anziani o molto giovani perché l’aspettativa della vita si è allungata. Le cure e le abitudini di vita consentono, in generale, di andare molto in là con gli anni e in ottime condizioni fisiche. Ci sono molti soggetti di 80 anni in splendida forma e che praticano regolarmente attività sportiva”.
“Dall’altra parte, spesso - conclude il prof. Zagra - un’attività sportiva intensa nel giovane può portare a degenerazione articolare più precoce. Per questo vi possono essere più facilmente pazienti molto giovani e molto anziani, ma in entrambi i casi molto motivati nel condurre una vita normale e che richiedono l’impianto di una protesi d’anca”.

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