Progetto Piccolo Astronauta: la risonanza magnetica per bambini al San Raffaele

Progetto Piccolo Astronauta: la risonanza magnetica per bambini al San Raffaele

PUBBLICATO IL 15 SETTEMBRE 2025

Progetto Piccolo Astronauta: la risonanza magnetica per bambini al San Raffaele

PUBBLICATO IL 15 SETTEMBRE 2025

Per un bambino una risonanza magnetica può sembrare qualcosa di gigantesco, sconosciuto e perfino un po’ spaventoso. E se diventasse invece un viaggio nello spazio?

All’interno dell’Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, diretta dal professor Andrea Falini, è attivo da qualche anno il Progetto Piccolo Astronauta, un percorso che fa vivere ai bambini l’esame di risonanza magnetica come un viaggio nello spazio.

I piccoli pazienti vengono accolti in un ambiente colorato e dedicato, dove incontrano l’astronauta Max e scoprono che il macchinario è come un’astronave.

Ma come funziona? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Cristina Baldoli, responsabile dell’area pediatrica dell’Unità Operativa di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

 

Come nasce il Progetto Piccolo Astronauta

“L’Unità Neuroradiologia del nostro ospedale si occupa di diagnostica per immagini e di terapia endovascolare, con attività sia in ambito clinico sia nella didattica e nella ricerca scientifica. In questo contesto, da sempre, vi è una particolare attenzione all’ambito pediatrico con un’Unità dedicata, con personale medico e paramedico con esperienza e ambienti creati appositamente – spiega la dr.ssa Baldoli -.

L’esame ottimale per la diagnosi neuroradiologica è la risonanza magnetica (RM), in quanto garantisce la migliore risoluzione diagnostica ed è priva di effetti invasivi, in particolare non utilizza radiazioni ionizzanti.  Tuttavia l’apparecchiatura stessa, per la sua forma imponente a tunnel, e la modalità di esame lunga e rumorosa, con necessità di mantenere posizione ferma a lungo, possono essere uno scoglio da affrontare per i bambini. Si aggiunge frequentemente anche l’ansia dei genitori, sia per l’evento stesso, sia per gli esiti attesi.”

Per i bambini in età prescolare o in situazioni particolari, ciò comporta la necessità di ricorrere alla modalità esame con sedazione, nelle sedute dedicate, organizzate appositamente con assistenza anestesiologica, effettuate anche in regime ambulatoriale.

Per i bambini in genere attorno all’età scolare, quando l’esame viene eseguito senza sedazione, l'obiettivo è di ottenere il massimo della collaborazione, ridurre l’ansia ed eventuali paure attraverso un percorso di accompagnamento che fa vivere questo esame medico con la fantasia e la leggerezza di un viaggio nello spazio.

 

In cosa consiste il progetto Piccolo Astronauta

Il progetto "Piccolo Astronauta", vincitore del Premio Terzani nel 2010 per l’umanizzazione in medicina, nasce proprio con l’obiettivo di rendere migliore, più serena e giocosa, l’esperienza dei piccoli pazienti e delle loro famiglie durante un percorso medico-diagnostico. 

Attraverso il tema del viaggio nello spazio, il bambino viene così preparato ad affrontare l’esame in modo fantastico così da vincere le paure ed essere più collaborativo per un esame ottimale.

“Il progetto prevede l’accoglienza del bambino in un ambiente dedicato, allestito a tema spaziale, in presenza di un’équipe dedicata che si occuperà delle varie fasi dell’esame, composta da neuroradiologi, tecnici di radiologia, psicologi e infermieri. 

Il bimbo e la sua famiglia vengono accolti, presso la sala di attesa della RM, in una stanza a misura di bambino, allestita a tema spazio, in cui è presente una riproduzione del macchinario di risonanza che viene presentato come un’astronave.

Il piccolo fa poi la conoscenza di Max, il simpatico astronauta, e viene coinvolto in un percorso narrativo che lo trasforma nel suo aiutante per affrontare un viaggio nello spazio.”

 

Il ruolo delle psicologhe

Con l’aiuto delle psicologhe dell’unità operativa, attraverso l’utilizzo di una app dedicata, per il bambino è possibile conoscere e comprendere ciò che accadrà durante l’esame e come potrebbe sentirsi, facendo inoltre esperienza dei rumori che il macchinario emette in corso di esame. 

Vengono inoltre spiegate le regole per poter procedere in questo viaggio nello spazio, ad esempio la rimozione di tutti gli oggetti metallici prima di partire. 

Segue poi una fase di simulazione, con piccoli strumenti che consentono al bambino di vivere in anteprima le diverse fasi dell’esame. 

Al termine di questa fase preparatoria viene consegnato il patentino da astronauta, pronto per iniziare la sua missione - prosegue l’esperta -.

Dopodiché, il piccolo paziente viene accompagnato nella sala di risonanza, dove l’ambiente è stato trasformato grazie alla proiezione di uno scenario spaziale, con protagonista Max. Durante l’esame ha inoltre la possibilità di guardare un cartone animato scelto tra quelli disponibili, grazie all’utilizzo di strumenti appositi per la proiezione in sala magnete.”

Al termine dell’esame, una piccola sorpresa! Al bambino viene consegnato il diploma di Astronauta Esperto, a coronamento del suo viaggio nello spazio e della sua collaborazione.

 

Benefici per bambini e famiglie

Il percorso ha un forte impatto positivo:

  • riduce ansia e paure,
  • aumenta la collaborazione dei bambini,
  • migliora la qualità delle immagini diagnostiche,
  • riduce la necessità di sedazione,
  • rende l’esperienza più serena anche per i genitori.

“Questo percorso dedicato - conclude Baldoli - consente ai bambini e ai loro genitori di affrontare l’esame con più tranquillità e di ottenere risultati di migliore qualità per le immagini RM, importanti per la diagnosi clinica, spesso consentendo anche di evitare lo studio in modalità sedazione. Anche un percorso medico, con un po’ di fantasia, può diventare per un bambino un’avventura speciale da vivere con serenità.”