
Infarto nelle donne: i sintomi più frequenti e quando preoccuparsi
PUBBLICATO IL 04 DICEMBRE 2025
I sintomi di infarto nella donna possono presentarsi in maniera diversa rispetto a quelli maschili. L’infarto del miocardio può manifestarsi con segnali più sfumati, atipici e simulare problematiche provenienti da altre zone del corpo come quella gastrointestinale, proprio per questo viene spesso sottovalutato o diagnosticato in ritardo.
Per approfondire questa tematica intervistiamo la dottoressa Serenella Castelvecchio, Cardiologa e Responsabile del Programma di Medicina di Genere presso l’IRCCS Policlinico San Donato, che da anni si occupa di prevenzione e diagnosi delle patologie cardiovascolari con un’attenzione spiccata alla donna.
Infarto nelle donne: cos’è e perché può manifestarsi diversamente
L’infarto miocardico acuto si verifica quando il flusso di sangue diretto al cuore viene improvvisamente interrotto, in genere da un coagulo o da un restringimento delle arterie coronarie. Questo impedisce al muscolo cardiaco di ricevere ossigeno, causando un danno che può essere permanente se non si interviene tempestivamente.
Nelle donne, l’infarto può manifestarsi:
- in età più avanzate, spesso dopo la menopausa, quando la protezione ormonale degli estrogeni viene meno.
- sempre più frequentemente nelle donne tra i 35 e i 50 anni, dovuto verosimilmente a fattori di rischio tradizionalmente meno noti come lo stress, la menopausa precoce, la malattie sistemiche su base infiammatoria e autoimmune, il diabete gestazionale e l’ipertensione gravidica.
Spiega la dottoressa Castelvecchio: “La malattia coronarica femminile ha caratteristiche peculiari che la rendono diversa da quella maschile: in molte donne, anche quando le arterie coronarie appaiono ‘normali’ durante esami come l’angiografia coronarica, possono esserci comunque problemi di circolazione, a livello di microcircolo (disfunzione microvascolare) che compromettono l’apporto di sangue al cuore”.
Questo accade perché, nelle donne, le alterazioni non riguardano sempre i grossi vasi, ma piuttosto i piccoli vasi del cuore. La disfunzione microvascolare può causare ischemia anche in assenza di ostruzioni evidenti.
Un altro meccanismo frequente è lo spasmo coronarico, ovvero una contrazione improvvisa delle arterie del cuore che interrompe temporaneamente il flusso di sangue, provocando sintomi simili a quelli dell’infarto. Queste forme di alterazioni funzionali sono più comuni nelle donne, spesso legate a fattori come stress emotivo, variazioni ormonali o infiammazione, e possono rendere più difficile la diagnosi precoce.
Sintomi infarto donna: segnali da non sottovalutare
I sintomi di infarto nelle donne possono variare, ma alcuni segnali meritano sempre attenzione. I più comuni includono:
- dolore o fastidio al torace, non sempre intenso né localizzato;
- dolori diffusi a spalle, braccia, collo, mandibola o schiena;
- fiato corto, anche a riposo;
- sudorazione fredda o un’improvvisa sensazione di debolezza;
- nausea, vomito o disturbi gastrointestinali;
- stanchezza insolita o mancanza di energia.
“Le donne spesso non riconoscono i sintomi dell’infarto perché sono facilmente confondibili con disturbi gastrointestinali, ansia o stanchezza. Alcune donne riferiscono solo un malessere generale.
È importante non ignorare questi segnali, soprattutto se persistono o compaiono improvvisamente. Riconoscere in tempo questi sintomi dell’infarto femminile, può salvare la vita”, sottolinea la dottoressa Castelvecchio.
Infarto e dolore allo stomaco: un segnale atipico ma frequente
Uno dei sintomi più frequenti dell’infarto nelle donne è il dolore allo stomaco, spesso confuso con una cattiva digestione o un problema gastrointestinale.
“Quando una donna lamenta dolore allo stomaco, nausea o malessere digestivo, è importante valutare se ci possano essere cause cardiache sottostanti, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare come l’età, il diabete o altre malattie pregresse”, precisa la specialista.
Ignorare questi sintomi di infarto nelle donne a livello dello stomaco può ritardare la diagnosi di infarto del miocardio e compromettere la prognosi.
Infarto e dolore al braccio nelle donne
Il dolore al braccio sinistro è uno dei sintomi più riconoscibili dell’infarto, ma nelle donne può essere:
- più lieve e intermittente;
- irradiato alla spalla, al collo o alla mandibola;
- percepito come un formicolio o una sensazione di intorpidimento, un peso o una tensione muscolare che può essere facilmente scambiata per un dolore cervicale o per uno sforzo fisico.
In molti casi, questi dolori da infarto nelle donne non vengono immediatamente collegati a un problema cardiaco, proprio perché mancano il classico dolore toracico intenso o la tipica sensazione di costrizione al torace.
“La presenza di dolore toracico o irradiato al braccio, soprattutto se accompagnato da debolezza, sudorazione fredda o fiato corto, deve far sospettare un possibile evento cardiaco e richiede una valutazione immediata”, raccomanda la dottoressa Castelvecchio.
Questo tipo di manifestazione, infatti, può essere l’unico segnale di un infarto in corso, soprattutto nelle donne in cui i sintomi dell’infarto femminile possono essere subdoli o atipici. Prestare attenzione a questi segnali e non sottovalutarli può fare la differenza tra un intervento tempestivo e un grave danno cardiaco residuo.
Perché i sintomi dell’infarto femminile sono spesso ignorati
Molte donne tendono a sottovalutare i sintomi dell’infarto, attribuendoli allo stress, alla stanchezza o a disturbi digestivi. Anche il personale sanitario, in alcuni casi, può non riconoscere subito un quadro cardiaco atipico proprio per tutte queste sfaccettature del caso. È proprio per questo che si deve andare in profondità con la diagnosi e non escludere niente.
“Serve una maggiore consapevolezza, sia tra le donne sia tra i professionisti. La medicina di genere ci insegna che la presentazione clinica delle patologie cardiovascolari non è uguale per tutti, e tenerne conto può fare la differenza nella diagnosi precoce e nella sopravvivenza delle pazienti”, evidenzia la cardiologa.
Diagnosi tempestiva: esami e accertamenti
Quando si sospetta un infarto, la tempestività è fondamentale. Gli esami principali includono:
- elettrocardiogramma (ECG), per rilevare alterazioni del ritmo o segni di ischemia;
- prelievi di sangue per la misurazione della troponina, un enzima rilasciato dal muscolo cardiaco danneggiato;
- ecocardiogramma per valutare la funzione e la cinesi del cuore;
- TAC coronarica con MDC (Mezzo di Contrasto) per individuare la sede dell’occlusione;
- coronarografia, se necessario, per confermare la diagnosi ed intervenire tempestivamente.
La diagnosi precoce permette di intervenire con trattamenti mirati come l’angioplastica o una terapia farmacologica salvavita.
Cosa fare in caso di sospetto infarto
In presenza di sintomi di infarto nelle donne, anche se lievi o atipici, è essenziale:
- chiamare subito il 118;
- non guidare e non attendere che i sintomi passino da soli.
“Ogni minuto conta. Prima si interviene, minore sarà il danno al cuore e maggiori saranno le probabilità di guarigione completa”, ricorda la dottoressa Castelvecchio.
Prevenzione cardiovascolare nelle donne
La prevenzione resta la chiave per ridurre il rischio di infarto del miocardio, soprattutto dopo i 40 e 50 anni. È importante:
- controllare regolarmente pressione, colesterolo e glicemia;
- smettere di fumare e limitare o, meglio ancora, eliminare l’alcol;
- adottare una dieta equilibrata e mantenere un peso sano;
- praticare attività fisica regolare;
- gestire stress e qualità del sonno.
Diventa dunque fondamentale fare educazione cardiovascolare e informare la popolazione sulle differenze che possono intercorrere tra uomo e donna nella manifestazione e nella gestione delle malattie cardiache.
“Parlare di medicina di genere significa riconoscere che uomini e donne non solo si ammalano in modo diverso, ma rispondono in modo differente anche alle terapie e agli interventi di prevenzione. Una corretta informazione può salvare vite, perché aiuta le persone a riconoscere tempestivamente i sintomi e a rivolgersi subito ai servizi di emergenza.
Capire che il cuore delle donne parla un linguaggio diverso è il primo passo per imparare ad ascoltarlo”, conclude la dottoressa Castelvecchio.


