Enteroscopia: cos’è, tipologie e a cosa serve

PUBBLICATO IL 08 OTTOBRE 2024

L'intestino tenue è una parte fondamentale dell'apparato digerente, ma anche una delle più difficili da esplorare con le tecniche endoscopiche tradizionali. Questo tratto, lungo e contorto, non è facilmente raggiungibile né dalla gastroscopia, che si ferma allo stomaco e al duodeno, né dalla colonscopia, che esplora invece l'intestino crasso. 

L'endoscopia dell'intestino tenue con l'enteroscopio, o enteroscopia, rappresenta una tecnica avanzata per la diagnosi e il trattamento di diverse patologie che interessano questa parte del tratto gastrointestinale. 

Il prof. Vito Annese, responsabile della Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’IRCCS Policlinico San Donato, ci spiega approfonditamente i vantaggi del suo utilizzo.

 

Cos’è l’enteroscopia

L'enteroscopia è una procedura medica che consente di esaminare l'intestino tenue, la parte dell'apparato digerente che si trova tra lo stomaco e l'intestino crasso. 

Questa procedura utilizza un dispositivo chiamato enteroscopio, che è simile a quelli usati per controllare altre aree del sistema digestivo.  Si tratta di un tubo lungo, sottile e flessibile, dotato di una videocamera all'estremità, che invia immagini in tempo reale a un monitor. Attraverso questo strumento, i medici possono visualizzare le pareti intestinali, eseguire biopsie (prelevando campioni di tessuto) o trattamenti terapeutici.

Le principali caratteristiche dell’enteroscopio includono:

  • visualizzazione diretta: la videocamera consente una visione chiara delle mucose intestinali, permettendo di identificare anomalie come ulcerazioni, polipi o tumori;
  • canale operativo: oltre a visualizzare, l’enteroscopio consente di inserire strumenti chirurgici per prelevare campioni di tessuto, rimuovere polipi o eseguire altre manovre terapeutiche;
  • compatibilità con accessori endoscopici: l’enteroscopio può essere utilizzato con una serie di strumenti complementari, come pinze per biopsie, dispositivi di aspirazione o strumenti per la coagulazione.

 

Per chi è indicata l’enteroscopia

L'enteroscopia è particolarmente utile per pazienti con sintomi o condizioni cliniche come:

  • sanguinamento intestinale: per localizzare e trattare fonti di sanguinamento, come polipi o lesioni vascolari;
  • malattie infiammatorie: patologie come il morbo di Crohn possono essere monitorate e trattate; 
  • neoplasie: permette la visualizzazione di tumori benigni e maligni e, in alcuni casi, consente la resezione endoscopica;
  • prelievo di campioni: come nel caso della biopsia della mucosa intestinale che aiuta nella diagnosi di patologie come la celiachia;
  • ingestione di corpi estranei: facilita la rimozione di oggetti ingeriti accidentalmente.

 

Le tipologie di enteroscopia

Esistono diverse tipologie di enteroscopia, che variano in base alla tecnologia e al grado di invasività richiesto:

  1. enteroscopia tradizionale: prevede l’uso di un enteroscopio flessibile inserito per via orale o anale, a seconda della parte di intestino da esplorare. Questa procedura richiede spesso una leggera sedazione del paziente e permette al medico di osservare le pareti intestinali in modo diretto;
  2. enteroscopia a singolo o doppio pallone: in questa tecnica, l'enteroscopio è dotato di 1 o 2 palloncini gonfiabili che permettono di agevolare l’avanzamento dello strumento all’interno dell’intestino tenue, riducendo la difficoltà nel raggiungere le sezioni più profonde.

Nelle tecniche utilizzate per l’esplorazione dell’intestino tenue compare anche la capsula endoscopica: una capsula contenente una piccola videocamera viene inghiottita dal paziente. Questa capsula percorre naturalmente l’intero tratto intestinale, scattando migliaia di immagini che vengono inviate a un dispositivo esterno indossato dal paziente. Questa tecnica non è invasiva, ma è puramente diagnostica e non consente interventi terapeutici.

 

I vantaggi dell’enteroscopia

L'enteroscopia è una procedura efficace e minimamente invasiva che offre numerosi vantaggi:

  • alta definizione: grazie alla sua capacità di fornire immagini ad alta definizione, l'enteroscopio rappresenta uno strumento indispensabile per la diagnosi e il trattamento di patologie dell'intestino tenue, soprattutto nei casi in cui le metodiche non invasive come la capsula endoscopica o la risonanza magnetica non siano sufficienti; 
  • diagnosi accurata: permette di esplorare l'intestino tenue in modo dettagliato, rilevando lesioni o anomalie non visibili con altre metodiche;
  • interventi terapeutici immediati: in caso di riscontro di polipi o sanguinamenti, è possibile intervenire immediatamente senza necessità di ulteriori procedure;
  • minima invasività: rispetto ad altre tecniche chirurgiche, l’enteroscopia riduce i tempi di recupero e comporta un minor rischio di complicazioni.

 

L’enteroscopia a doppio pallone eseguita al Policlinico San Donato

“Al Policlinico San Donato, abbiamo introdotto questo strumento innovativo che ci permette di avanzare nell’intestino con l’aiuto di 2 palloni (enteroscopia a doppio pallone) controllati da una pompa computerizzata. 

Questo strumento ha rivoluzionato la diagnosi e il trattamento delle patologie dell'intestino tenue. La precisione delle immagini ad alta definizione, unita alla capacità di eseguire interventi mirati, ha migliorato significativamente l'approccio terapeutico per i nostri pazienti” afferma il dott. Annese.

Per informazioni: endoscopiapsd@grupposandonato.it

 

L’innovazione dell’enteroscopia

Prima dell'introduzione dell'enteroscopia, venivano utilizzate diverse tecniche e metodologie per esaminare l'intestino tenue e diagnosticare malattie o condizioni relative a questa parte del sistema digerente. Alcuni dei metodi utilizzati includevano:

  1. radiografie e imaging: radiografia con mezzo di contrasto oppure l'uso della tomografia computerizzata (TAC) o della risonanza magnetica (RM) per ottenere immagini dettagliate;
  2. esami clinici: i medici spesso si basavano su esami fisici, anamnesi e sintomi clinici per diagnosticare problemi intestinali;
  3. colonscopia: anche se la colonscopia è principalmente usata per esaminare il colon, viene anche utilizzata per visualizzare la parte terminale dell'intestino tenue (ileo);
  4. laparoscopia: in alcuni casi, veniva utilizzata la laparoscopia diagnostica, una procedura chirurgica meno invasiva che permetteva ai medici di visualizzare direttamente l'intestino mediante piccole incisioni nella parete addominale.

L’enteroscopia dell'intestino tenue con l’enteroscopio rappresenta un'opzione diagnostica e terapeutica avanzata che ha rivoluzionato la diagnosi delle patologie dell'intestino tenue. Grazie all’evoluzione tecnologica, questa tecnica ha migliorato notevolmente l’approccio alle malattie del tratto intestinale, offrendo soluzioni più sicure, precise e meno invasive.

Cura e Prevenzione