Endoscopia con sedazione: a cosa serve

PUBBLICATO IL 27 LUGLIO 2023

Al Policlinico San Marco, gastroscopia, colonscopia e rettoscopia possono essere svolti con sedazione moderata: parola all’esperto

Ridurre l’ansia e il fastidio per il paziente e rendere l’esecuzione della procedura più semplice e accurata. Sono questi i principali obiettivi della sedo-analgesia in ambito endoscopico

Ma in cosa consiste? Come bisogna prepararsi? E quanto tempo dura l’effetto? Lo abbiamo chiesto al dottor Francesco Azzolini, gastroenterologo ed endoscopista del Policlinico San Marco dove a tutti i pazienti che devono sottoporsi a gastroscopia, colonscopia e rettoscopia, viene offerta una sedazione/analgesia moderata, che non richiede la presenza dell’anestesista. Il dottore è, inoltre, responsabile dell’Unità Funzionale di Endoscopia Operativa dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

 

Che cos'è la sedazione moderata

“La sedazione moderata o sedo-analgesia è una condizione che viene indotta dalla somministrazione di farmaci, in cui il paziente si trova in uno stato di rallentamento e sonnolenza, ma conserva la capacità di: 

  • respirare autonomamente; 
  • rispondere agli stimoli tattili; 
  • cooperare ai comandi verbali. 

Grazie a questa forma di sedazione - osserva il dottor Azzolini -, l’ansia del paziente diminuisce sensibilmente o scompare e la procedura risulta più tollerabile e meno fastidiosa, garantendo così una maggiore collaborazione da parte del paziente e di conseguenza una maggiore accuratezza dell’esame”. 

 

Come si svolge

I farmaci più comunemente utilizzati per la sedazione/analgesia moderata sono: 

  • il midazolam (della famiglia delle benzodiazepine); 
  • il fentanyl, la meperidina o petidina (antidolorifici della famiglia degli oppiacei). 

“Questi farmaci vengono somministrati per via endovenosa e in piccole dosi sino al raggiungimento del livello di sedazione desiderato, in accordo con il tipo di procedura e con i desideri del paziente”, spiega lo specialista.
A differenza della sedazione profonda, questo tipo di sedazione non necessita della presenza dell’anestesista

Oltre alla sedazione moderata, nel caso di gastroscopia, per rendere ancora meno fastidioso l’esame, può essere anche effettuata un’anestesia topica del cavo orale e della faringe attraverso l’utilizzo di un anestetico sotto forma di spray. 

“La sedazione/analgesia moderata è eseguita sotto costante monitoraggio delle funzioni cardiocircolatorie e respiratorie del paziente. Pertanto durante l’esame vengono monitorati frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno e pressione arteriosa, così da garantire la sicurezza e riconoscere tempestivamente eventuali eventi avversi” continua il dottor Azzolini.

 

Dopo l’esame 

Dopo l’esame il paziente viene lasciato in una sala di risveglio dove riacquisisce gradatamente lo stato di vigilanza presente prima dell’esame. Può lasciare l’ambulatorio solo se accompagnato e dopo il benestare dello specialista gastroenterologo. 

“Fino al giorno successivo non potrà comunque guidare e svolgere attività che necessitino di attenzione e prontezza di riflessi” avverte lo specialista.

 

Le complicanze

Le complicanze legate alla sedazione/analgesia moderata sono piuttosto rare e normalmente si evitano monitorando l’attività cardiaca e respiratoria. Le reazioni allergiche sono anch'esse rare. 

Talvolta si può avvertire un dolore nel punto di iniezione del farmaco; solo raramente, possono insorgere delle flebiti. 

“Complicanze di maggiore gravità si possono verificare in pazienti affetti da gravi malattie cardiopolmonari o respiratorie per i quali viene solitamente richiesta l’assistenza anestesiologica” conclude il dottor Azzolini. 

Cura e Prevenzione