Laser luce verde per l'ipertrofia prostatica: di cosa si tratta e i vantaggi per il paziente
PUBBLICATO IL 31 MAGGIO 2024
La prostata è la ghiandola che produce gran parte del liquido seminale, consentendo di nutrire e trasportare gli spermatozoi nel corso dell’eiaculazione. Con l’avanzare dell’età, a ogni modo, le sue dimensioni (che in condizioni normali sono quelle di una noce) tendono ad aumentare, potendo determinare disturbi urinari che possono sfociare anche in una completa ostruzione dell’uretra.
Una delle tecniche chirurgiche micro-invasive maggiormente utilizzate contro l’ipertrofia prostatica benigna è quella del cosiddetto laser green light. Ma in cosa consiste? Capiamo meglio di cosa si tratta con il prof. Francesco Greco, specialista in Urologia della Casa di Cura La Madonnina e direttore dell’Unità Operativa di Urologia del Policlinico San Pietro.
Cos'è l'ipertrofia prostatica benigna e quali sono i sintomi
L'Ipertrofia prostatica è una patologia, come dice la parola stessa, benigna caratterizzata da una crescita abnorme della ghiandola prostatica che può manifestarsi con:
- difficoltà a urinare;
- flusso di urina ridotto o intermittente;
- bisogno di urinare con frequenza;
- sensazione di incompleto svuotamento della vescica;
- difficoltà nello svuotare del tutto la vescica;
- bisogno improvviso di urinare che determina, nei casi più avanzati, incontinenza urinaria;
- ritenzione urinaria acuta (nei casi più seri).
Cos’è il laser green light e come funziona
Il cosiddetto greenLight laser, o fotovaporizzazione laser della prostata, è una procedura chirurgica che utilizza un laser a luce verde per:
- vaporizzare il tessuto prostatico in eccesso;
- alleviare la sintomatologia urologica causata dall'ipertrofia.
Durante la procedura, un sottile endoscopio dotato di una videocamera viene introdotto nell'uretra. La fibra laser, fatta passare attraverso l’endoscopio, emette energia ad alta potenza, che viene assorbita dal sangue presente nel tessuto bersagliato, determinando un surriscaldamento di questo tessuto e una conseguente vaporazione dell’area trattata.
La procedura viene effettuata in anestesia spinale o generale e richiede solo un breve ricovero di 24-48 ore.
Per chi è indicato
Il laser a luce verde risulta particolarmente adatto per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna nei soggetti cardiopatici, a causa dell’elevato potere coagulativo del laser, che non richiede al paziente la sospensione di un’eventuale terapia antiaggregante in corso.
Si tratta, a ogni modo, di una delle procedure contro l’IPB più diffuse, pertanto, in assenza di particolari controindicazioni, può essere utilizzata, a prescindere dall’età, in tutti i pazienti che abbiano un volume della prostata entro i 150 g.
Quali sono i vantaggi
La fotovaporizzazione con laser a luce verde presenta diversi vantaggi:
- si esegue senza incisioni;
- il potere coagulativo del laser determina un sanguinamento nettamente inferiore rispetto a quello della TURP, ovverosia la tecnica tradizionale o altre tecniche laser (tullio e olmio);
- le complicanze entro 30 giorni dall’intervento hanno casistica quasi inesistente rispetto alla TURP;
- andando a vaporizzare solo i tessuti con sangue, non si rischia di perforare la capsula prostatica (l’involucro che circonda la prostata e che non ha un quantitativo ematico rilevante), con conseguente minor rischio di disfunzione erettile e dolori nel post-operatorio;
- riduzione dei tempi di cateterizzazione e ricovero ospedaliero più breve;
- tempi di recupero rapidi;
- risultati duraturi e risolutivi.
La fotovaporizzazione con laser a luce verde non consente di preservare l’eiaculazione, ma nella maggioranza dei casi permette di mantenere soddisfazione sessuale e funzione erettile invariate o migliorate.
Dopo quanto tempo si vedono i risultati
La risoluzione dei sintomi urinari avviene in genere entro le 24 ore successive all’intervento, mentre una ripresa completa è legata al quadro clinico del paziente, richiedendo solitamente almeno 1-3 mesi per il completamento del processo di cicatrizzazione.
Come viene scelta la tipologia di intervento
La fotovaporizzazione con laser a luce verde è forse la più tecnologicamente evoluta delle molteplici opzioni chirurgiche endoscopiche per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.
“Oggi si tende sempre di più verso una medicina personalizzata per cui la tipologia d’intervento viene scelta e valutata dal medico specialista assieme al paziente, partendo dal quadro clinico di quest’ultimo e dalle sue necessità; individuando, così, l’approccio più idoneo in termini assoluti“, conclude il professor Greco.
La chirurgia prostatica micro-invasiva
Il laser a luce verde è una tecnica definita micro-invasiva. Con questo termine si intende un approccio chirurgico che mira a ridurre al minimo l'entità delle incisioni e l'impatto sui tessuti così come lo stress chirurgico per il nostro corpo, attraverso l’utilizzo di dispositivi di alta precisione introdotti attraverso le naturali vie del corpo.
Gli obiettivi principali sono quelli di:
- ridurre il trauma chirurgico;
- minimizzare il rischio di complicanze chirurgiche;
- ridurre significativamente i tempi di degenza e convalescenza;
- migliorare la qualità della minzione e, in alcuni casi, della funzionalità erettile.