Cos'è l'addominoplastica e quando farla
PUBBLICATO IL 27 MAGGIO 2024
Rimodellare il basso ventre, ridefinire il punto vita, rassodare la pelle della zona addominale. Sono questi gli obiettivi dell’addominoplastica, intervento chirurgico sempre più richiesto, per esempio dopo la gravidanza o in seguito a dimagrimenti importanti.
Ma quando ricorrere a questa operazione? Come si svolge l’intervento? Lo abbiamo chiesto al dottor Matteo Marino, responsabile dell’Unità di Chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico San Pietro di Bergamo e consulente della Casa di Cura La Madonnina di Milano.
A cosa serve
L’addominoplastica è un intervento chirurgico, che può essere effettuato con diverse tecniche, più o meno invasive, a seconda delle condizioni cliniche e delle aspettative della persona, che serve per:
- eliminare la pelle in eccesso presente sull’addome;
- ridurre il grasso superficiale (in caso di depositi di tessuto adiposo localizzato è possibile associare una liposuzione);
- correggere contestualmente, laddove presente, la diastasi addominale, riposizionando i muscoli nella loro posizione originaria.
Quando sottoporsi all’addominoplastica
“Il candidato ideale per l’intervento di addominoplastica è una persona in buona salute con un eccesso di cute e di tessuto adiposo a livello della zona addominale, spesso conseguente a un repentino dimagrimento o a una gravidanza, che tende a non migliorare nemmeno svolgendo un’attività fisica adeguata”, sottolinea il dottor Marino.
Spesso all’eccesso di pelle si associa anche un inestetismo caratterizzato da un’eccessiva prominenza dell’addome, dovuto alla lassità dei muscoli retti addominali che dopo il parto faticano a riposizionarsi correttamente. “In questi casi grazie all’intervento di addominoplastica è possibile sia correggere l’eccesso di pelle sia riposizionare fisiologicamente i muscoli addominali. Questo determina il sensibile miglioramento del tono muscolare e cutaneo e di conseguenza della silhouette”.
Come si svolge l’intervento
“L’intervento di addominoplastica tradizionale, effettuato in anestesia totale, prevede:
- una incisione sovrapubica che prosegue lateralmente verso le creste iliache da un fianco all’altro;
- una incisione che ricade all’interno dell’ombelico.
Attraverso queste incisioni viene asportata la pelle e il grasso in eccesso tra il pube e l’ombelico. Una volta asportata la pelle e il grasso vengono applicati dei punti per richiudere le incisioni - continua il dottor Marino - . Le cicatrici inizialmente rosse tendono con il tempo a schiarirsi diventando sempre meno visibili e comunque posizionate in modo da essere completamente coperte da uno slip”.
Dopo l’intervento
Nei primi giorni dopo l’intervento è possibile che sia presente una sensazione d’indolenzimento e di tensione dell’addome e possono comparire lievi ecchimosi, che scompaiono in genere nell’arco di 2 settimane.
Proprio per favorire una ripresa più rapida, al termine dell’intervento si applica una guaina elastica compressiva che ha la funzione di:
- favorire la guarigione dei tessuti;
- ridurre l’edema (gonfiore);
- prevenire la formazione di sieromi addominali;
- proteggere la struttura muscolare ricostruita da eccessive sollecitazioni.
“Questa guaina deve essere indossata per il primo mese dopo l’intervento evitando di fare sforzi eccessivi - conclude l’esperto -.
Altri accorgimenti utili da seguire nella fase post intervento sono:
- proteggere la cicatrice dall’esposizione solare;
- eseguire cicli di massaggi linfodrenanti e trattamenti di radiofrequenza per velocizzare il processo di riassorbimento dell’edema”.