Mindfulness

PUBBLICATO IL 15 GENNAIO 2024

La mindfulness incarna il concetto dell’hic et nunc latino, del qui e ora, dello stare nel momento presente, la capacità di non preoccuparsi, come dice la parola stessa, di situazioni che ancora non sono. Evidenze scientifiche dimostrano che praticare la mindfulness può giovare alla psiche, in particolar modo nei momenti di stress, in seguito a eventi traumatici o per affrontare percorsi clinici complessi

Ne parliamo con il dott. Davide Carlotta, psicologo e psicoterapeuta presso l’ambulatorio dedicato dell’Istituto di Cura Città di Pavia, dell’équipe del prof. Fossati, professore ordinario e preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.  

                                                                                             

Mindfulness: cos’è e cosa non è    

“Il concetto di mindfulness – spiega lo specialista - rimanda a un particolare stato mentale legato alla consapevolezza che deriva dal prestare intenzionalmente attenzione all’esperienza che si vive momento per momento, nel presente e in modo non giudicante

In senso più esteso, ci riferiamo con il termine mindfulness anche a quell’insieme di operazioni mentali, oltre che di azioni concrete, che mettiamo in campo per pervenire a una tale consapevolezza”.

Sebbene sia spesso presentata come uno strumento innovativo, la mindfulness non è affatto una scoperta recente, sempre che di scoperta si possa parlare. Storicamente, essa costituisce il cuore della tradizione meditativa buddhista fin dalle sue origini. 

“Non che ci sia bisogno di essere buddhisti per praticarla, ben inteso – precisa il dott. Carlotta -. Tutti abbiamo sperimentato la mindfulness, in un modo o nell’altro, in un qualche momento della nostra vita: è una qualità intrinseca dell’esperienza umana. Il grande contributo delle tradizioni buddhiste è stato primariamente quello di sviluppare modi semplici ed efficaci di coltivare questa capacità e portarla in tutti gli aspetti della vita.”

Il fatto che la mindfulness abbia radici così antiche, che affondano per millenni nella storia delle religioni orientali, non deve trarre in inganno. La mindfulness non è una condizione mistica, o una sorta di trance; non è neppure una tecnica di rilassamento, anche se questo può essere un suo effetto collaterale. 

Essa, piuttosto, ha lo scopo di: 

  • coltivare la consapevolezza;
  • renderci attenti a ciò che la nostra mente sta vivendo nel presente

 

Alcune indicazioni o strumenti per apprendere questa tecnica 

Lo strumento principale degli interventi di mindfulness è la meditazione, nelle sue diverse forme, ma è possibile coltivare questa capacità della nostra mente anche attraverso pratiche ‘informali’ che possono essere acquisite con la pratica. 

“L’elemento fondamentale consiste nell’allenare le nostre abilità di concentrazione. Per farlo: 

  • individuiamo un oggetto su cui concentrare la nostra attenzione (come, per esempio, il respiro, un’immagine mentale, un mantra, etc.); 
  • ogni volta che osserviamo che la mente se ne allontana, la riportiamo delicatamente lì. 

È un vero e proprio esercizio che se praticato con regolarità, ma senza forzature, diventerà via via naturale e con il tempo se ne coglieranno gli effetti benefici sulla nostra mente e sul nostro organismo” spiega lo specialista. 

 

I benefici di questa pratica

Attraverso questo processo, di piena consapevolezza dello stato attuale in cui viviamo, diveniamo sempre più in grado di decentrarci dai contenuti della coscienza (ovvero pensieri, emozioni e percezioni) e acquisire una visione più chiara e obiettiva della nostra esperienza presente. 

Ci troviamo così – afferma il dottore - ad affrontare un radicale cambiamento di prospettiva: invece di essere continuamente immersi nel nostro personale ‘dramma’ quotidiano, possiamo fare un passo di lato e semplicemente assistere a quanto accade momento per momento”.

La ricerca scientifica ha ripetutamente mostrato come gli interventi di mindfulness possano portare significativi benefici a livello di qualità di vita. 

“Bisogna però avere pazienza, in quanto i cambiamenti avvengono in modo graduale e si accumulano nel corso del tempo. Per questo è importante mostrare un po’ di indulgenza verso se stessi, cercando di lasciare a emozioni e sensazioni lo spazio per esprimersi, senza giudicarsi negativamente quando ci si distrae e senza mettersi a confronto con altri” conclude lo specialista.

Cura e Prevenzione