“Regalatevi la Salute a Brescia”: all’Istituto Clinico Città di Brescia la campagna vaccinale contro l’HPV

PUBBLICATO IL 15 APRILE 2024

È attiva la campagna “Regalatevi la Salute a Brescia”, rivolta alla popolazione maschile e femminile che ha come obiettivo la promozione della vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV), un virus a trasmissione sessuale molto diffuso a qualsiasi età.

Un’idea nata grazie all’iniziativa del dott. Carlo Gastaldi, Responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia, e della dott.ssa Silvia Bonetti, Responsabile programma screening per la prevenzione della patologia del basso tratto genitale femminile presso l’Istituto Clinico Città di Brescia.

Nel corso degli anni, la dott.ssa Bonetti ha dedicato particolare attenzione al virus dell’HPV, analizzando i numeri dei contagi e studiando l’evolversi del quadro epidemiologico a livello internazionale. In particolare, il dott. Gastaldi ha approfondito il caso virtuoso dell’Australia che grazie al vaccino HPV ha quasi debellato i casi di tumore da papilloma virus e che, proprio alla luce degli straordinari risultati raggiunti, ha ispirato la campagna di sensibilizzazione avviata insieme a un board scientifico appositamente costituito per l’occasione.

 

La campagna vaccinale: come partecipare

La campagna vaccinale gratuita è attiva in tutte le Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia del territorio bresciano, tra cui anche quella dell'Istituto Clinico Città di Brescia, dove è possibile prenotare il vaccino chiamando il numero 030 3710207 (lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 8:00 alle ore 10:00).

Il vaccino è offerto:

  • alle ragazze e ai ragazzi che abbiano compiuto gli 11 anni;
  • alle ragazze fino a 25 anni non vaccinate in adolescenza;
  • ai ragazzi non vaccinati fino a 18 anni;
  • in caso di particolari condizioni di rischio. 

 

Sensibilizzare e promuovere il vaccino: gli obiettivi della campagna

Le motivazioni che hanno portato all’ideazione di questa campagna, che porta con sé un messaggio che non ha confini anagrafici o di genere, ma si rivolge a un pubblico trasversale, sono:

  • aprire un dialogo con alcuni dei più grandi esperti in ambito ginecologia-sessuologia-virologia per confrontarsi sull’importanza di avviare in Italia una campagna di informazione; 
  • sensibilizzare le giovani coppie
  • fare in modo che possano proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili.

Un progetto grazie al quale tutte le Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia del territorio bresciano si sono date un obiettivo comune: informare e promuovere il vaccino per raggiungere una riduzione significativa dei tumori maligni HPV correlati, consentendo alla popolazione di proteggere e salvaguardare la propria salute. 

 

La genesi del progetto

L’idea della campagna nasce da un’importante osservazione: sono circa 3 milioni le infezioni a trasmissione sessuale che vengono diagnosticate ogni giorno in tutto il mondo e secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) 350 milioni sono di origine batterica, ma sono più del doppio quelle di origine virale. Si stima che circa 400 milioni di persone abbiano contratto un’infezione da herpes virus e circa 290 milioni di donne da virus dell’HPV. 

“Il progetto - ha puntualizzato il Dott. Gastaldi - è scaturito prendendo spunto dal caso virtuoso dell’Australia dove, già nel 2007, il Governo Federale aveva iniziato a offrire un vaccino gratuito alle dodicenni, estendendolo poi nel 2013 anche ai coetanei maschi. Nel 2016, neanche tanto tempo dopo, il 78% delle ragazze e circa il 73% dei ragazzi erano coperti da vaccinazione da HPV. Nel decennio in questione, il tasso di HPV nelle donne tra i 18 e i 24 anni è passato dal 22.7% all’1.1%. Una variazione sorprendente. 

Questo esempio è stato seguito successivamente anche dal Canada e dal Regno Unito e ha portato a una riduzione drastica dell’incidenza dei casi di tumore HPV. Nel nostro Paese, l’attuale e insoddisfacente copertura vaccinale contro l’HPV non consente di predire la scomparsa dei tumori maligni HPV correlati, già osservata invece in altri Paesi dove la vaccinazione è iniziata prima e con maggiore copertura della popolazione”.

 

La copertura vaccinale da HPV in Italia

“Il nostro Paese è un po’ indietro rispetto alla campagna vaccinale - precisa la Dott.ssa Silvia Bonetti -: esiste la possibilità per i maschi di vaccinarsi, perché il Governo ha predisposto la vaccinazione per i nostri ragazzi a partire dal 2018, ma la percentuale di vaccinazione non ha ancora raggiunto livelli di copertura soddisfacenti e per questo è molto importante fare informazione. 

Nel nostro Paese, infatti, le coperture vaccinali sono circa il 70% per quanto riguarda le ragazze giovani, ma sono molto più basse per quanto riguarda i ragazzi - spiega la specialista-. C’è ancora molta strada da fare rispetto al modello australiano”. 

 

L’incidenza del tumore al collo dell’utero in Italia

“In Italia, nella donna ogni anno si verificano circa 3.500 nuovi casi di carcinoma del collo dell’utero, correlati al virus dell’HPV. È importante comunque sottolineare che nel nostro Paese il tasso di incidenza del tumore cervicale ha avuto una notevole riduzione dal 1980 ad oggi e questa riduzione è legata: 

  • innanzitutto all’uso preventivo dei programmi di screening cervicale, come il pap test
  • progressivamente anche dall’introduzione delle campagne vaccinali. 

Tuttavia, ogni anno nel mondo circa mezzo milione di pazienti sviluppano questo tipo di tumore e circa la metà muore per tale patologia. 

Sempre in Italia, ad oggi, il carcinoma della cervice è al 9° posto per incidenza: rappresenta quindi il 2% di incidenza dopo il tumore al seno, colon retto, polmone, tiroide, endometrio e ovaie. 

In Italia sono 2.300 i nuovi casi con diagnosi annuale di carcinoma del collo dell’utero e la proporzione delle donne varia a seconda della fascia geografica: nord, centro, sud. Ciò è dovuto in parte alla campagna vaccinale e in parte ai programmi di screening. La mortalità globale è rimasta stabile, anche se è vero che negli ultimi 5 anni la sopravvivenza a 5 anni è aumentata dal 63 al 68%

Lo studio australiano non solo ha messo in evidenza una netta riduzione dell’incidenza dei tumori vaccinando anche il maschio, ma ha dimostrato che se si continuerà con i programmi di screening, il tumore al collo dell’utero in 10/15 anni potrebbe scomparire o comunque diventare raro”. 

 

L’importanza del vaccino contro l’HPV

E’ molto importante sensibilizzare sia l’uomo sia la donna rispetto alla vaccinazione per l’HPV. Circa il 73% degli uomini con l’età media tra i 25 e 35 anni contrarrà una infezione da HPV. Nella maggior parte dei casi l’infezione avrà una risoluzione spontanea, ma in un limitato altro numero di casi potrà portare a infezioni genitali croniche, come tumore orofaringeo o altre patologie HPV associate. 

La vaccinazione dell’uomo, inoltre, è importante perché protegge anche la donna, come dimostrato soprattutto dallo studio australiano, che ha a sua volta fatto scaturire una campagna volta a promuovere la vaccinazione in entrambi i sessi. 

 

La prevenzione

“Se parliamo di malattie a trasmissione sessuale - concludono i 2 medici dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia - bisogna dire che il metodo migliore di prevenzione è usare il preservativo perché è efficace, ma anche fare i vaccini, in particolare quello dell’HPV è fondamentale. 

L’infezione da Virus HPV può durare a lungo: è un virus intracellulare e come l’herpes virus ha un ciclo di vita che lo porta a manifestarsi saltuariamente. Le manifestazioni dell’HPV possono portare a delle alterazioni sulla mucosa della cervice uterina. In alcuni casi queste manifestazioni si autoestinguono, ovvero le nostre cellule sono in grado di riparare la lesione virale, in altri casi le cellule virano verso forme pre-oncologiche e poi oncologiche. 

Il passaggio da un’alterazione cellulare ad un tumore vero e proprio non è immediato, è qualcosa di graduale che può avvenire in 2 o 3 anni. Questo è anche il motivo per il quale viene eseguito lo screening del pap test, utile per evidenziare le lesioni a livello della mucosa cervicale, mentre l’HPV test mette in evidenza la presenza o meno del virus”.

Cura e Prevenzione