Cos'è l'isteroscopia e quando sottoporsi a questo accertamento

PUBBLICATO IL 11 SETTEMBRE 2023

L’isteroscopia è una tecnica endoscopica mininvasiva che consiste nella possibilità di visualizzare la superficie interna dell’utero (endometrio), diagnosticare ed eventualmente trattare alcune condizioni di natura patologica.

Il Prof. Mario Romano Mignini Renzini, Responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza e Coordinatore Clinico del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi, ci descrive in cosa consiste questa metodica e quando farla.

 

Cos’è l’isteroscopia

“L’isteroscopia è una metodica indispensabile per fare diagnosi di molte patologie femminili della cavità uterina. Questa metodica può essere utilizzata esclusivamente per: 

  • la diagnostica (isteroscopia diagnostica); 
  • trattare determinate patologie (isteroscopia operativa). 

Talvolta le 2 metodiche possono sovrapporsi, il cosiddetto see and treat, dove è possibile: 

  • osservare l’endometrio e fare contemporaneamente la biopsia dell’endometrio; 
  • osservare la presenza di un polipo e asportarlo. 

In questo modo si completa la diagnosi e si esegue il trattamento in un unico momento - specifica l’esperto. 

 

L’isteroscopia diagnostica: a cosa serve 

Le motivazioni per cui viene prescritta l’isteroscopia diagnostica sono molte. Le principali sono:

  • sanguinamento uterino anomalo
  • sospetta neoplasia;
  • sospetto polipo o mioma;
  • controlli di follow up per patologie dell’endometrio.

“È una metodica molto utile anche nell’ambito della diagnostica di sterilità perché, se all’inizio del percorso di ricerca di gravidanza o dopo aver fatto delle metodiche di riproduzione assistita non arriva la gravidanza, l’esecuzione dell’isteroscopia può servire ad approfondire e valutare la presenza di condizioni che potrebbero influenzare negativamente l’impianto dell’embrione nella cavità uterina. 

 

L’isteroscopia operativa: a cosa serve

L’isteroscopia operativa, invece, viene effettuata per:

  • asportazione di polipi endometriali o miomi uterini che affiorano in cavità uterina; 
  • distruzione termica (Ablazione) dell’endometrio per la cura delle perdite ematiche abbondanti che non rispondono a terapia farmacologica in donne in perimenopausa o al termine del proprio desiderio riproduttivo;
  • correzione delle malformazioni uterine (cosiddetta metroplastica o plastica dell’utero), che possono ostacolare l’arrivo o l’esito finale di una gravidanza;
  • rimozione di corpi estranei o contraccettivi intrauterini (spirale) dislocati nella cavità uterina.

 

Come si esegue

“L’isteroscopia è una metodica che può essere eseguita in un: 

  • ambulatorio
  • ambulatorio chirurgico in regime di day hospital, se è prevista la parte interventistica. 

Viene sempre eseguita da un medico ginecologo specializzato ed esperto in chirurgia ginecologica endoscopica” segnala il Prof. Mignini Renzini. 

L’isteroscopia viene eseguita attraverso l’introduzione in vagina di uno strumento sottile chiamato isteroscopio del diametro di circa 4-5 millimetri, in grado di visualizzare le pareti vaginali, il collo uterino e la cavità uterina dopo la distensione delle sue pareti con soluzione fisiologica sterile o con altri liquidi. L’isteroscopio è dotato di un’ottica con un sistema di lenti collegabili ad una telecamera che consente al medico e alla paziente di visualizzare la cavità interna dell’utero su un monitor e di catturare le immagini da allegare al referto.

In alcuni isteroscopi ‘operativi’ è presente un canale operativo coassiale all’ottica tramite il quale è possibile introdurre microstrumenti per eseguire alcune ‘operatività’ come, ad esempio, biopsie, asportazione di polipi o di miomi, correzioni di alcune malformazioni uterine. 

Essendo una metodica molto rapida, dai 10 ai 15 minuti per l’isteroscopia diagnostica, non prevede un’anestesia. In presenza, invece di procedure più lunghe o complesse, come la rimozione di fibromi, è possibile richiedere l’anestesia locale o la sedazione profonda.

 

Chi può farla?

“Possono farla tutte le donne ad eccezione di chi è in gravidanza o sospetta gravidanza.

Nelle pazienti in età fertile è consigliato programmarla nel periodo di assenza dal ciclo mestruale, generalmente i primi 7 giorni che seguono la mestruazione. In questo modo lo specialista avrà una visione dell’utero più dettagliata”.

 

È un esame doloroso?

“Trattandosi di un esame invasivo può dare un po' di fastidio. Nello specifico può dare dei dolori simili a quelli della mestruazione nelle donne che non hanno avuto figli o che sono in un periodo di post menopausa in cui c’è una minore elasticità dei tessuti” conclude il medico.

Cura e Prevenzione