Cosa si intende per psicosi e quali sono i sintomi

PUBBLICATO IL 17 NOVEMBRE 2023

Con il termine psicosi si indica un gruppo di disturbi mentali gravi che, almeno per un certo periodo di tempo, comportano un’alterazione della capacità di interpretare correttamente la realtà. Ne parliamo con il dottor Massimiliano Dieci, Responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica ad Indirizzo Psichiatrico e Residenzialità Psichiatriche degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza.  

 

I sintomi della psicosi

“Nella categoria delle psicosi sono comprese tutta una serie di disturbi mentali che hanno in comune la presenza di sintomi come: 

  • allucinazioni, cioè percezioni sensoriali irreali; 
  • udire voci o vedere cose che non esistono; 
  • deliri, ovvero convinzioni errate come pensare di essere spiati o seguiti;
  • disorganizzazione, cioè una alterazione della capacità di strutturare un pensiero logico. 

Talvolta nelle forme più gravi i pazienti psicotici possono: 

  • manifestare comportamenti bizzarri o inappropriati; 
  • avere un linguaggio confuso; 
  • avere difficoltà nelle attività quotidiane e isolamento sociale. 

Una persona con disturbi psicotici può non essere più in grado di affrontare le attività quotidiane come il lavoro, lo sport o lo stare in famiglia perché non riesce più a pensare con chiarezza oppure perché è convinta che qualcuno abbia intenzioni negative nei propri confronti o che possa influenzare la sua mente - dichiara Dieci -.

I sintomi psicotici possono essere presenti in molti disturbi psichici quali la schizofrenia, il disturbo bipolare, la depressione maggiore, ma anche in corso di abuso di sostanze. In alcune di queste patologie come la schizofrenia i sintomi psicotici sono persistenti, in altri come nel disturbo bipolare compaiono solo in fasi molto acute e gravi”. 

 

Le cause della psicosi 

“Non abbiamo ancora una comprensione completa delle cause della psicosi. Sappiamo che è presente una alterazione del sistema dopaminergico in alcune vie di trasmissione cerebrali, cioè una liberazione eccessiva di dopamina di alcuni neuroni, e le evidenze dirette di questo meccanismo possono essere visualizzate tramite esami di diagnostica per immagini. 

Inoltre, da tempo è noto che sostanze che facilitano la trasmissione dopaminergica, come la cocaina, possono provocare sintomi psicotici, mentre tutti i farmaci attivi in acuto sui sintomi psicotici hanno una attività di blocco dopaminergico. 

Inoltre, esistono diversi fattori che possono contribuire all'insorgenza della psicosi:

  • fattori genetici: oggi conosciamo centinaia di geni che possono contribuire all’insorgenza di psicosi;
  • l’abuso di sostanze come la cocaina, le anfetamine, la cannabis, altre droghe;
  • alcuni farmaci psicotropi, se usati in modo inappropriato;
  • stress e traumi”. 

 

Come si diagnosticano i disturbi psicotici 

“La diagnosi è un processo complesso che comporta innanzitutto una valutazione clinica della sintomatologia psichica, ma spesso anche il ricorso a esami ematochimici, tossicologici e diagnostica per immagini.

Oggi esistono criteri specifici per la diagnosi stabiliti nei sistemi di classificazione internazionali, come il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) o l’ICD-10 (Classificazione Internazionale delle Malattie)”. 

 

E riguardo le cure?

“Il trattamento della psicosi comprende sempre una terapia farmacologica. Oggi abbiamo a disposizione nuovi e più efficaci farmaci antipsicotici e altri ne saranno disponibili a breve. La terapia deve comprendere anche un lavoro psicologico e riabilitativo in particolare quello con tecniche cognitivo-comportamentali. 

La diagnosi e il trattamento precoce per questi disturbi sono importantissimi: maggiore è il tempo in cui una persona resta esposta ai sintomi psicotici, più difficile sarà la risposta alla terapia e peggiori le possibilità di un pieno recupero. 

Purtroppo le persone che manifestano sintomi psicotici spesso non hanno consapevolezza di non stare bene e frequentemente sono i familiari o gli amici a rendersene conto. Bisogna subito cercare un aiuto medico, poiché questi disturbi hanno un impatto enorme nella vita e nel funzionamento della persona e di chi gli sta accanto” conclude lo specialista.

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