Perdita dei capelli dopo la gravidanza: perché succede e cosa fare

PUBBLICATO IL 10 MAGGIO 2023

Durante la gravidanza i capelli subiscono una vera e propria ‘rinascita’. Per quale ragione? Perché la crescita e la qualità del cuoio capelluto sono regolate dalla quota di ormoni androgeni ed estrogeni a contatto con il follicolo e, durante i 9 mesi di gravidanza, si verifica un aumento considerevole di tali ormoni. Le cellule follicolari e la pelle ne traggono enormi benefici: i capelli sono più folti e lucenti, la pelle compatta e radiosa.

Un problema di caduta potrebbe però insorgere dopo la gravidanza, con una perdita maggiore e importante di capelli. A parlarne la dottoressa Valeria D’Acunzo, tricologa del Centro di Medicina Estetica e Rigenerativa di Zucchi Wellness Clinic a Monza.

 

Perché cadono i capelli dopo il parto e durante l’allattamento

Con la fine della gravidanza, al momento del parto, si assiste ad un crollo della quota degli estrogeni presenti nell’organismo della donna. Questo cambiamento riporta la produzione degli ormoni a una situazione di normalità. “La caduta di estrogeni circolanti porta dei messaggi differenti alle cellule follicolari. Si interrompe, quindi, lo stato di benessere che i capelli hanno avuto nei 9 mesi della gravidanza” spiega la tricologa.

I capelli cadono in quota stabile di circa 70 al giorno, durante tutto l’arco dell’anno; in alcuni momenti (soprattutto ai cambi stagionali) il numero di capelli che si perdono può aumentare leggermente, circa 120/130 al giorno. “Il numero di capelli che possono cadere post partum sono un numero notevolmente superiore - dice la dottoressa D’Acunzo -. Questo è un problema che erroneamente viene collegato all’allattamento. L’allattamento, con la produzione della prolattina, può solo allungare il periodo di perdita dei capelli”.

La ragione per cui il numero di capelli caduti può essere maggiore dopo il parto è collegata unicamente al cambiamento nella produzione ormonale e nell’apporto che gli ormoni estrogeni danno. 

 

La caduta di capelli: una condizione reversibile

Dopo il parto e con l’inizio dell’allattamento quello che un tricologo può consigliare è limitato perché le tradizionali terapie proposte per la perdita dei capelli sono sconsigliate in questo particolare periodo post gravidanza. “Per quale ragione? Perché durante l’allattamento c’è un passaggio diretto di quello che viene assunto per bocca dalla paziente al latte materno. Quindi si attende. La perdita di capelli post partum è un momento passeggero, l’attività replicativa delle cellule follicolari riprende normalmente dopo qualche mese” conferma la dottoressa D’Acunzo.

 

Le indicazioni: durante e dopo l’allattamento

Le indicazioni degli specialisti per attenuare la caduta di capelli post partum è l’utilizzo di integratori multivitaminici:

  • non specifici per i capelli; 
  • non farmacologici.

Se la caduta si protrae è consigliabile eseguire delle analisi del sangue, soprattutto per valutare la funzionalità tiroidea. Perché:

  • nel post partum può avvenire un movimento dei valori dell’attività della tiroide;
  • la tiroide controlla tutti i metabolismi, quindi controlla anche quelli delle cellule follicolari;
  • una buona funzionalità tiroidea è alla base di una buona salute, anche dei capelli”.

Una volta finito il periodo dell’allattamento, se la qualità dei capelli non soddisfa la paziente, se il numero dei capelli caduti non è stato rimpiazzato con ugual numero di capelli di qualità o se qualcosa è intervenuto nel processo di risoluzione, ci sono una serie di metodi a cui ricorrere per aiutare il recupero e la regolarità della chioma:

  • ausili farmacologici;
  • trattamenti specifici;
  • interventi con integratori;
  • l’utilizzo di lozioni galeniche (preparazioni farmaceutiche di sostanze che hanno la funzione di ottimizzare il ricambio pilifero).

 

I servizi di tricologia offerti da Zucchi Wellness Clinic

Tra i servizi specifici proposti da Zucchi Wellness Clinic è possibile, previa visita con uno specialista, accedere al servizio di Biotricostimolazione, ovvero delle iniezioni sottocute con nutrienti utili a stimolare le cellule follicolari ad accelerare il recupero.

“È una procedura che può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno, con biopeptidi che stimolano le cellule follicolari per ottenere il risultato migliore nel minor tempo possibile. Ci sono dei protocolli che richiedono un primo ciclo e successivamente dei trattamenti di richiamo. La terapia più adeguata verrà però valutata dallo specialista sulla base dell’individualità del paziente” conclude la tricologa.

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