Il parto: come renderlo un’esperienza positiva

PUBBLICATO IL 31 MAGGIO 2023

Una donna sana che si appresta a diventare mamma non ha bisogno delle nostre istruzioni o che le si dica ciò che deve fare. Come spiega il Dott. Eric Francescangeli, Responsabile dell’U.O. di Ostetricia dell’Istituto Clinico S. Anna, “ha bisogno di essere rassicurata rispetto a ciò che sta vivendo e di cui sta facendo esperienza”.  Scopriamo assieme al medico come rendere il parto un’esperienza positiva

 

Le raccomandazioni dell’OMS per un’esperienza positiva del parto 

Il parto è un evento unico in cui la futura mamma ha bisogno di sentirsi accolta e di condividere la trasformazione che il suo corpo sta vivendo. È sulla spinta di questo principio e sulle nuove linee di condotta stabilite dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato ben 56 raccomandazioni relative al percorso nascita. Obiettivo finale è quello di rendere il parto un’esperienza positiva da vivere in un ambiente sicuro, professionale e sotto l’attenta e amorevole sorveglianza clinica di personale competente. 
 

Le cure rispettose

“Con l’impegno di garantire sempre il massimo della professionalità - prosegue lo specialista - la nostra struttura, grazie al personale medico e ostetrico, vuole porre l’accento sull’importanza di offrire cure rispettose come proposto nelle prime 3 raccomandazioni del documento Intrapartum care for a positive childbirth experience dell’OMS: 

  • la comunicazione efficace;
  • l’accompagnamento durante il travaglio;
  • la continuità delle cure. 

Sappiamo che il travaglio e il parto sono momenti in cui si manifesta l’indiscutibile interconnessione tra mente e corpo; la qualità di questa esperienza per ciascuna donna dipende dunque dall’intreccio tra la propria storia personale, la relazione con la persona che le sta accanto e i gesti assistenziali del personale ostetrico. Le dimensioni della nostra realtà ci danno la possibilità di garantire un maggior rispetto della privacy, un’assistenza il più possibile personalizzata e il costante supporto di chi si desidera accanto durante il percorso della nascita”. 

La comunicazione efficace

La comunicazione efficace è un elemento fondamentale per far sì che ogni donna si senta riconosciuta come persona unica ed eccezionale e abbia la percezione che i suoi bisogni siano ascoltati, le sue scelte prese in considerazione. Aprire un efficace canale di comunicazione tra operatore e donna/coppia, consente di garantire: un corretto flusso di informazioni che determina un senso di connessione corpo-mente e un clima di fiducia che contribuiscono a rendere l’esperienza sostenibile. 

Ascoltarsi reciprocamente prepara il terreno perché le cose dette vengano capite e utilizzate; da un lato la futura mamma esprime bisogni e preoccupazioni, dall’altro l’ostetrica le accoglie, offre supporto e adeguate risposte. 

“Sappiamo anche che l’assistenza al travaglio è di per sé fatta di contatti ravvicinati ed intimi - sottolinea il Dott. Francescangeli -. I gesti compiuti sul corpo vanno dunque considerati quali elementi fondamentali della comunicazione non verbale, ma che necessitano sempre e comunque di essere accompagnati da informazione e consenso”.

L’accompagnamento durante il travaglio

Per la donna vivere l’esperienza del parto all’interno della struttura ospedaliera può creare uno stato di allerta generato da un ambiente a lei estraneo. Per creare un maggior senso di appartenenza a questo spazio è importante che sia adeguato ad accogliere lei e chi la accompagna. 

“Cerchiamo di proporre un ambiente semplice e confortevole - sottolinea il Responsabile dell’U.O. di Ostetricia - in cui il concetto di familiarità equivalga a privacy e intimità

Riveste un ruolo importante anche la persona con cui si desidera condividere questo percorso, che può rappresentare un’alleata nel contenimento delle emozioni e nella gestione del dolore. Non ci sono modalità di sostegno giuste o sbagliate, ma strategie che funzionano per ogni specifica relazione”.

 

La continuità delle cure

La continuità delle cure può essere garantita nelle strutture in cui un'ostetrica o un piccolo gruppo di ostetriche sostiene la donna durante tutto il continuum prenatale, intrapartum e postnatale

“Il tipo di relazione che si instaura tra loro è un fattore determinante nel processo di cura: l’ostetrica che si trova in una condizione di particolare vicinanza e contatto con la donna rende possibile l’attivazione dei processi di trasformazione che caratterizzano la fisiologia della nascita. La continuità - conclude lo specialista - si esprime in questo modo sia sul piano assistenziale sia relazionale e informativo”.

Questi 3 elementi rappresentano un valore aggiunto al processo assistenziale che non si limita alla semplice esecuzione di pratiche cliniche, ma crea le condizioni per cui la donna viva da protagonista l’esperienza del parto e genera un senso di soddisfazione all’interno dell’equipe ostetrica, alimentando la motivazione. 

Cura e Prevenzione