Unghia incarnita: i rimedi del podologo
PUBBLICATO IL 24 OTTOBRE 2022
L’unghia incarnita è una condizione assai dolorosa che può coinvolgere donne e uomini indistintamente e di qualsiasi età. Si tratta di un processo infiammatorio che coinvolge in genere l’alluce del piede, ma anche altre dita.
Ne parliamo con il Dott. Eneo Meminaj, da ottobre specialista podologo presso l’Istituto di Cura Città di Pavia.
Le cause
“La problematica è causata dalla rottura dell’unghia e dalla penetrazione della stessa nella zona periungueale”, spiega il medico.
Tra le altre cause che sottendono questa patologia, oltre alla predisposizione anatomica (tipica dei bambini o delle persone anziane:
- aver costretto il piede in scarpe scomode;
- aver sbagliato il taglio dell’unghia durante la pedicure.
I sintomi
Sollecitare per più e più volte quest’area del piede, con continue pressioni dovute alla deambulazione, può aggravare la condizione e da lieve fastidio, nell’arco di pochi giorni, si accuserà un dolore lancinante, dovuto all’aggravamento dell’infiammazione.
A volte invece il processo è più lento e meno doloroso, fino a quando l’unghia dopo settimane dalla rottura, crescerà fuori sede, modificando la sua naturale posizione e comportando un arrossamento importante dell’area, con la presenza di pus e a volte, con la formazione di granuloma.
Come curare l’unghia incarnita
Mai sottovalutare i sintomi. Intervenire allo stadio iniziale del problema è un’indicazione da seguire per evitare che il quadro clinico evolva in qualcosa di più serio.
“All’esordio della sintomatologia, l’approccio dello specialista podologo è di tipo conservativo - spiega il dott. Meminaj – che dopo una pulizia accurata dell’unghia, può valutare se praticare una onicectomia parziale non invasiva, che consiste nell’asportazione di una parte dell’unghia (o specula) che si va a inserire sul bordo laterale del letto.
A seguire, verrà effettuata una medicazione a base di zaffatura (garza posizionata tra l’unghia e il bordo), disinfettanti e creme antibiotiche, da eseguire giornalmente, per più di una settimana”.
L’area coinvolta verrà poi protetta mediante un bendaggio o cerotto per evitare eventuali contaminazioni di germi e batteri.
Il tempo di recupero è di giorni, seguiti i quali sarà possibile per il paziente tornare alle normali attività quotidiane.
“Se, invece, il quadro clinico risulta invece acuto e più complesso, – dice il dottore - non rimane che intervenire chirurgicamente con un’onicectomia parziale invasiva che consiste nell’estrazione parziale della lamina ungueale, in modo da correggere la crescita dell’unghia.”
L’intervento
L’intervento può avvenire:
- in modo tradizionale chirurgicamente con anestesia locale: viene asportata parzialmente la radice dell’unghia interessata dall’incarnimento (21/25 giorni di recupero e possibile perdita dell’unghia);
- tramite laser o fenolizzazione (tramite l’uso di una sostanza acida, il fenolo): consiste nel necrotizzare parzialmente la radice dell’unghia (7/8 giorni di recupero). Questo metodo ha il vantaggio di essere meno invasivo rispetto a quello chirurgico classico e permette di ridurre l’incidenza di possibili recidive, così come i tempi di guarigione, grazie all’assenza di punti di sutura.
Dopo essersi sottoposti a questi tipi di interventi, vi sono semplici ma importanti accortezze da seguire:
- evitare di bagnare il piede;
- non eseguire attività fisica;
- usare scarpe comode con punta larga.
Rimedi a casa
Se soffri di unghie incarnite, in attesa di rivolgerti allo specialista, puoi seguire alcune indicazioni per tamponare momentaneamente il problema ed evitare di aggravarlo:
- esegui pediluvi in acqua fredda con euclorina e asciuga accuratamente l’area tra le dita dei piedi per evitare il ristagno di liquidi e la formazione di cariche batteriche;
- applica lozioni disinfettanti;
- tieni la parte pulita e coperta;
- evita di indossare scarpe poco comode e strette.