Sclerosi Multipla: Massimo Filippi è l’esperto più citato al mondo

PUBBLICATO IL 18 MARZO 2022

Secondo una ricerca bibliometrica pubblicata su Frontiers in Neurology, il San Raffaele di Milano si conferma un centro di riferimento mondiale nello studio della malattia autoimmune

È Massimo Filippi, primario dell’Unità di Neurologia e Neurofisiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore ordinario di Neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, lo scienziato più citato nel campo della ricerca sulla sclerosi multipla. 

Lo racconta uno studio bibliometrico (la scienza multidisciplinare che cerca di misurare quantitativamente la produzione scientifica e il suo impatto) pubblicato a febbraio 2022 su Frontiers in Neurology e coordinato dalla University of Eastern Finland. 

Lo studio fotografa la centralità della ricerca Italiana sulla sclerosi multipla, seconda per qualità e quantità solo agli Stati Uniti, e dell’Università e Ospedale San Raffaele in particolare

 

La ricerca sulla sclerosi multipla: un trend in crescita

Gli autori dello studio hanno analizzato la storia della ricerca sulla malattia, che consiste complessivamente in 48.356 articoli peer-review, citati più di 1 milione e 700 mila volte, indicizzati nel database di Web of Science (WoS) a partire dal 1945. 

Parallelamente all’aumento dell’incidenza della malattia (che solo dal 2013 al 2020 è cresciuta del 30%) è aumentata anche l’attenzione di una comunità scientifica sempre più ampia e più attiva. Se infatti nel 1945 sono stati pubblicati appena 7 articoli scientifici sulla sclerosi multipla, nel 2020 sono stati più di 3.000. La metà degli studi sono stati pubblicati nell’ultimo decennio. 

 

Il contributo Italiano e il ruolo del San Raffaele

L’Italia si conferma il secondo paese più impegnato nella lotta alla malattia con 4.310 pubblicazioni scientifiche, un terzo circa rispetto a quelle prodotte negli USA, e il San Raffaele in particolare emerge come un centro di riferimento internazionale sulla sclerosi multipla, alla cui comprensione ha contribuito su più fronti: 

  • il miglioramento della diagnosi tramite l’impiego delle ultime tecniche di risonanza magnetica;
  • lo studio dei meccanismi alla base della malattia;
  • lo sforzo per il miglioramento dei protocolli terapeutici

“Grazie all’insieme di questi sforzi oggi sappiamo che la diagnosi precoce è il cardine attorno a cui ruota una risposta terapeutica efficace - afferma il prof. Filippi -. Sappiamo, infatti, che prima si tratta la condizione nella sua forma recidivante e remittente, più si allontana l’evoluzione della malattia verso la sua forma progressiva e più invalidante. 

Non solo, ma gli strumenti di imaging avanzato che abbiamo contribuito a sviluppare ci permettono oggi di misurare meglio l’efficacia delle nuove terapie e di monitorare l’evoluzione clinica della malattia nel singolo paziente, permettendo una cura personalizzata e di precisione.”

Con il rientro dell’emergenza Covid-19, il Centro Sclerosi Multipla del San Raffaele ha ulteriormente allargato la sua attività, anche grazie all’avvio di una nuova stanza per le infusioni realizzata grazie al contributo di Roche.

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