Laser vascolare: a cosa serve e come prepararsi

PUBBLICATO IL 01 DICEMBRE 2022

Sono moltissimi gli inestetismi e le patologie vascolari che possono essere trattati con l’apparecchiatura laser. Il vantaggio rispetto ad altre tecniche? Tramite l’emissione di un fascio di luce ‘coerente’, il laser è in grado di colpire selettivamente, con precisione un bersaglio. 

Alla Vein&Derma Clinic, un sistema innovativo che sfrutta questa tecnologia. Ne parliamo con la Responsabile del Centro, la dott.ssa Alessia Dossena, Chirurga Vascolare ed esperta in Medicina Estetica.

 

Le tipologie di Laser 

Esistono diverse tipologie di laser che, a seconda della loro specifica lunghezza d’onda, hanno differenti utilizzi.  

Tra i laser ormai più conosciuti in ambito estetico, ad esempio, vi è l’alessandrite che emette luce ad una lunghezza d’onda di 755 nm (nanometri) e colpisce selettivamente la melanina, il pigmento del pelo e per questo può essere utilizzato per la fotoepilazione.  

Per quanto riguarda le lesioni vascolari, che vanno dall’angioma al capillare, invece, il bersaglio è rappresentato dall’emoglobina, il pigmento del sangue. “Se la lesione vascolare tende maggiormente al rosso, come gli angiomi rubino o i capillari delle ali del naso – spiega la specialista -,  allora la lunghezza d’onda più adatta sarà 532 nm. Se la lesione vascolare è più bluastra, come i capillari degli arti inferiori, ad esempio, la lunghezza d’onda più appropriata sarà 1.064 nm.  

Ecco perché avere un laser che ci permette di sfruttare entrambe le lunghezze d’onda, 532 e 1064 nm, come quello in dotazione presso il nostro Centro - sottolinea la dottoressa -, rappresenta un optimum in campo vascolare e dermatologico”.

 

A cosa serve 

“Il laser a disposizione alla Vein&Derma Clinic ci permette di trattare un ventaglio molto ampio di patologie vascolari: dagli angiomi stellati, a quelli rubino, ma anche angiomi congeniti di piccole dimensioni, la couperose, la poichilodermia, tipica dei colli arrossati nelle zone fotoesposte. Ma anche le vene superficiali evidenti ed antiestetiche che possono comparire sul volto oltre ai capillari dilatati in qualsiasi distretto corporeo”, afferma la dottoressa.

Angioma rubino 

Tra i più diffusi e comuni tra gli angiomi, vi è quello rubino, un vero e proprio agglomerato di capillari o di vasi sanguigni.  È una lesione vascolare benigna: infatti, più che per la preoccupazione di una sua possibile evoluzione negativa, ci si reca dallo specialista perché risulta antiestetico. Si presenta in genere come una papula di colore rosso rubino, tonda o ovale e lievemente sporgente rispetto al derma e non presenta una sintomatologia collegata. Tendono a comparire dai 30-40 anni, sono solitamente multipli ed aumentano di numero e di grandezza con l’età.

Angioma stellato

Si tratta di una lesione vascolare benigna di piccole dimensioni che ha un aspetto stellato, con una porzione centrale puntiforme rossastra e delle ramificazioni capillari periferiche. Solitamente si presentano multipli e tendono a comparire dai 30-40 anni, aumentando di numero e di grandezza con l’età.

Couperose

La couperose è una condizione invalidante per chi ne soffre e spesso data la sua estensione e localizzazione, può creare non pochi imbarazzi. 

Si tratta di vere e proprie aree rossastre del volto, con capillari evidenti, dovute a un’anomala dilatazione dei vasi sanguigni superficiali che si manifesta per lo più nelle donne, sopra i trent’anni ma non esclude il genere maschile.

Capillari dilatati

I capillari dilatati altro non sono che gli antiestetici ‘capillari rotti’, ossia piccoli vasi sanguigni venosi eccessivamente dilatati. 

 

Un trattamento ben tollerato

Dopo un’attenta visita specialistica vascolare se vi è indicazione, si potrà procedere con la seduta di laser per il trattamento della patologia di cui si è affetti.   

Il laser non è, come si può pensare, una metodica totalmente indolore. Ma in tal senso sono stati fatti molti passi avanti per minimizzare i fastidi durante la seduta grazie al raffreddamento ad aria e a contatto della cute durante l’emissione del fascio di luce.

“In tal modo -  spiega la dottoressa -, la seduta è minimamente fastidiosa e con opportuni accorgimenti, come l’applicazione di specifiche creme lenitive, anche il post-trattamento risulta meno fastidioso”.

 

Le controindicazioni del trattamento e gli effetti collaterali

Il trattamento laser presenta però alcune controindicazioni: tra queste, l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti e la gravidanza.  

Ecco perché è opportuno durante la visita eseguire un’anamnesi approfondita e sapere se si sta seguendo qualche terapia che possa incidere negativamente sull’esito del trattamento. 

Al termine della seduta laser, la zona può apparire arrossata e questa condizione può protrarsi anche per qualche giorno, accompagnandosi anche a gonfiore locale

“Sono effetti collaterali transitori che lasceranno spazio a risultati efficaci. Inoltre per i soggetti allergici o atopici in generale, il laser può essere una valida alternativa alle metodiche iniettive come la scleroterapia o la fleboterapia, controindicate in quanto tali farmaci potrebbero determinare una reazione allergica se iniettati nei vasi”.

 

Come prepararsi per eseguire una seduta di laser vascolare 

Per potersi sottoporre a delle sedute laser occorre non essersi esposti alla luce solare (o a lampade abbronzanti) da almeno 1 mese. “Se non si rispetta questa precauzione si possono riportare bruciature, iperpigmentazioni o ipopigmentazioni anche permanenti”, precisa la dottoressa. 

Per gli stessi motivi è indispensabile dopo una seduta laser applicare una fotoprotezione totale da rinnovare più volte durante la giornata, anche se è inverno o se il cielo è coperto. E non esporsi al sole per almeno 1 mese dall’ultima seduta.

Il numero di sedute può essere variabile a seconda del numero di lesioni da trattare e della loro estensione e verrà valutato di caso in caso dallo specialista. Per gli angiomi rubino, per esempio, in genere bastano 1 o 2 sedute per ottenere il risultato sperato.

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