Vaccino anti Covid e reazioni
PUBBLICATO IL 24 FEBBRAIO 2021
Le persone allergiche possono sottoporsi al vaccino? E quali sono le reazioni al vaccino considerate normali? Le risposte dell’immunologo e allergologo.
Al mondo esistono tantissime allergie, causate da alimenti, farmaci, pollini, muffe, acari e da altre innumerevoli sostanze. Secondo l’ISTAT, rappresentano la terza causa di malattia cronica dopo l’osteoporosi/artrite e l’ipertensione. In Italia le persone con un’allergia sono circa 10 milioni , più del 20% della popolazione.
Ma non tutte le allergie sono un ostacolo alla vaccinazione anti Covid, anzi: come spiega il Dott. Giorgio Serino, immunologo e allergologo dell’IRCCS Policlinico San Donato, sono rari i casi in cui un soggetto allergico non può sottoporsi al vaccino.
“Il rischio di avere una reazione allergica al vaccino anti Covid è molto basso. Per tutti i soggetti allergici, per esempio, al polline, che hanno manifestato orticaria, rinite o asma bronchiale allergica, non ci sono problemi: possono sottoporsi al vaccino, è una scelta caldamente suggerita.
Le controindicazioni esistono solo in casi rari”.
Scopriamo quali sono.
Chi deve prestare attenzione
Sono solo 3 i casi in cui è necessaria cautela riguardo la vaccinazione anti Covid:
- chi in precedenza ha avuto uno shock anafilattico;
- chi ha manifestato importanti reazioni dopo altri vaccini;
- chi è affetto da mastocitosi ereditaria.
Tutte le altre allergie non sono una controindicazione.
“Uno shock anafilattico - spiega lo specialista - è una reazione allergica generalizzata, molto grave, che necessita di intervento tempestivo da parte del personale medico e può portare anche alla perdita di conoscenza. Può essere conseguenza di reazione allergica a:
- farmaci
- mezzi di contrasto radiologici
- alimenti
- puntura di insetti.
Anche chi ha avuto importanti reazioni ad altri vaccini, come l’insorgere di orticaria e angioedema (gonfiore della cute e delle mucose che colpisce per esempio occhi, labbra, lingua, collo), deve prestare attenzione.
Questo non significa rinunciare al vaccino, ma segnalare la propria condizione e fare eventualmente la vaccinazione in una situazione protetta”, continua il Dott. Serino.
“Una controindicazione a tutte le vaccinazioni, invece, è la mastocitosi ereditaria, una malattia allergico-ematologica, che colpisce le cellule dell’allergia (i mastociti): si tratta però di una malattia rara, diagnosticata sin dall’infanzia”.
L’importanza di segnalare le precedenti reazioni allergiche
Porre attenzione non significa non potersi sottoporre categoricamente alla vaccinazione anti Covid. “Quando si viene chiamati per aderire alla campagna vaccinale, è importante segnalare precocemente il problema e indicare le precedenti reazioni.
Sarà l’ambiente dove avviene la vaccinazione a mettere in discussione l’opportunità di fare il vaccino anti Covid e a valutare se è meglio rinunciare, se il rischio è minimo, o se è opportuno farlo in ospedale. È molto probabile che si opti per la vaccinazione in un ambiente protetto, come una struttura ospedaliera”.
L’additivo PEG e il lattice: i potenziale allergeni
Ci sono due elementi potenzialmente allergizzanti nell’atto della somministrazione del vaccino anti Covid:
- il Polietilenglicole (PEG), un additivo contenuto nei vaccini Pfizer e Moderna;
- gli oggetti in lattice che possono entrare in contatto con il paziente.
Il Polietilenglicole (PEG)
“L’additivo Polietilenglicole (PEG) è l’unico elemento presente nel vaccino riconosciuto a oggi come potenziale allergene. È un conservante che serve a stabilizzare la molecola del farmaco ed è contenuto in una quantità microscopica.
Non a caso la reazione allergica calcolata è rarissima, pari a 1 caso allergico su un 1 milione di vaccinazioni.
Tra l’altro è un conservante molto diffuso e presente in concentrazioni più elevate in tanti beni di uso quotidiano, dal dentifricio agli alimenti, quindi chi soffre di allergia al Polietilenglicole ne è consapevole”.
Allergia al lattice
“Chi invece è allergico al lattice, può segnalarlo al personale medico-infermieristico in sede di vaccinazione: non vi è alcuna traccia all’interno del vaccino, ma chi fa l’iniezione può indossare guanti di lattice o può essere presente nell’ambiente.
In tal caso si opterà per una procedura latex free”.
Reazioni al vaccino anti Covid: quali sono
La somministrazione del vaccino anti-Covid può portare delle reazioni, sia alla prima, sia e soprattutto alla seconda dose, vediamo quali sono.
Reazioni al vaccino Covid seconda dose
Esiste una sintomatologia legata all’attività del vaccino che si manifesta solitamente il giorno successivo alla somministrazione. Non deve però preoccupare, anzi, è segno di efficacia del vaccino.
Come illustra lo specialista: “Soprattutto dopo la seconda dose, sono frequenti alcuni sintomi che svaniscono in un paio di giorni, come:
- dolore al muscolo del braccio che si registra nel 90% dei casi, come se fosse una contusione;
- gonfiore nella sede di inoculo (reattività locale).
Vi sono poi sintomi meno frequenti di malessere generale, che compaiono solitamente il giorno dopo, come:
- nausea;
- mal di testa;
- dolori muscolari diffusi;
- febbre.
Sono rari i casi di ingrossamento dei linfonodi dell’ascella o del collo dal lato dove è stata praticata l’iniezione. In ogni caso, sono sintomi modesti che si risolvono in pochi giorni e possono essere trattati con paracetamolo o antinfiammatori, secondo le indicazioni del medico”.
Reazione allergica
“La reazione allergica al vaccino avviene entro pochi minuti dalla somministrazione.
Lo shock anafilattico è immediato. Per questo è buona norma tenere in osservazione il paziente per 15 minuti, in caso di soggetto normale, o 30 minuti in caso di precedenti reazioni allergiche”, conclude il dottor Serino.