Idrokinesiterapia: come funziona la fisioterapia in acqua
PUBBLICATO IL 25 SETTEMBRE 2020
È un’antica disciplina medica che cura i disturbi del movimento attraverso l’acqua. L’esperto degli Istituti Clinici Zucchi spiega per chi è indicata e quali sono le controindicazioni.
L’idrokinesiterapia si propone di curare i disturbi del movimento attraverso l’acqua, sfruttando le proprietà fisiche quali il galleggiamento, la pressione idrostatica e la temperatura ed è indicata come metodo specifico di prevenzione, di cura e di riabilitazione per traumi generici, traumi sportivi, per il recupero post operatorio di lesioni al menisco, fratture, distorsioni, lesioni muscolari e tendinee.
Cosa accade al nostro corpo in acqua?
“In acqua accade che per effetto della spinta di galleggiamento il peso del corpo diminuisce, i movimenti sono più ampi e liberi, lo sforzo muscolare si riduce, il dolore articolare viene fortemente attenuato, ottenendo così uno scarico articolare” segnala la dott.ssa Lucia di Salvo, fisiatra agli Istituti Clinici Zucchi di Monza e specialista in Idrologia Medica e Medicina Termale.
Inoltre, si riducono molto gli inconvenienti tipici della fase iniziale della terapia a terra come i microtraumi, le infiammazioni, i versamenti articolari, che spesso sono cause di ritardi del recupero funzionale. Inoltre, Il paziente dolorante è facilitato alla stazione eretta e alla deambulazione”.
In acqua, inoltre, si facilita l’espirazione e migliora il reflusso venoso grazie alla pressione idrostatica che determina un aumento della pressione intra-addominale che spinge il diaframma in alto inducendo un aumento del carico di lavoro sui muscoli inspiratori.
“Anche la resistenza fisica che oppone l’acqua al movimento è un aspetto determinante ai fini delle variazioni fisiologiche che l’esercizio in acqua può indurre: mano a mano che aumenta la velocità di spostamento in acqua migliora il controllo neuromotorio e l’equilibrio del paziente” segnala la dott.ssa di Salvo.
Infine un ruolo fondamentale, nel trattamento idrokinesiterapico, lo svolge la temperatura. Infatti, il calore dell’acqua determina:
- riduzione della rigidità articolare e dello spasmo muscolare;
- aumento del flusso di sangue;
- effetto analgesico.
Il Percorso Vascolare all’interno delle vasche idroterapiche che comprende un percorso con acqua calda/fredda e idromassaggio è appositamente studiato per la cura delle malattie circolatorie degli arti inferiori e determina:
- attivazione del microcircolo;
- attivazione dei circoli collaterali;
- effetto antiedemigeno.
Per quali patologie è indicata
L'aspetto riabilitativo dell’idrokinesiterapia, svolge un ruolo fondamentale come metodo specifico di prevenzione, di cura e di riabilitazione delle seguenti patologie:
Patologie muscolo scheletriche come:
- fratture;
- coxartrosi;
- gonartrosi;
- patologie della spalla;
- recupero post operatorio negli interventi alla spalla, all’anca e al ginocchio;
- sindrome ipocinetiche da prolungata immobilizzazione.
L’idrokinesiterapia svolge anche un ruolo importante nel rinforzo muscolare prima di un intervento di protesizzazione specie di anca e ginocchio.
Patologie vascolari come:
- postumi di flebopatie di tipo cronico;
- insufficienza venosa cronica (varici);
- esiti o postumi di intervento chirurgico vascolare periferico;
- varici arti inferiori;
- vasculopatia cronica degli arti inferiori;
- turbe funzionali vascolari periferiche.
Patologie neurologiche come:
- morbo di Parkinson;
- lesioni nervose periferiche;
- emiplegie, paraplegie;
- sclerosi multipla.
Quali sono le controindicazioni
“L’idrokinesiterapia - conclude la dott.ssa di Salvo - non è indicata per pazienti con:
- insufficienza respiratoria grave;
- presenza di qualsiasi tipo di ferita non completamente cicatrizzata o di piaghe;
- coronaropatie instabili;
- insufficienza cardiaca grave;
- ipertensione arteriosa grave e instabile;
- ipotensione”.