Adolescenti e Covid: come affrontare il rientro a scuola

PUBBLICATO IL 14 SETTEMBRE 2020

L’esperta dell’Ospedale San Raffaele spiega gli effetti dell’isolamento sugli adolescenti e come aiutarli a tornare in serenità tra i banchi di scuola. 

Con l'apertura delle scuole i giovani tornano alla quotidianità, anche se con le regole anti-covid19. Ma come affrontare il rientro? E, in particolare, come farlo alla luce di quello che hanno vissuto gli adolescenti  durante questi mesi? Ripercorriamo le sfide che hanno dovuto affrontare con il parere dell’esperta Gabriella Pozzobon, pediatra dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA).

Gli effetti del lockdown sui ragazzi

Prima di poter parlare del rientro a scuola, occorre anzitutto considerare un elemento importante: la quarantena ha lasciato dei segni tangibili sulla salute dei più giovani sia a livello fisico, sia a livello mentale.

Questo è quanto emerge dalla ricerca condotta su circa 700 adolescenti dalla SIMA insieme al laboratorio Child in Mind lab della facoltà di Psicologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele

“I dati raccolti mostrano un’alta incidenza di problematiche legate all’ansia; in particolare, se si considera la scala di ansia generalizzata, più di un quinto del campione presenta sintomatologia clinica o borderline - afferma la dottoressa Pozzobon -. Inoltre, i dati attestano che a livello emotivo l’impatto sia stato maggiore negli studenti delle scuole medie superiori”.

Le vacanze e il senso di colpa

Proprio gli adolescenti sembrano essere i più colpiti emotivamente. Gli stessi ragazzi che quest’estate sono andati in vacanza per tentare di trovare svago rispetto alla situazione appena vissuta.

L’estate, infatti, svolge un ruolo cruciale in quanto consente di poter passare del tempo all’aperto, svolgendo attività non del tutto usuali come andare al mare, viaggiare e conoscere nuove persone. Tutte attività che risultano di fondamentale importanza, soprattutto dopo un periodo passato in luoghi chiusi, senza particolari contatti sociali al di là del proprio nucleo familiare e nel clima d’allarme della pandemia.

“Alla luce dei recenti nuovi casi ‘da rientro’, è bene ricordare che colpevolizzare i giovani è un errore - afferma la dottoressa -. ll senso di colpa infatti può avere un impatto emotivo consistente, soprattutto se associato all’idea che i giovani, post vacanze, siano i ‘portatori’ del nuovo coronavirus”.

Il rientro a scuola tra norme di sicurezza e necessità

Le regole d’oro per la ripartenza a scuola sono state individuate ormai da tempo, benché l’implementazione stia avvenendo in tempi diversi sul territorio nazionale. L’obiettivo è univoco: garantire il rientro in sicurezza sui banchi per i 10 milioni di alunni, docenti, collaboratori scolastici, di segreteria e presidi.

Ma per i ragazzi, se è senza dubbio fondamentale adottare tutti quei comportamenti atti a diminuire la possibilità di contagio del virus (il lavaggio frequente delle mani, il mantenimento della distanza, il rispetto dei turni, l’obbligo di mascherina laddove richiesto),  è altrettanto essenziale concentrarsi sul ripristino della socialità, sia con i compagni di classe e gli amici, sia con gli insegnanti.

“Il rientro a scuola, dopo i mesi passati con la didattica a distanza, è di fondamentale importanza per ritornare al contatto umano e per ricostruire il gruppo e le dinamiche a esso connesso. Inoltre, considerato l’anno scolastico insolito, il rientro in classe è anche un’opportunità per imparare a gestire la necessità di ‘vicinanza fisica’, tipica dell’adolescenza, che già da marzo è stata messa alla prova” afferma l’esperta.

Con la riapertura, la gestione dell’eventuale comparsa di casi positivi è uno dei principali elementi di preoccupazione per i genitori. Imparare a gestire le eventuali emergenze, senza panico e senza additare gli alunni come “untori”, ricordandosi tuttavia di come potrebbero essere dei portatori asintomatici, è un’altra necessità dettata dalla riconfigurazione della nuova routine, in cui occorre imparare a convivere con il virus - continua la dottoressa Pozzobon -. 

Insomma, rientrare sui banchi con serenità e buon senso, mantenendo sempre alta l’attenzione per le buone norme anti-covid19, è il principio da adottare per affrontare al meglio questo momento di ripartenza” conclude la specialista.

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