Norme anti-Covid: come difendersi dal contagio con poche semplici mosse
PUBBLICATO IL 28 OTTOBRE 2020
Il virologo Pregliasco indica i comportamenti e le norme di sicurezza anti covid da seguire fuori casa, sui mezzi pubblici, nei locali per diminuire le possibilità di contagio.
Con un virus più agguerrito che mai, ci stiamo preparando ad affrontare una nuova ondata di contagi da Covid-19 che ci vedrà, per le prossime settimane, mettere in pratica le care buone norme per mantenere la sicurezza ai massimi livelli, sia per noi stessi sia per le persone che ci circondano.
“Un nuovo galateo”: così lo definisce il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano, ovvero una nuova serie di misure di sicurezza, utili a ricordarci quanto sia importante salvaguardare la nostra salute partendo dai più piccoli gesti.
Accanto all'utilizzo (quasi) h24 della mascherina (come se fosse una sorta di seconda pelle), i saluti a distanza, la corretta igienizzazione delle mani, no contatto con mucose di naso e bocca e occhi, evitare luoghi di forte assembramento soprattutto se chiusi e con poco distanziamento sociale, ci sono una serie di accorgimenti e norme di sicurezza anti covid che possiamo adottare nella vita quotidiana.
Ecco i consigli anti covid dell’esperto per la nostra quotidiana routine, per strada, a lavoro e sui mezzi pubblici.
Il kit indispensabile fuori casa: mascherina FFP2, gel mani, precauzioni
“Senz’altro, come già ribadito, mascherina (meglio se FFP2 certificata CE, senza valvola di efflusso) e gel igienizzante devono diventare il kit di sicurezza da portare sempre con noi appena varchiamo la porta di casa - spiega Pregliasco -.
Uscire senza questi strumenti sarebbe un po’ come andare in giro a piedi nudi oppure senza pantaloni! È proprio in questa fase, dove il virus ha ripreso a circolare più in forma che mai, che diventa necessario stressare il concetto di sicurezza. Non mi stancherò mai di sottolinearlo.
Attenzione quindi a:
- luoghi chiusi, come negozi, bar, ristoranti, uffici o mezzi pubblici;
- oggetti di uso pubblico come bancomat e tastierini dei pos che non sempre vengono disinfettati dopo ciascun utilizzo”.
Precauzioni in ascensore
Mascherina e gel anche in ascensore: “Mascherina consigliatissima anche negli ascensori dove gli spazi sono ristretti (spesso condivisi con altre persone) con un ricambio di aria minimo e dove, le superfici delle tastiere, soprattutto i pulsanti dei piani, vengono toccate da tutti.
È sempre meglio, per chi può, prendere le scale”.
Le precauzioni per i distributori automatici e le maniglie delle porte
Nel mirino anche i distributori automatici di snack e bevande, così come le maniglie delle porte.
“Dove non è possibile contare su una igienizzazione al top - continua - entra in gioco il nostro buon senso che ci spinge a igienizzarci o a lavarci subito le mani, ogni volta che tocchiamo qualcosa all’esterno”.
Scarpe e indumenti non sono veicolo di contagio
Benché il rischio di contrarre il virus dagli indumenti sia esiguo, per una maggiore attenzione, si potrebbero:
- riporre gli abiti e le scarpe fuori per far prendere aria;
- se sporchi, procedere con un normale lavaggio.
A oggi non è dimostrato che questi rappresentino un veicolo di contagio. L’importante è sempre curare la nostra igiene: lavarsi le mani una volta tornati a casa, dopo che si è maneggiata la spesa o si sono toccati oggetti provenienti dall’esterno. Nulla di più.
Come comportarsi sui mezzi pubblici
Il tema dei mezzi pubblici rappresenta una nota dolente nella gestione della pandemia che, ancora oggi, fa molto discutere.
“Innanzitutto - prosegue – l’ideale sarebbe rivedere tutto l’aspetto organizzativo della vita cittadina, optando per scaglionamenti in base a frequenza delle corse e orari.
Per quanto riguarda la sfera personale, ovviamente:
- va mantenuta la distanza di almeno un metro l’uno dall’altro (anche se non sempre possibile);
- assicurarsi di avere sempre una buona mascherina che ripari da possibili contatti, coprendo con cura sia occhi sia naso.
Tutto questo accompagnato anche da rigorosi controlli da parte del personale (con sanzioni, se necessario). Soprattutto i giovani che, appena salgono sul mezzo, la prima cosa che fanno è togliersi sistematicamente la mascherina. Non dobbiamo dimenticare che noi stessi, e chi ci circonda, potremmo essere un potenziale portatore del virus, per il quale la mascherina rappresenta la nostra massima protezione”.
Un nuovo accorgimento: evitare di parlare in luoghi pubblici
Un altro elemento, non da sottovalutare, è il silenzio: “Come tutti sanno, sono le famose goccioline (droplets) che emettiamo quando parliamo, tossiamo o starnutiamo, che contengono il virus - sottolinea il virologo -: anche se muniti di mascherina, osservare qualche minuto di silenzio, almeno per tutta la durata del viaggio, non potrà che giovare alla nostra salute.
Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato come chi usufruisce dei mezzi pubblici corra un rischio di contagio sette volte maggiore. Ovviamente una buona opzione, per evitare affollamenti, sarebbe promuovere e incentivare ulteriormente lo smartworking da casa”.
Il “tallone d’achille” dei luoghi chiusi
“Ciò che davvero rende i luoghi chiusi potenzialmente a rischio (e non parlo solo di luoghi esterni ma anche delle mura domestiche) è la temperatura: è l’ambiente caldo-umido che facilita la diffusione del virus (non necessariamente il riscaldamento), per questo è fondamentale assicurarsi un buon ricambio di aria anche nella stagione invernale - prosegue l’esperto -.
La raccomandazione nei locali pubblici, ma anche all’aperto - conclude il prof. Pregliasco - è ovviamente:
- il mantenimento della distanza di sicurezza e della mascherina, laddove non si stia mangiando o bevendo;
- assicurarsi che le superfici (come ad esempio i tavolini) siano stati igienizzate accuratamente dal personale dopo l’utilizzo da parte del precedente avventore”.