Funzionalità renale: quali esami per vedere se i reni funzionano bene?
PUBBLICATO IL 06 MARZO 2020
Basta un prelievo del sangue per indagare la salute dei nostri reni. Scopriamo di più con lo specialista.
Per sapere se i nostri reni funzionano come dovrebbero, alcune analisi di laboratorio sono in grado di valutare l’effettiva funzionalità renale. Ne parliamo con la Dott.ssa Linda Fezzardi, Responsabile del Laboratorio Analisi dell’Istituto Clinico San Rocco.
Il pannello renale: quali esami fare?
Il pannello renale comprende una batteria di esami utili a valutare la funzionalità renale. Si tratta di test che misurano la quantità di svariate sostanze nel sangue tra cui zuccheri, proteine, sali minerali ed elettroliti.
Nello specifico, i test diagnostici inseriti nel pannello renale comprendono la misurazione di:
- glucosio nel sangue (che rappresenta la fonte energetica principale del nostro organismo);
- proteine quali l’albumina (il cui ruolo di mantenimento dei fluidi all’interno dei vasi sanguigni e nel trasporto di ormoni e vitamine è fondamentale);
- minerali come fosforo e calcio (il primo imprescindibile per la produzione di energia, il secondo essenziale per la corretta funzionalità muscolare, del sistema nervoso e del cuore);
- elettroliti (importanti per il mantenimento dell’equilibrio acido-base ma anche per vari processi dell’organismo);
- prodotti di scarto quali urea (rilasciata dal fegato all’interno del circolo sanguigno e nei reni dove viene filtrata ed eliminata tramite le urine) e creatinina (prodotto di scarto prodotto dai muscoli).
Velocità di filtrazione glomerulare: un valore da non sottovalutare
C’è un altro valore su cui indagare che può essere incluso all’interno del pannello di funzionalità renale: si tratta della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) grazie alla quale ottenere una stima della quantità di sangue filtrato dai glomeruli nel rene in un minuto.
La velocità di filtrazione glomerulare è una formula che tiene conto anche di alcune caratteristiche del paziente che lo esegue come:
- età
- genere
- razza
- peso
- altezza
Se i reni non funzionano bene: le cause dell’insufficienza renale
Quando i reni non funzionano a dovere e quindi sono compromesse due delle sue principali peculiarità (l’attività filtrante e la regolazione degli equilibri idro-salini e acido-base) si corre il rischio di accumulare nel sangue prodotti di scarto e ciò produce l’aumento di fluidi non solo dannosi per l’organismo ma, in alcuni casi, anche pericolosi per la nostra sopravvivenza.
Diverse sono, infatti, le malattie che possono colpire i reni e causare insufficienza renale:
- infezioni delle vie urinarie;
- calcoli;
- malformazioni;
- malattie ereditarie;
- glomerulonefriti (malattie di origine infiammatoria che interessano in modo particolare i glomeruli provocando gonfiore generalizzato e sangue nelle urine);
- pressione alta (più raramente);
- diabete (più raramente).
In caso di insufficienza renale, il lavoro di “depurazione” e di “regolazione” svolto dai reni viene compromesso. Le persone anziane sono quelle generalmente più predisposte a svilupparla.
Le regole per la salute dei reni
Oltre a tener monitorata nel tempo la funzionalità dei nostri reni, per contrastare l’insorgenza di patologie renali anche croniche, è consigliato adottare uno stile di vita sano evitando abitudini e comportamenti quali:
- sedentarietà;
- alimentazione sregolata;
- abuso di sale e tabacco;
- una prolungata assunzione di farmaci.
L’entità di un’insufficienza renale
Per valutare l’entità dell’insufficienza renale si ricorre al calcolo della velocità di filtrazione glomerulare grazie a cui si stima la funzione renale residua potendone seguire la progressione nel tempo.
In base al dato acquisito, l’insufficienza renale progressiva viene distinta in diversi stadi di severità: nelle prime fasi non si avverte nessun sintomo caratteristico.
Risulta alterato solo il valore del sangue che esprime specificamente la funzione renale e cioè la creatinina. Successivamente si assiste ad un’alterazione anche dei livelli di acido urico, calcio, fosforo, bicarbonato, paratormone e ad una riduzione dei globuli rossi.
In fase avanzata, infine, aumentano i sintomi riconducibili all'anemia, si alzano i valori pressori ed è necessario assumere diversi farmaci per correggere le alterazioni di tutte le sostanze che il rene non riesce più a regolare adeguatamente.
Se la situazione dovesse precipitare, ovvero quando il filtrato glomerulare scende al di sotto di 10 ml/min, è inevitabile il ricorso alla dialisi.