Giornata mondiale della Sclerosi Multipla: facciamo il punto

PUBBLICATO IL 30 MAGGIO 2020

Il 30 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Sclerosi multipla che colpisce in Italia oltre 122.000 persone. Facciamo il punto della situazione con gli esperti del Centro Sclerosi Multipla del San Raffaele

L’emergenza sanitaria di COVID-19 non ferma la dodicesima edizione in 70 Paesi della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, indetta dalla Federazione Internazionale della Sclerosi Multipla

Il 30 maggio è un’occasione fondamentale per parlare di Sclerosi Multipla (SM), per comprenderne la complessità e la difficoltà dal punto di vista di pazienti e famigliari, e per raccontare gli ultimi sviluppi della ricerca scientifica in termini di trattamenti e diagnosi.

Anche l’IRCCS Ospedale San Raffaele è fortemente impegnato su questo fronte, accompagnando i suoi pazienti lungo tutto il percorso esistenziale, sociale e sanitario: il Centro Sclerosi Multipla del San Raffaele è considerato infatti un punto di riferimento nazionale per la cura e la ricerca della SM.

La Sclerosi multipla in Europa

Nel mondo sono circa 2,3 milioni le persone affette da Sclerosi multipla, una malattia cronica e autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale e causa la perdita della mielina - la guaina che riveste i neuroni - provocando un danno neurodegenerativo irreversibile.

Secondo i dati riportati da AISM, i pazienti affetti da SM in Europa sono circa 750.000 e oltre 122.000 solo in Italia. Per frequenza è la seconda malattia neurologica nel giovane adulto e la prima di tipo infiammatorio cronico. Il suo esordio si verifica più comunemente tra i 20 e i 40 anni e le donne ne sono maggiormente colpite.  

Le diverse forme di Sclerosi multipla

La Sclerosi multipla è una malattia complessa, sia per quanto riguarda le cause, sia per il possibile andamento e i sintomi specifici, che variano da persona a persona. In alcuni casi sono ben visibili (disturbi motori), in altri casi lo sono meno (disturbi alla vista), ma altrettanto invalidanti. 

Sulla base del decorso clinico, è possibile suddividere la malattia in diverse forme, su cui spesso di fa confusione:

  • SM recidivante-remittente: è la forma più comune, caratterizzata da ricadute alternate a periodi di assenza di sintomi (o con sintomi lievi). La maggior parte dei pazienti affetti da SM ha un esordio della malattia con decorso recidivante-remittente.
  • SM primariamente progressiva: è caratterizzata dalla progressione dei sintomi sin dal primo esordio.
  • SM secondariamente progressiva: inizia con decorso recidivante-remittente seguito, tuttavia, da un peggioramento continuo e progressivo dei sintomi.
  • Forme clinicamente isolate: è una forma estremamente rara, per cui la patologia compare con un singolo episodio neurologico che dura almeno 24h ed è dovuto a un processo di demielinizzazione. Non tutte le persone con una CIS sviluppano necessariamente la SM.

L’importanza della diagnosi precoce della Sclerosi Multipla

Negli ultimi anni l’attività di ricerca di base e clinica ha permesso lo sviluppo di strumenti di diagnosi e prognosi più precoci ed efficienti. 

“In questo modo siamo in grado di diagnosticare in modo precoce e distinguere meglio la SM da patologie simili. Questo ci permette di avviare rapidamente il paziente al trattamento adeguato, con una conseguente maggior efficacia nel modificare il decorso della malattia” afferma il professor Massimo Filippi, direttore dell’Unità operativa di Neurologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore ordinario di Neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. 

Una diagnosi precoce è fondamentale: sappiamo che prima si interviene con i nuovi farmaci e minore è la probabilità che la forma più comune della patologia, quella recidivante-remittente, evolva nella forma progressiva, la più pericolosa.

“Abbiamo a disposizione numerose terapie che rallentano il decorso della Sclerosi multipla: dagli immunomodulanti agli anticorpi monoclonali, al trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Il risultato è che chi oggi è affetto da SM ha un’aspettativa di vita non distante da quella delle persone sane” conclude il professor Filippi.

 Lo stato della ricerca sulla Sclerosi Multipla

Oltre all’avanzamento delle tecniche diagnostiche, i ricercatori di tutto il mondo si sono focalizzati anche sull’identificazione delle cause della malattia e sullo sviluppo di nuove terapie.

Di recente uno studio condotto dall’International Multiple Sclerosis Genetic Consortium, di cui fa parte anche l’Ospedale San Raffaele, ha permesso di creare una mappa genetica dettagliata della SM, evidenziando la complessità della malattia: alla sua origine c’è la disfunzione di molte diverse cellule del sistema immunitario e non solo una.

Ma la ricerca procede anche su altri binari, come quello dell’impiego delle cellule staminali neurali per aiutare il processo rigenerativo dei tessuti, o ancora con la costruzione di modelli in vitro e l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale per cercare tra le molecole già note potenziali farmaci contro la malattia.

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