Il tumore del colon-retto: fattori di rischio e fattori di prevenzione

PUBBLICATO IL 04 FEBBRAIO 2020

Il tumore al colon è uno dei più diffusi nel mondo occidentale. Ecco i principali fattori di rischio e prevenzione

Il tumore del colon-retto colpisce prevalentemente le persone di età compresa fra i 60 e i 75 anni anche se, negli ultimi anni, si è riscontrato un aumento delle lesioni iniziali nelle fasce d'età più giovani. 

Insieme al Dott. Mauro Ghirardi, Responsabile dell'U.O. di Chirurgia Generale dell’Istituto Clinico Città di Brescia, facciamo il punto su una delle neoplasie più diffuse del mondo occidentale la cui mortalità, fortunatamente, è in diminuzione. 

L’incidenza di questa patologia

“Dai dati presenti in letteratura, soprattutto in regioni come la Lombardia dove lo screening del cancro colon-rettale è applicato in maniera efficace, si sta registrando un calo dell'incidenza di questa patologia - ci ha raccontato il Dott. Ghirardi -. 

Un risultato frutto del lavoro svolto in passato in ambito di prevenzione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Nello specifico si registra un aumento delle lesioni iniziali, ma una significativa diminuzione delle lesioni avanzate con conseguente crescita del tasso di sopravvivenza”.

I fattori di rischio

I principali fattori di rischio si riconducono a stili di vita e familiarità. Fattori di rischio sono rappresentati da: 

  • consumo di carni rosse e di insaccati
  • farine e zuccheri raffinati 
  • sovrappeso e ridotta attività fisica
  • fumo
  • eccesso di alcol
  • familiarità con patologie quali la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. 

Fattori di protezione sono, invece, rappresentati da: 

•    consumo di frutta e verdure
•    carboidrati non raffinati 
•    vitamina D 
•    calcio 
•    somministrazione di antinfiammatori non steroidei per lungo tempo. 

L’importanza della diagnosi precoce

Il programma di screening del colon-retto è indirizzato a uomini e donne dai 50 ai 70 anni di età (anche se si sta discutendo di abbassare l’età a 45 anni) ed è costituito da un intervento di prevenzione attiva mediante il test di ricerca di sangue occulto nelle feci (e successiva colonscopia nei casi positivi) con ripetizione regolare ogni 2 anni. 

Lo screening può consentire: 

  • il riscontro e la rimozione di precursori tumorali prima della trasformazione in tumore vero e proprio; 
  • la diagnosi di tumori in stadio iniziale con una conseguente riduzione della mortalità.

La familiarità nello sviluppo del tumore del colon-retto

“Ci sono delle sindromi ereditarie dimostrate come il cancro colorettale ereditario non poliposico - ha concluso il Dott. Ghirardi - che origina non da un polipo, ma da una lesione piatta ed è generalmente localizzato nel colon di destra. 

Questo tipo di tumori presentano ereditarietà familiari, ma non è detto che si sviluppino necessariamente nel colon. 

Un'anamnesi familiare, comunque, va sempre fatta: in caso di familiarità, infatti, è opportuno intraprendere un percorso diverso dal tradizionale protocollo terapeutico con controlli molto più ravvicinati”.


 

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