Quando lo sport mette a rischio la funzionalità della spalla
PUBBLICATO IL 20 FEBBRAIO 2020
Esistono gesti atletici in alcune discipline sportive che possono alla lunga nuocere alla salute della spalla. Lo specialista ci spiega cause, rischi e trattamento per riprendere l’attività sportiva.
Sport come pallavolo, basket e tennis (ma non solo)comportano movimenti ripetuti dell’arto superiore al di sopra della testa e questo può mettere a rischio la funzionalità articolare della spalla.
Il Dott. Giovanni Battista Vinanti, Responsabile dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia sez. III dell’Istituto Clinico San Rocco, ci spiega come gestire questo disturbo.
Dolore alla spalla quando si fa sport
“Quando uno sportivo compie un gesto tecnico come per esempio uno smash tennistico - spiega lo specialista - la spalla deve essere sufficientemente mobile da raggiungere gradi estremi di movimento per impartire la massima velocità alla palla.
Oltre a questo, deve godere di un buon equilibrio articolare al fine di creare un fulcro stabile di rotazione.
a ripetitività e l’intensità di uno sforzo di questo tipo, però, porta con sé spesso un’alterazione dell’equilibrio stabilità-motilità e, col tempo, fenomeni di retrazione della capsula posteriore che causa a sua volta una rigidità in rotazione interna della spalla”.
Quando la situazione sopra descritta si cronicizza nel tempo, si va inevitabilmente incontro ad una rigidità articolare che è responsabile della sintomatologia dolorosa: “Essa viene spesso descritta come una fitta percepita nella fase terminale del gesto atletico" - spiega il Dott. Vinanti.
La diagnosi con l’Artro risonanza magnetica
In questi casi è quanto meno importante agire per tempo:
“Se un paziente individua tempestivamente un iniziale grado di rigidità, magari riconoscendo la giusta importanza al dolore percepito, sarà più facile limitarne il decorso e scongiurare eventuali danni articolari”.
Tra i numerosi strumenti diagnostici oggi disponibili, ce n’è uno particolarmente indicato in questi casi:
“Si tratta dell’artro risonanza magnetica (artro RM) grazie a cui, previa iniezione di un mezzo di contrasto nell’articolazione, si possono smascherare eventuali lesioni degenerative di tendini e/o cartilagini.
In questo modo è possibile anche evidenziare con maggior efficacia i rapporti tra le strutture articolari (ossee, miotendinee e legamentose) e le eventuali lesioni associate”.
Cosa fare e quando operare
“Per scongiurare l’intervento chirurgico - ha continuato lo specialista - si procede in prima istanza con un trattamento conservativo, importante per risolvere la rigidità articolare in rotazione interna, ed un programma riabilitativo specifico associato ad una terapia medica antinfiammatoria.
Non sempre, però, la sindrome della spalla dolorosa si scopre per tempo: in caso di errata diagnosi o in uno stadio troppo avanzato, si possono riscontrare dei danni per cui l’operazione risulterebbe inevitabile”.
Recupero e ritorno all’attività sportiva
I tempi di guarigione variano per molteplici aspetti:“Generalmente dipende molto dalla condizione in cui ci si trova al momento della diagnosi.
Un’iniziale retrazione capsulare, infatti, risponde bene ad un programma riabilitativo. In presenza di lesioni associate, invece, il ritorno alla pratica sportiva, soprattutto ad alti livelli, diventa certamente più problematico”, conclude lo specialista .