Pleurite: diagnosi e cura

PUBBLICATO IL 18 DICEMBRE 2020

Dalla ecografia toracica alla toracentesi: sono diversi gli strumenti per diagnosticare la pleurite. Parola all’esperto che spiega anche come curarla.  

Dopo aver descritto cos’è la pleurite, con quali sintomi si manifesta e le principali cause, riprendiamo l’argomento trattato dal Professor Delfino Legnani, Specialista pneumologo della Casa di Cura La Madonnina, parlando di diagnosi e cura di questa patologia.

La diagnosi

La Diagnosi di pleurite inizia con un’accurata anamnesi, che mira ad individuare:

  • le modalità d’insorgenza dei sintomi e la durata;
  • i fattori di rischio come l’esposizione professionale a varie sostanze;
  • la comorbidità con altre patologie.

A questa, segue, poi, l’esame obiettivo con palpazione, percussione e auscultazione del paziente da parte del medico. 

Al fine di riuscire ad elaborare una diagnosi di pleurite, inoltre, un importante aiuto viene anche dalla diagnostica strumentale:

  • l’ecografia al torace oggi è la tecnica gold standard per la diagnosi del versamento pleurico, in quanto molto sensibile e specifica nonché in grado di poter valutare precisamente l’entità e le caratteristiche del versamento. 
  • La radiografia al torace, in proiezione postero-anteriore, latero-laterale e in Trendelenburg, è ancora oggi la metodica di gran lunga più utilizzata, ma che non è in grado di rilevare versamenti di modesta entità.
  • La Tac al torace che aumenta notevolmente le possibilità diagnostiche sulle cause della pleurite o consente di escludere determinate diagnosi, per ottenere un maggior dettaglio in relazione a patologie polmonari, non quantizzabili da ecografia e RX.

Queste tre tecniche aiutano a confermare la diagnosi e ad individuare l’entità del versamento (se presente) e del processo infiammatorio, nonché a ipotizzarne la causa.

L’approccio diagnostico più sensibile per stabilire le cause del versamento è composto dalla toracentesi, che consiste nell’evacuare sotto guida ecografica una modesta quantità di liquido a scopo diagnostico (batteriologico, citologico) e, in casi di evacuazione massiva, per consentire al paziente una miglior respirazione.

Se dall’esame del liquido della toracentesi non si è giunti ad alcuna conclusione diagnostica, si potrà ricorrere alla:

  • biopsia pleurica: eseguita con la stessa procedura della toracentesi, per prelevare un campione di cellule della pleura
  • pleuroscopia: esame endoscopico della cavità pleurica (lo spazio fra le due pleure), fortemente raccomandata nei casi di mancata diagnosi a fronte di una recidiva di versamento.

Di grande utilità si è recentemente rilevata anche la Pet Total Body che aiuta a distinguere processi infiammatori e processi neoplastici.

Quest’esame va effettuato prima di un’eventuale pleuroscopia.

Infine, di particolare utilità possono risultare anche la valutazione del pH sul liquido pleurico e alcuni esami ematochimici (indici infiammatori, marcatori neoplastici, lattico deidrogenasi (LDH), dosaggio delle proteine, specifici esami per le patologie reumatiche, glicemia etc.). Questi esami di laboratorio, infatti, confrontati con analoghi prelievi eseguiti sul liquido pleurico consentono in parte di orientarsi nella diagnosi. 

Come si cura la pleurite

Per alleviare la sintomatologia si può ricorrere a:

  • paracetamolo e antipiretici per la febbre;
  • antinfiammatori;
  • antitussivi (farmaci per la tosse).

ll trattamento della pleurite dipende dalle sue cause e si basa, quindi, sulla diagnosi di queste.

  • Nei casi di infezione batterica si procederà con terapia antibiotica ad ampio spettro;
  • Nei casi di tubercolosi si ricorre ad una specifica terapia antitubercolare;
  • Per le forme legate a immunopatie o patologie di tipo reumatico può essere utile il trattamento cortisonico o l’impiego di farmaci specifici per la patologia primitiva;
  • Nelle forme neoplastiche va valutato se sono primitive pleuriche o polmonari o secondarie: (per le primitive l’intervento chirurgico, previa accurata diagnosi, è una delle terapie principali;
  • Per le forme legate a esposizione professionale e all’assunzione di determinati farmaci, una volta individuata la causa va sospeso subito il fattore di rischio. A volte la risoluzione può avvenire spontaneamente, mentre in altre è necessario un trattamento cortisonico;
  • Nei casi di pleurite secondaria ad un trauma della parete toracica va valutata l’entità del versamento e la possibilità si tratti di versamento ematico, nel qual caso può essere necessario l’approccio chirurgico qualora il versamento si riformi rapidamente.

Per i trasudati, la risoluzione delle cause scatenanti provoca la totale risoluzione del versamento che, in generale, è bilaterale.

Cura e Prevenzione