Settembre: come affrontare il ritorno all'asilo
PUBBLICATO IL 27 AGOSTO 2020
Come affrontare il ritorno a Scuola o al Nido dopo il lungo periodo a casa? I consigli della pedagogista de La Zucca Felice.
I servizi dedicati all’infanzia e con essi gli asili nido riaprono le porte dopo una lunga e forzata chiusura. Alcuni genitori potrebbero essere preoccupati per la ripartenza dopo tanti mesi passati in casa insieme ai loro figli. Che fare?
I consigli e le riflessioni di Simona Vigoni, pedagogista dell’Asilo Nido La Zucca Felice, per un rientro e un ritorno sereno alla routine asilo-casa di tutta la famiglia.
L’importanza dell’ascolto e del racconto
È importante dedicare tempo all’ascolto e al racconto: un ascolto sensibile e accorto, fatto di silenzi e di posture protese e accoglienti verso i bambini.
Un racconto intorno a quello che è successo e un racconto su quello che li aspetterà a settembre.
I bambini hanno bisogno di essere ascoltati e di qualcuno che “metta parole” su quello che accade intorno a loro e sulle loro emozioni.
Il rientro come momento di positiva ‘discontinuità’
Il rientro e l’ambientamento al Nido o alla Scuola dell’Infanzia rappresentano un momento di discontinuità: il passaggio da una situazione conosciuta ad una nuova, come tanti altri eventi importanti.
Le teorie dello sviluppo da sempre hanno sottolineato il valore della continuità, della ripetizione e della costanza degli eventi per una sana crescita del bambino, ma ci hanno anche insegnato che la continuità, se portata all’eccesso, rischia di limitare e condizionare il bambino nella crescita.
Occorre quindi non dimenticare il valore positivo della discontinuità, intesa come momento di:
- crescita;
- superamento delle difficoltà;
- apertura a nuovi orizzonti;
- ricerca di autonomia decisionale.
Come affrontare il distacco dopo tanto tempo a casa?
Dopo un lungo periodo trascorso in casa o comunque lontano dalla vita pulsante dei servizi, i bambini sapranno affrontare il distacco, se avranno al loro fianco adulti pronti e capaci di sostenerli.
Il sostegno degli adulti di riferimento
Siamo noi adulti che per primi dobbiamo elaborare il distacco. I bambini saranno disposti ad affrontare il passaggio se lo sentono affrontabile dagli adulti che amano, proprio perché sono in grado di rilevare e di percepire la qualità affettiva e le emozioni provate dai grandi, anche e soprattutto quelle latenti e non espressamente dichiarate. È importante per loro respirare la nostra sicurezza, percepire il nostro equilibrio.
La fiducia negli educatori
Quindi sarà necessario armarsi di un ingrediente basilare: una bella iniezione di fiducia. Fiducia nei confronti di coloro che accoglieranno i nostri figli, perché questo tempo che ci ha separato dai servizi educativi non è stato un tempo di chiusura vero e proprio. Il pensiero progettuale degli educatori della prima infanzia non si è mai fermato: i bambini e le famiglie sono stati pensati, immaginati nei luoghi che li avrebbero riaccolti.
Anche gli educatori si stanno preparando all’incontro, desiderosi di “mettere a terra” quanto hanno pianificato in questo lungo periodo di lontananza. I servizi all’infanzia di qualità sono contesti nutrienti di apprendimento, luoghi capaci di accogliere le ricerche dei bambini e di sostenere e promuovere le loro competenze attraverso lo sguardo di adulti preparati professionalmente.
La fiducia nei bambini
La fiducia di cui ci dobbiamo nutrire è a 360°, perché in primis dovremmo proprio fidarci di loro, dei bambini, delle loro competenze e della loro capacità di resilienza.
I bambini possiedono tanti strumenti:
- l’istintiva curiosità che li spinge incessantemente a esplorare i contesti;
- l’innata socialità che li porta a ricercare la relazione con altri bambini e con adulti diversi da quelli di riferimento;
- la propensione al gioco che li aiuta a fare i conti col piano di realtà attraverso l’elaborazione fantastica di quello che accade.
Riflettiamo su quanto i nostri bambini, fin da piccolissimi, sono capaci di allontanarsi, di crescere, di essere autonomi, di autoregolarsi, di elaborare strategie e di trovare soluzioni creative.
E soprattutto non ci perdono! I genitori sono la loro base sicura. Si tratta di dosare protezione e fiducia con pazienza, affinché i piccoli possano sapere di poter contare sugli adulti che li amano e li stimano, e che li reputano capaci di affrontare i cambiamenti che la vita gli offre.
E così, finalmente, i luoghi dell’infanzia torneranno a essere non solo pensati, ma abitati dalle voci, dai corpi dei bambini, dai gesti di cura e premurosa attenzione degli adulti che li stanno aspettando.