Tumore al seno: la chirurgia è necessaria?

PUBBLICATO IL 11 SETTEMBRE 2019

Secondo i nuovi concetti della chirurgia oncologica ricostruttiva ed estetica (C.O.R.E), qualsiasi lesione neoplastica deve essere asportata nel rispetto di un risultato esteticamente apprezzabile.

Tutte le donne con un tumore al seno, indipendentemente dallo stadio, subiscono un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati? Lo abbiamo chiesto al Dott. Alberto Riboldi, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Senologica dell’Istituto Clinico Città di Brescia. “Indipendentemente dalla tipologia e dalle dimensioni della lesione - ci ha spiegato il Dott. Riboldi - l’approccio chirurgico è il metodo più efficace e da me considerato il più consigliabile a qualsiasi paziente a cui venga diagnosticato una neoplasia mammaria. Secondo i nuovi concetti della chirurgia oncologica ricostruttiva ed estetica (C.O.R.E), qualsiasi lesione neoplastica deve essere asportata nel rispetto di un risultato esteticamente apprezzabile. Attenendomi a questi precetti, considero la chirurgia come metodo più risolutivo di lotta contro il cancro. L’approccio chirurgico, sebbene invasivo, permette di intervenire localmente laddove altre terapie interverrebbero in maniera trasversale. Altre terapie alternative (chemioterapia) possono essere suggerite a seguito dell’intervento chirurgico ma non, secondo me, preventivamente. Intervenendo chirurgicamente nel momento stesso in cui viene identificata la neoplasia mammaria si riduce innanzitutto lo stress psicologico a cui la paziente andrebbe incontro se le si dovesse consigliare di attendere e sottoporsi ad altre cure prima dell’intervento e in secondo luogo si asporta la lesione maligna in modo definitivo e, con la tecnica di ricostruzione e rimodellamento della ghiandola mammaria dopo quadrectomia con lembo dermo glandulo fasciale da me teorizzata, si andrebbe anche a ridurre drasticamente la possibilità di recidiva del tumore".

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