Epatite B inattiva: che cos'è e cosa significa
PUBBLICATO IL 28 OTTOBRE 2019
Cosa significa essere ‘portatore inattivo di Epatite B’? Che implicazioni ha questa condizione nella vita del paziente e in caso di tumore?
A queste domande risponde il dottor Guido Poggi, oncoepatologo dell’Istituto di Cura Città di Pavia.
Epatite B cronica inattiva: cosa significa
“La condizione di infezione da virus dell'epatite B asintomatica oggi è più correttamente definita come ‘stato di portatore inattivo’”, spiega il dottore Poggi.
Benché questi soggetti siano portatori cronici dell'infezione da virus B, non manifestano i segni della malattia attiva.
Ciò significa che queste persone hanno l'infezione virale, ma i valori degli esami del sangue (esami della transaminasi, in questo caso) risultano costantemente nella norma e non presentano i segni tipici dell’epatite.
“Questa condizione – illustra lo specialista - si ritiene sia il risultato di un costante controllo dell'attività virale da parte del sistema immunitario del soggetto infetto e comporta un rischio molto basso di sviluppare cirrosi o patologie epatiche tumorali”.
I controlli da effettuare in caso di virus inattivo
Nonostante la maggior parte dei portatori inattivi rimanga stabilmente in questa condizione, vi è tuttavia una piccola percentuale di soggetti che possono mutare il proprio stato verso un'infezione attiva.
Per questo motivo è importante che la persona affetta da epatite B asintomatica si sottoponga a periodici controlli delle transaminasi e della concentrazione del virus nel sangue (n.d.r. viremia).
La cura dell’epatite in caso di tumore
“È importante, inoltre, tenere presente che in caso di assunzione cronica di terapie come quelle per le malattie oncoematologiche, di cortisone o di altri farmaci immunosoppressivi l'infezione virale può riattivarsi, in alcuni casi anche con quadri di vere e proprie epatiti acute”, avverte il medico.
“Per prevenire la riacutizzazione dell'infezione, i portatori inattivi, sotto stretto controllo del proprio specialista, dovranno assumere dei farmaci antivirali per un periodo prolungato (anche per alcuni mesi) oltre a quello immunosoppressivo”.