La ricostruzione del legamento crociato anteriore

PUBBLICATO IL 08 NOVEMBRE 2019

Tornare all’attività sportiva dopo la rottura del legamento crociato? Grazie all’intervento chirurgico è possibile, vediamo tutti i dettagli.

Come spiega il dott. Giovanni Battista Vinanti, Responsabile dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia sez. III. dell’Istituto Clinico San Rocco, l’intervento chirurgico ha lo scopo di rendere nuovamente stabile l’articolazione del ginocchio e preservarla da eventuali infortuni futuri.

Stabilizzare il ginocchio, infatti, previene che cedimenti recidivanti possano progressivamente danneggiare i menischi o la cartilagine.

Come avviene la sostituzione del legamento crociato anteriore

“Purtroppo non è possibile ricostruire il legamento crociato anteriore utilizzando lo stesso legamento lesionato. Bisogna quindi servirsi di altro tessuto che, una volta posizionato al posto del legamento lesionato, svolgerà le stesse funzioni”, spiega lo specialista.

Questo tessuto viene normalmente prelevato dallo stesso ginocchio del paziente e consiste nel terzo centrale del tendine rotuleo o nei tendini della zampa d’oca.

Al paziente viene praticato, per via artroscopica, un tunnel di circa 1 centimetro di diametro all’interno della tibia ed uno uguale all’interno del femore. Quest’ultimi serviranno come punti di ancoraggio per il ‘nuovo legamento’.

Il tessuto prelevato dal paziente viene quindi fatto passare attraverso questi tunnel e infine fissato ad entrambe le estremità di femore e tibia.

I segni dell’intervento in artroscopia al ginocchio

Al termine dell’intervento di chirurgia artroscopica, il paziente avrà due piccole incisioni cutanee di qualche millimetro attraverso le quali si è fatto passare l’artroscopio e i vari strumentari.

Sarà visibile anche un’incisione più lunga resasi necessaria per il prelievo del tessuto sostitutivo che varia nella sua lunghezza e sede a seconda del tipo di tessuto prelevato.

Decorso post operatorio e tempi di recupero 

Il paziente dopo qualche ora dall’intervento viene dimesso dal reparto. Inizialmente deve deambulare con le stampelle per circa un mese dando un carico parziale e cercando di camminare normalmente.

Dopo qualche giorno il dolore si risolve e il paziente può iniziare un programma riabilitativo.

Le fasi di riabilitazione dopo l’intervento prevedono:

  • a distanza circa un mese il paziente può iniziare a fare la cyclette;
  • a tre o quattro mesi a correre;
  • dopo sei o sette mesi, tornare al proprio sport preferito.

“La ripresa dell’attività sportiva – conclude il dottore - è tuttavia vincolata a previa verifica con test specifici che attestino ci sia stato un recupero funzionale e muscolare adeguato”.

Cura e Prevenzione