Chirurgia protesica del ginocchio con tecnologia robotica

PUBBLICATO IL 09 APRILE 2019

Fare in modo che il recupero delle funzioni articolari sia il più rapido possibile con un approccio sempre meno invasivo e meno doloroso. Questa la mission della chirurgia protesica del ginocchio con tecnologia robotica eseguita presso l’Istituto Clinico S. Anna. Dopo aver perfezionato un training formativo a Glasgow in Scozia (centro di riferimento mondiale per questo tipo di chirurgia), il Dott. Giovanni Bonaspetti, Responsabile dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia sez. II, ha iniziato ad eseguire interventi di chirurgia protesica robotizzata per il ginocchio sia delle protesi monocompartimentali, sia delle totali. A due anni dall’avvio di questa nuova attività gli abbiamo chiesto i benefici derivanti dall’utilizzo di questa tecnologia.

“L’apporto che vuol dare questa tipo di tecnologia è una maggior precisione nel posizionamento dell’impianto protesico, riducendo al massimo il margine di errore - ci ha spiegato il Dott. Bonaspetti. Maggiore è la precisione, infatti, e migliore è il bilanciamento così come la durata e l’efficacia di questo intervento. Tutti i pazienti operati con questa nuova tecnologia hanno ottenuto ottimi risultati ed è questo il motivo che ci ha spinti a proseguire. Avere in dotazione uno strumento di questo tipo, del resto, è un gran privilegio dal momento che poche strutture possono permetterselo. Si tratta di un sistema estremamente sofisticato che viene utilizzato per selezionati casi clinici”.

Le nuove tecnologie applicate alla sanità: è così che sta cambiando la medicina?

“Sì ma solo attraverso la formazione dello specialista. Il chirurgo, infatti, deve diventare ancor più esperto: per saper utilizzare al meglio questi nuovi sistemi è indispensabile un’approfondito training formativo. Il rischio di queste tecnologie, infatti, è che potrebbero farti chiudere gli occhi ma in realtà è il chirurgo che dice al robot ciò che deve fare e non viceversa. Se sbagliamo le impostazioni della macchina andiamo incontro ad errori anche molto gravi”.  

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