Acne? Meglio non affidarsi ai rimedi “fai da te”
PUBBLICATO IL 07 GIUGNO 2018
Riguarda circa il 90% degli adolescenti, ma anche – un po’ a sorpresa – quasi la metà degli adulti. Non è solo un problema estetico che spesso condiziona la vita personale e di relazione di chi ne soffre, ma una vera e propria malattia della pelle che in questa stagione tende a peggiorare o ricomparire. Parliamo dell’acne. La prima regola per combatterla è non rassegnarsi ed evitare strategie fai-da-te che rischiano spesso solo di peggiorare la situazione. Meglio affidarsi al dermatologo: solo lo specialista può scegliere la terapia adatta a ciascun paziente. Come ci spiega il professor Antonino Di Pietro dermatologo e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis con sede presso l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio e presso Smarti clinic, struttura sanitaria del Gruppo San Donato all’interno di Oriocenter. Qui è possibile trovare risposte qualificate e su misura per problemi di dermatologia clinica ed estetica, con l’utilizzo di materiali sicuri e tecnologie di ultima generazione per la salute e la bellezza della pelle, tra cui la radiofrequenza, la fototerapia a LED e l’elettroporazione.
Professor Di Pietro, cosa è l’acne?
Si tratta di un’infiammazione dovuta a un eccessivo funzionamento delle ghiandole sebacee (la cui attività è regolata dagli ormoni androgeni) che circondano la base del peli e producono il sebo, sostanza grassa che serve a proteggere la pelle. Conseguenza dell’aumento di sebo è l’ipercheratosi, ovvero la formazione di una sorta di tappo nella parte superiore del follicolo, che impedisce l’eliminazione del sebo stesso e favorisce la comparsa di un piccolo rilievo biancastro, il comedone, che può essere chiuso (“punto bianco”) o aperto (“punto nero”). Questa condizione diventa il terreno ideale per la proliferazione del batterio Propionibacterium acnes che libera sostanze che favoriscono la formazione di comedoni e irritano l’epitelio del follicolo, scatenando la produzione di citochine, i mediatori dell’infiammazione.
Ma quali sono le cause di tutto questo?
Sicuramente una predisposizione individuale. In persone o in alcuni periodi dell’anno come ad esempio la primavera o prima del ciclo mestruale per le donne, gli ormoni diventano più attivi e quindi stimolano maggiormente la produzione di sebo. Ci sono poi fattori che, anche se non la provocano, possono peggiorarla. Tra questi lo stress, l’utilizzo di alcuni farmaci (cortisone, acido folico, antidepressivi etc.), l’inquinamento e anche il sole. Dopo un iniziale miglioramento dovuto all’essiccarsi dei brufoli, si crea un effetto boomerang con un aumento dei punti neri.
Esistono cure efficaci?
Premesso che la terapia deve essere personalizzata, quando le manifestazioni sono lievi, possono essere utili sostanze con azione esfoliante e seboregolatrici; nei casi intermedi può essere indicato associare anche degli antibiotici; nei casi più seri, invece, il farmaco vincente è a base di tretinoina, cha agisce rendendo la ghiandola sebacea meno sensibile all’azione degli ormoni. In pratica è come se disinnescasse la “bomba” spegnendone la miccia. Molto efficace per tutti i tipi di acne si è rivelata anche una nuova terapia, la fototerapia a LED, che, sfruttando la lunghezza d’onda della luce blu, esercita un’azione antibatterica senza irritare la pelle. Inoltre favorisce anche la riduzione della secrezione delle ghiandole sebacee e rende la pelle più pura.