Preservare la salute della propria anca con l’artroplastica di rivestimento

PUBBLICATO IL 12 NOVEMBRE 2018

“L’intervento di artroplastica, o chirurgia artroplastica di rivestimento, spiega il professor Antonio Moroni, responsabile del Centro di Chirurgia di Rivestimento dell’anca all’Istituto Clinico San Siro, è una procedura mininvasiva a livello osseo e rappresenta una valida alternativa alla tradizionale protesi nel trattamento delle patologie dell’anca. Nasce allo scopo di preservare l’anatomia del femore, senza danneggiare la muscolatura, e di ridare al paziente un’anca che funzioni esattamente come prima dell’intervento consentendogli inoltre di tornare alle proprie attività.

Ho cominciato a praticare questo intervento nel 2001, arrivando oggi a contare più di 4.000 operazioni, occupando il 1° posto in Italia e il 4° nel mondo per numero di interventi e qualità dei risultati. L’artroplastica, che richiede grande specializzazione e dedizione, consiste nel rivestimento, con due sottili cupole di metallo, della superficie articolare del bacino e della testa del femore, che vanno a sostituire la cartilagine danneggiata. L’intervento protesico tradizionale, che prevede la completa asportazione di testa e collo del femore, è indicato soprattutto nei pazienti over 65, ma non dà risultati positivi nei pazienti giovani (under 50) perché la resa funzionale non soddisferebbe appieno le loro esigenze”.

“La longevità dell’intervento di protesi tradizionale nei giovani - conclude, non è soddisfacente ed è elevato il rischio di rioperarsi. Coloro che praticano abitualmente sport hanno la necessità di tornare al più presto a farlo, con performance simili a quelle pre-intervento”.

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