Formicolii: quali potrebbero essere le cause?

PUBBLICATO IL 17 OTTOBRE 2017

Le parestesie o formicolii - spiega il professor Giovanni Meola, responsabile dell’U.O. di Neurologia e del Centro per le Malattie neuromuscolari all’IRCCS Policlinico San Donato - sono dei disturbi lamentati dal paziente che si riscontrano frequentemente nella clinica neurologica.

Queste parestesie vengono riferite come delle sensazioni spiacevoli proprio di formicolio, per questo è importante che, durante l’anamnesi cioè quando il neurologo interroga il paziente, ci si soffermi su alcuni aspetti. Fondamentale è la durata: se queste parestesie durano pochi secondi non hanno nessuna rilevanza clinica e possono addirittura sottintendere a una patologia vascolare, a una patologia transitoria oppure al più comune ‘aver messo male il braccio.

Quando la durata è superiore alle 24-48 ore o se durano addirittura giorni, allora dobbiamo pensare a una causa neurologica. Se queste sono localizzate, ad esempio, agli arti inferiori, dalle ginocchia in giù e agli arti superiori a livello delle mani, la prima patologia da sospettare è la polineuropatia che però deve essere confermata a livello clinico da un esame neurologico che metterà in evidenza una diminuzione dei riflessi accanto a un disturbo delle sensibilità.

Quando invece questa sintomatologia parestesica - conclude il prof. Meola - interessa un emicorpo con distribuzione a livello del volto, dell’arto superiore o dell’arto inferiore e con una durata che può arrivare fino alle 24 ore o anche oltre, si dovrebbe pensare a una patologia di tipo centrale e in primo luogo a una patologia vascolare. Dal punto di vista tecnico si renderebbe necessario indagare su un TIA sensitivo, ovvero a un attacco ischemico transitorio.

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