Come gestire l’emergenza-urgenza in Pronto Soccorso?

PUBBLICATO IL 05 OTTOBRE 2017

Come valutare al meglio cosa succede a un paziente quando giunge in Pronto Soccorso per una situazione di urgenza o di emergenza? 
“Per prima cosa - spiega il dottor Giorgio Serino, responsabile del Pronto Soccorso/DEA all'IRCCS Policlinico San Donato - egli viene immediatamente valutato da un infermiere professionale che, in base alla gravità della situazione clinica e in base a quali sono i parametri vitali di quel soggetto (pressione, battito cardiaco, eventualmente tramite un elettrocardiogramma e anamnesi del paziente), gli fornirà il cosiddetto codice colore (bianco, verde, giallo, rosso)”. 

“Il codice rosso - continua - indica un’emergenza e vi rientrano tutti quei pazienti che si trovano in immediato pericolo di vita (es. infarto miocardico, ictus cerebrale, politrauma …). In questi casi, il soggetto viene immediatamente introdotto nella sala rossa del Pronto Soccorso (PS) per essere visitato dal medico e sottoposto a una serie di accertamenti. A questo punto, una volta accertata la diagnosi, si ricorrerà a una terapia di emergenza in base alla patologia riscontrata.

È bene ricordare che i codici rossi hanno sempre la precedenza su tutti gli altri colori. Se invece la situazione fosse meno grave ma pur sempre degna di un intervento veloce, l’infermiere assegnerà al paziente un codice giallo, che indica una situazione di urgenza Dopo un attesa di qualche minuto (di solito un quarto d’ora o 20 minuti), il soggetto accederà velocemente all’interno del Pronto Soccorso dove si sottoporrà a tutti gli accertamenti del caso. Il codice verde indica, invece, un’urgenza minore, per cui una patologia più differibile come ad esempio febbre, mal di gola o pressione alta e, in questi casi, il paziente aspetterà un po’ di più (qualche volta anche ore) ma sarà sempre monitorato dall’infermiere professionale del triage che, se le condizioni cliniche dovessero aggravarsi, potrà modificare il codice colore e accelerare l’ingresso del paziente in sala visita. Infine, il codice bianco che indica una prestazione quasi ambulatoriale - per cui nessuna urgenza particolare - e che, molte volte, porta il paziente ad attendere il proprio turno per molto più tempo”. 
“È molto importante comprendere - conclude il dott. Serino - che l’accesso in PS meriterebbe veramente l’emergenza-urgenza da parte del paziente, senza sovraccaricare con dei codici minori (es. codici verdi e bianchi) aree adibite e attrezzate per affrontare situazioni di gravità maggiore”.

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