
Cosa sapere sulla polmonite bilaterale e quali rischi può comportare
PUBBLICATO IL 12 NOVEMBRE 2025
La polmonite bilaterale è un’infezione polmonare batterica o virale che colpisce entrambi i polmoni, in soggetti giovani, adulti o anziani.
Coinvolge gli alveoli, le piccole sacche in cui avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica. Quando questi si riempiono di liquido o pus, la respirazione diventa difficile e l’organismo fatica a ossigenarsi correttamente.
È una patologia respiratoria seria, ma con una diagnosi precoce e una terapia adeguata, può essere trattata efficacemente.
Prestare attenzione ai sintomi, non sottovalutare i segnali di allarme e rivolgersi rapidamente al medico sono i passi fondamentali per una guarigione completa e sicura.
Con la dott.ssa Anna Angela Rachele Beretta, pneumologa all’Istituto Clinico Beato Matteo e all’Istituto di Cura Città di Pavia, scopriamo di più sulla polmonite bilaterale e sui rischi che può comportare.
Tipi di polmonite bilaterale
A seconda del microrganismo responsabile, la polmonite può essere:
- batterica, causata spesso da Streptococcus pneumoniae o Staphylococcus aureus;
- virale, come nel caso dell’influenza o di virus respiratori come il SARS-CoV-2;
- fungina, più rara e tipica di persone immunodepresse.
Sintomi iniziali e manifestazioni tipiche
Nelle prime fasi, la polmonite bilaterale può somigliare a una semplice influenza o a una bronchite. Tra i sintomi più frequenti:
- febbre alta (spesso superiore ai 38°C);
- brividi e sudorazione;
- tosse, inizialmente secca e poi con catarro, con espettorato denso o giallo-verde;
- dolore toracico, che peggiora respirando o tossendo;
- dispnea e fiato corto;
- stanchezza estrema e malessere generale;
- perdita di appetito e, talvolta, nausea o confusione mentale (soprattutto negli anziani).
La presenza di dispnea (respiro affannoso) è spesso un segno di interessamento diffuso e può indicare una forma più severa della malattia.
Differenze rispetto alla polmonite monolaterale
La polmonite bilaterale in genere è più aggressiva della monolaterale. Infatti, mentre la forma monolaterale interessa un solo polmone, quella bilaterale coinvolge una porzione maggiore del tessuto polmonare arrivando a colpire entrambi i polmoni.
Ciò comporta un rischio più elevato di:
- ipossiemia (bassi livelli di ossigeno nel sangue);
- insufficienza respiratoria;
- ricovero ospedaliero (quando necessario).
La forma monolaterale, se diagnosticata precocemente, viene gestita con antibiotici e riposo domiciliare.
Polmonite bilaterale negli anziani
Nella popolazione anziana, la malattia è aggravata dall'indebolimento del sistema immunitario e delle difese respiratorie ridotte tipiche dell'età avanzata.
Più frequentemente quindi si possono verificare complicanze gravi come insufficienza respiratoria e la diffusione dell’infezione nel sangue che possono condurre a sepsi o insufficienza d'organo.
In questa fascia d’età, la polmonite bilaterale può presentarsi con:
- febbre assente o modesta;
- confusione mentale o disorientamento;
- perdita di appetito e apatia;
- peggioramento di patologie croniche già presenti (come insufficienza cardiaca o broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO).
Cause e fattori di rischio
Le cause della polmonite bilaterale possono essere diverse, sia batteriche (pneumococco, mycoplasma, legionella) sia virali (ad esempio, Covid-19).
Tra i fattori di rischio più comuni per lo sviluppo della polmonite bilaterale:
- età avanzata;
- malattie croniche (diabete, insufficienza renale, cardiopatie);
- patologie respiratorie pregresse o ospedalizzazione recente;
- sistema immunitario compromesso;
- fumo di sigaretta;
- alcolismo;
Come si fa la diagnosi della polmonite bilaterale
Per fare diagnosi di polmonite bilaterale è necessario sottoporsi a visita medica specialistica pneumologica per indagare la sintomatologia.
Dopo un accurato esame obiettivo e una valutazione dei valori di saturazione ossiemoglobinica, lo specialista deciderà se trattare il paziente a domicilio o procedere a ricovero ospedaliero.
Esami strumentali e test di laboratorio
È importante eseguire una radiografia e una tac del torace per una diagnosi più accurata.
A questi devono aggiungersi, esami di laboratorio specifici per identificare l’agente eziologico e lo stato infettivo.
Per individuare il microrganismo che ha provocato l’infezione polmonare, può essere utile anche un esame dell’espettorato al microscopio o l’emocoltura, ovvero la ricerca dei microrganismi infettivi nel sangue.
Gli esami da fare in caso di polmoniti severe
In presenza di polmoniti di grado severo in cui il quadro clinico generale del paziente sia più drammatico, sarà necessario anche procedere a una serie di analisi più approfondite per capire se, e in quale misura, l’infezione si sia estesa ad altri organi quali reni e cuore.
Tra queste, l’emogasanalisi, che viene richiesta per verificare la capacità respiratoria dell’ammalato.
Come si cura la polmonite bilaterale
La cura per la polmonite bilaterale dipende dalla causa (batterica, virale o fungina).
Talvolta si rende necessario il ricovero ospedaliero per i soggetti a rischio e con una sintomatologia importante come insufficienza respiratoria.
Le terapie comuni includono:
- antibiotici per la polmonite batterica;
- farmaci antivirali o di supporto per quella virale.
Altre cure possono includere ossigenoterapia, riposo, idratazione.
La durata della terapia varia da 7 a 21 giorni, a seconda della risposta clinica e dell’agente infettivo.
Recupero e monitoraggio
Nel caso di polmonite virale o batterica curate in casa, quindi in pazienti meno compromessi, sono necessarie valutazioni mediche seriate ed esami ematici e radiologici ravvicinati per valutare l’andamento clinico.
Nei pazienti ricoverati, il monitoraggio sarà giornaliero.
Scopo di qualunque terapia è quello di favorire la guarigione dall’infezione e prevenire eventuali complicanze come insufficienza respiratoria e la diffusione di germi nel sangue.
In genere, se non insorgono complicazioni, la polmonite acuta, virale o batterica, si supera nel giro di qualche settimana.
Complicanze e prognosi
La polmonite bilaterale, se non trattata adeguatamente, può portare a complicanze anche gravi, tra cui:
- insufficienza respiratoria acuta;
- sepsi (diffusione dell’infezione nel sangue);
- ascessi polmonari;
- versamento pleurico (accumulo di liquido intorno ai polmoni);
- danni permanenti al tessuto polmonare.
La prognosi dipende da diversi fattori, tra cui:
- età;
- rapidità della diagnosi;
- tipo di agente infettivo;
- presenza di patologie croniche.
Nelle persone giovani e sane, la guarigione è spesso completa; negli anziani o nei pazienti fragili, il decorso può essere più lungo e complesso.
Quando rivolgersi al medico
È importante consultare un medico in presenza di sintomi respiratori importanti, soprattutto:
- febbre che stenta a ridursi con farmaci antipiretici;
- mancanza di fiato;
- dolore toracico.



