Melanoma in aumento in Italia: come riconoscerlo tempestivamente, prevenirlo e curarlo

Melanoma in aumento in Italia: come riconoscerlo tempestivamente, prevenirlo e curarlo

PUBBLICATO IL 11 NOVEMBRE 2025

Melanoma in aumento in Italia: come riconoscerlo tempestivamente, prevenirlo e curarlo

PUBBLICATO IL 11 NOVEMBRE 2025

Consulta i cv degli specialisti in Dermatologia del Policlinico San Marco

Secondo l’ultimo rapporto dell’associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), nel 2024 in Italia sono stati diagnosticati circa 12.900 nuovi casi di melanoma cutaneo, con una prevalenza maggiore tra gli uomini (poco più di 7.000) rispetto alle donne (quasi 5.900). Negli ultimi 10 anni, questi numeri sono cresciuti del 17%.

Pur essendo molto aggressivo, questo tumore della pelle, se scoperto in fase iniziale, può essere “curato” attraverso la chirurgia. Diagnosi precoce: è questa, quindi, la parola chiave.

Ne parliamo con il dottor Antonio De Bitonto, responsabile dell’Unità di Dermatologia, che da molti anni si occupa di melanoma e tumori della pelle, e con la dottoressa Monica Osti, chirurgo plastico e ricostruttivo e referente dell’ambulatorio di chirurgia del melanoma del Policlinico San Marco.

 

Che cos'è il melanoma

Il melanoma è un tumore maligno che si origina dai melanociti, ovvero le cellule presenti nell'epidermide responsabili parzialmente del colore della pelle. I melanociti coinvolti possono essere:

  • della cute e delle mucose;
  • all’interno dei nevi (più comunemente chiamati nei);
  • in sedi extracutanee, ovvero occhio, meningi, orecchio interno etc… (forma di melanoma rara).

“Il melanoma è il tumore della pelle più aggressivo e colpisce una popolazione mediamente giovane rispetto alla maggior parte degli altri tumori, tanto che negli under 50 è la terza neoplasia più frequente. Ed è in aumento, specie fra i giovani: in 20 anni i casi sono più che raddoppiati - spiega il dottor De Bitonto -.  

In alcuni casi insorge ex novo, in altri può nascere su un nevo già presente che degenera”.

Dove compare più frequentemente

Il melanoma compare più spesso:

  • sulle gambe (nelle donne);
  • sul tronco (negli uomini).

Può però interessare anche mani, piedi, cuoio capelluto (specie nelle persone calve), zone genitali e anche l'interno della bocca o dell'occhio.

 

L’importanza della diagnosi precoce: come riconoscere un neo sospetto

Se diagnosticato precocemente, il melanoma ha oggi una probabilità di guarigione superiore al 90%

“Per questo motivo è importante tenere sempre controllata la pelle, da soli, e una volta all’anno (salvo diverse indicazioni da parte del dermatologo) sottoporsi a una mappatura dei nevi in modo da diagnosticare eventuali anomalie tempestivamente”. 

Attenzione ai cambiamenti

“In alcuni casi, il cambiamento può essere fisiologico: i nevi hanno una loro vita e quindi nascono, crescono, maturano e rimangono stabili per decenni, ‘invecchiano’ e, infine, tendono ad abbassarsi e decolorarsi in tarda età.

Se, però, il cambiamento avviene in modo improvviso oppure compaiono nevi ‘anomali’ è bene non sottovalutarli perché potrebbe trattarsi di melanoma”, continua lo specialista.

La regola dell’ABCDE

Un neo è da considerare sospetto quando non rispetta le regole dell’ABCDE, cioè:

  • A-simmetria;
  • B-ordi irregolari;
  • C-olori multipli associati;
  • D-imensione;
  • E-voluzione in breve periodo (qualche settimana o mese).

Questi sono i parametri più importanti da tenere sotto controllo: una variazione di colore che diventa più scuro, un’alterazione dei bordi che diventano irregolari o una forma che diventa asimmetrica devono destare attenzione, soprattutto se associati alla variazione di dimensione. In tutti questi casi è opportuno un controllo specialistico dermatologico.

 

Come si svolge la visita dermatologica

“Oggi alla visita clinica specialistica dermatologica si affianca l’esame dermatoscopico, un esame indispensabile che, mediante uno strumento chiamato dermatoscopio, permette di osservare strutture poste subito al di sotto della superficie cutanea altrimenti non visibili a occhio nudo e valutare in modo accurato eventuali modifiche strutturali e cellulari.

Il controllo dei nevi andrebbe fatto:

  • in caso di nevi sospetti;
  • ciclicamente, con cadenze stabilite insieme al dermatologo, da trimestrali a biennali a seconda della quantità e tipologia dei nevi.

 In caso di nevi particolarmente dubbi può essere utile, come esame di secondo livello, la cosiddetta mappatura dei nevi con videodermatoscopio (dermatoscopio collegato a un pc che permette di archiviare e immagazzinare immagini di nevi)”, aggiunge il dermatologo.

Quando fare il primo controllo

Il primo controllo è consigliabile intorno ai 12 anni. Prima di questa età infatti l’incidenza di melanoma è bassissima.

Fanno eccezione però:

  • bambini con nevi congeniti giganti, che devono essere monitorati con attenzione;
  • bambini con nevi di Spitz, formazioni simili a papule rosa che in età pediatrica non sono pericolose, ma possono diventarlo con la crescita.

 

Cause e fattori di rischio dell’insorgenza del melanoma

“Non sono note con certezza le cause che inducono la comparsa di un melanoma, ma esistono fattori di rischio riconosciuti - aggiunge la dottoressa Osti - e in particolare:

  • avere la pelle molto chiara/chiara e i capelli biondi o rossi;
  • avere molti nevi;
  • un’eccessiva esposizione al sole o utilizzo di lampade e lettini abbronzanti;
  • ustioni solari ripetute, soprattutto in età adolescenziale e giovanile;
  • storia personale o familiare di melanoma”.

 

Come prevenire il melanoma

La prevenzione del melanoma si basa su pochi, ma fondamentali comportamenti:

  • utilizzare ogni giorno una protezione solare quotidiana, non solo quando ci si espone al sole, ad esempio, al mare, con filtri solari ad ampio spettro (UVA/UVB), con SPF 30 o superiore;
  • evitare l’esposizione solare eccessiva soprattutto nelle ore centrali della giornata (11.00–16.00);
  • evitare i lettini abbronzanti;
  • effettuare controlli dermatologici regolari;
  • praticare regolarmente l’autoesame della pelle.

 

I trattamenti per curare il melanoma

Il trattamento principale del melanoma è la chirurgia per rimuovere il tumore, seguita da terapie adiuvanti come l'immunoterapia e terapie mirate, a seconda dello stadio della malattia.

“L’asportazione chirurgica rappresenta il trattamento di prima scelta in caso di melanoma e, se il tumore viene individuato precocemente, è spesso curativa - sottolinea la dottoressa Osti -.

Il chirurgo inizialmente asporta non solo il neo sospetto, ma anche un po’ di tessuto sano circostante per ridurre la probabilità che rimangano eventuali cellule tumorali. Qualora l’esame istologico confermi la presenza del melanoma, il chirurgo esegue un secondo intervento detto di allargamento, durante il quale asporta un’area di tessuto che sarà tanto più ampia quanto maggiore risulta lo spessore del tumore.

In caso di melanomi con maggiore spessore, contestualmente all’intervento di allargamento, si effettua anche la valutazione del cosiddetto linfonodo sentinella attraverso la linfoscintigrafia, che consiste nell’iniettare una sostanza tracciante debolmente radioattiva che, seguendo i vasi linfatici, arriva al linfonodo sentinella che viene rilevato da apposito apparecchio.

Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo che riceve la linfa direttamente dal tumore e quindi può essere interessato dalle cellule tumorali migrate dal melanoma. Se le cellule tumorali sono presenti nel linfonodo sentinella, è possibile che la malattia si estenda anche ad altri linfonodi. Il chirurgo quindi asporta il linfonodo sentinella, che viene poi analizzato al microscopio.

Nel caso in cui questo esame istologico confermi la presenza di cellule tumorali, si rende necessaria la terapia adiuvante con la radioterapia o con terapia medica (chemioterapia, farmaci biologici etc.)” continua la dottoressa Osti.

Oggi, rispetto al passato, nella cura del melanoma sono stati fatti molti progressi, soprattutto per quanto riguarda la terapia adiuvante, ma la differenza la fa la tempestività con cui viene scoperta la malattia. La prevenzione e una diagnosi precoce possono davvero salvare la vita.

 

L’esperienza del Policlinico San Marco

Presso il Policlinico San Marco, grazie alla collaborazione tra dermatologi, chirurgo plastico, oncologi e radioterapisti è possibile seguire percorsi di prevenzione, diagnostici e terapeutici mirati a seconda dello stadio e delle caratteristiche del melanoma.

All’ambulatorio di chirurgia del melanoma, che svolge la sua attività sia in regime SSN sia privatamente, possono accedere sia pazienti inviati dai dermatologi del Policlinico San Marco sia pazienti esterni, inviati da altri dermatologi.