
Quali sono le sindromi geriatriche e come si gestiscono
PUBBLICATO IL 29 MAGGIO 2025
L’invecchiamento della popolazione generale porta chi si occupa di assistenza a doversi fare carico di persone caratterizzate dal sommarsi di multiple condizioni croniche interagenti tra loro.
“Le sindromi geriatriche rappresentano un insieme di condizioni cliniche comuni negli anziani, spesso multifattoriali e interconnesse, che non rientrano facilmente nelle tradizionali classificazioni delle malattie.
Sono segnali di fragilità e vulnerabilità e influenzano fortemente la prognosi, il rischio di ospedalizzazione e la mortalità”, spiega il dott. Fabio Guerini, Responsabile dell’Unità Operativa di Medicina e Riabilitazione Ortogeriatrica dell’Istituto Clinico S. Anna, con cui approfondiamo l’argomento.
Le sindromi geriatriche più comuni
A titolo esemplificativo le principali sindromi geriatriche più comuni sono rappresentate da:
- cadute e instabilità posturale, secondarie a sarcopenia (perdita di massa muscolare scheletrica), scarso controllo pressorio con episodi di ipotensione, utilizzo di un elevato numero di farmaci che interagiscono tra loro, deficit sensoriali. La principale complicanza sono le fratture;
- incontinenza urinaria e fecale, con perdita involontaria spesso associata a un'aumentata frequenza del bisogno, per lo più secondaria a infezioni urinarie, associazione di farmaci, alterazioni anatomiche e problemi cognitivo-comportamentali;
- demenza e deterioramento cognitivo, ossia la perdita progressiva della memoria, con disorientamento e disturbi del comportamento, a genesi neurodegenerativa o vascolare;
- delirium, talvolta la confusione può essere acuta e improvvisa, caratterizzata da allucinazioni, aggressività, oppure da marcato rallentamento. In molti casi una causa sottostante (infettiva, organica) può determinare questa alterazione acuta e portare al ricovero;
- depressione, caratterizzata da apatia, insonnia, perdita di interesse, isolamento e, talvolta, ideazione suicidaria, connesse alla percezione della cronicità di malattia, della perdita di autonomia o a lutti;
- sarcopenia e malnutrizione, caratterizzate da debolezza muscolare, difficoltà a camminare, ridotta resistenza. La causa è multifattoriale e risiede nell’inattività, malattie croniche, infiammazione e dieta povera di proteine;
- polifarmacoterapia, ossia l’utilizzo di più di 5 farmaci contemporaneamente senza una periodica revisione terapeutica, con secondarie interazioni che portano a confusione, cadute e reazioni avverse;
- immobilità e lesioni da decubito sono epifenomeni della malnutrizione, della difficoltà motoria, dell’incontinenza.
Cosa comporta una sindrome geriatrica
Il sommarsi di tali sindromi converge in un quadro di maggiore vulnerabilità della persona anziana ascrivibile a una condizione di fragilità. Questa influisce sulla prognosi generale di malattia, tramite un peggioramento funzionale e una riduzione della qualità della vita.
Le sindromi geriatriche aumentano la probabilità di ricoveri multipli e prolungati (spesso per complicanze prevenibili), ma soprattutto sono predittori indipendenti di aumentata mortalità, specialmente quando presenti in combinazione.
La gestione delle sindromi geriatriche
La gestione di queste sindromi, spesso compresenti e interconnesse tra di esse, implica inevitabilmente un approccio multidisciplinare, ossia caratterizzato dall’interazione di più professionisti sanitari (medico, infermiere, personale assistenziale, fisioterapista e terapista occupazionale, psicologo, dietista, assistente sociale) formati a un approccio sinergico.
Tale approccio passa in primo luogo per una Valutazione Multidimensionale Geriatrica dei pazienti anziani atta a esplorarne lo stato fisico, psichico, funzionale, clinico e sociale, con strumenti standardizzati (neuropsicologici, motori, somatici e clinici).
L’importanza di un inquadramento corretto
Una valutazione complessiva è il primo fondamentale passo per gestire la complessità della persona anziana e delle sue sindromi geriatriche, per attuare poi alcune strategie preventive quali:
- attività fisica regolare: esercizi di resistenza, equilibrio e flessibilità;
- alimentazione equilibrata: dieta ricca di proteine, vitamine e micronutrienti;
- revisione periodica della terapia farmacologica: per evitare interazioni e farmaci inappropriati;
- supporto sociale e ambientale: ridurre l’isolamento e garantire un ambiente domestico sicuro;
- stimolazione cognitiva e prevenzione del deterioramento mentale, sempre tramite lo stimolo delle relazioni sociali;
- controllo delle patologie croniche sottostanti come diabete, ipertensione, Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Siccome ogni sindrome geriatrica ha un effetto moltiplicativo e la presenza di più sindromi aumenta esponenzialmente la vulnerabilità della persona anziana, l’intervento precoce multidisciplinare è fondamentale per limitare le complicanze e migliorare la qualità di vita dei pazienti.