Cos’è la degenerazione maculare legata all’età, le diverse forme e come si curano

Cos’è la degenerazione maculare legata all’età, le diverse forme e come si curano

PUBBLICATO IL 27 MAGGIO 2025

Cos’è la degenerazione maculare legata all’età, le diverse forme e come si curano

PUBBLICATO IL 27 MAGGIO 2025

La degenerazione maculare legata all’età, detta anche maculopatia senile, è una fra le più invalidanti patologie dell’occhio e una delle principali cause di perdita della visione centrale nelle persone al di sopra dei 50 anni. Colpisce nello specifico la macula, ovvero la zona centrale della retina che permette una visione nitida e corretta dello spazio. 

È una malattia progressiva e a carattere cronico, ovvero persistente nel tempo, che compare con l’avanzare dell’età, strettamente legata sia alla costituzione genetica sia allo stile di vita del paziente.

Il trattamento di questa patologia si sta sempre più perfezionando, soprattutto per quanto riguarda la sua forma umida. Attualmente, le iniezioni intravitreali di farmaci antiangiogenici, che bloccano la formazione dei vasi anomali alla base della patologia, sono tra le opzioni terapeutiche più utilizzate, grazie a molecole sempre più efficienti e con minori effetti collaterali. 

Parliamo della degenerazione maculare legata all’età e di questa tecnica, che permette di rallentare e in alcuni casi stabilizzare il decorso della malattia, con il dottor Giovanni Bolzoni, oculista dell’Unità Operativa di oculistica all’Istituto Clinico San Siro.

 

Cos’è la degenerazione maculare legata all’età

La degenerazione maculare legata all’età è una condizione che, colpendo la macula, causa inizialmente difficoltà nel percepire i dettagli più specifici della visione e man mano deforma e copre la parte centrale delle immagini, cancellandone dapprima i particolari e poi sfumandole e confondendole. 

Questa patologia interferisce, dunque, con la visione centrale (il centro del campo visivo) e quindi con attività quotidiane come lettura, riconoscimento dei volti, attività sportive e guida di veicoli.

“Chi ne è colpito perde la visione distinta centrale e ogni volta che il suo sguardo si dirige su di un oggetto, questo scompare dalla vista”, aggiunge lo specialista.

 

Le forme di degenerazione maculare legata all’età

La degenerazione maculare legata all’età è classificata in 2 forme:

  • secca, non essudativa (la più comune); 
  • umida, essudativa.

“La forma secca, detta anche atrofica o a carta geografica, è presente nell’85/90% dei casi e si manifesta con un progressivo assottigliamento retinico che conduce ad atrofia della regione maculare, con la formazione di una cicatrice che ricorda una carta geografica e impedisce la visione centrale.

La forma umida, o essudativa, è presente nel 5/10% dei casi ed caratterizzata dalla crescita anomala di nuovi vasi sanguigni che possono rilasciare sangue e liquidi proteici all’interno della retina, danneggiandone le cellule e alterando progressivamente e pesantemente  la corretta visione”, afferma il dottor Bolzoni.

Entrambe le forme, secca e umida, mostrano fra i primi segnali la comparsa delle cosiddette drusen maculari, piccoli depositi di aggregati lipidici con una forma tipica a testa di spillo di color giallastro. Le drusen maculari sono identificabili dal medico specialista oculista, visibili durante l’esame del fondo oculare e meglio valutate mediante la retinografia digitale, l’esame OCT e l’esame angio–OCT.   

 

Le cause della degenerazione maculare legata all’età

Le cause di insorgenza della degenerazione maculare, oltre alla predisposizione genetica, sono molteplici. Lo stile di vita del paziente e alcuni fattori ambientali contribuiscono all’insorgenza della degenerazione maculare senile (legata all’età); inoltre l’aumento dell’aspettativa di vita ha reso questa patologia sempre più frequente.

Tra le cause principali possiamo individuare:

  • alimentazione ricca di grassi animali;
  • maggiore esposizione alle radiazioni ultraviolette;
  • fumo di sigaretta.

 

Come si effettua la diagnosi

“La diagnosi precoce è la chiave per un trattamento efficace della maculopatia. Il riscontro della patologia avviene principalmente con: 

  • l’esame OCT, tomografia ottica computerizzata;
  • l’angio-OCT, che permette la visione diretta dei raggruppamenti vascolari retinici e dei neo-vasi responsabili dei gravi danni strutturali e funzionali. 

Sono esami diagnostici senza alcun effetto collaterale e ripetibili; infatti, attraverso queste procedure diagnostiche si ottengono immagini ad altissima risoluzione senza rischi per il paziente”, afferma lo specialista.

 

I trattamenti per la degenerazione maculare legata all’età 

I trattamenti per la degenerazione maculare dipendono strettamente dalla tipologia della patologia diagnosticata.

“Nel caso di diagnosi di una forma senza neo-vasi, ovvero una degenerazione maculare secca, che porta nelle sue fasi tardive alla degenerazione ad atrofia geografica, occorre sottolineare che al momento non si hanno terapie mirate e approvate dagli Organi Scientifici Ufficiali Internazionali - spiega il dottor Bolzoni.- L’assunzione regolare di integratori specifici per la salute della retina (come luteina, zeaxantina, astaxantina, zinco, rame, vitamine C ed E) può rallentare l’evoluzione di questa forma”.

Se invece viene diagnosticata una forma con neo-vasi, la degenerazione maculare umida, esistono 3 approcci differenti:

  • iniezioni intravitreali con farmaci antiangiogenici in grado di impedire la formazione dei neo-vasi;
  • fotocoagulazione con laser giallo, apparecchiatura che emette impulsi della durata di microsecondi e in grado di distruggere i vasi anomali senza danneggiare il circostante tessuto retinico;
  • terapia fotodinamica, attualmente meno utilizzata, che permette, attraverso l’interazione di una speciale sostanza chimica (la verteporfina) e il laser, di provocare l’occlusione solo dei neo-vasi, esercitando un’azione mirata.

 

Le iniezioni intravitreali per il trattamento della degenerazione maculare umida

Le iniezioni intravitreali rappresentano uno dei trattamenti più recentemente introdotti e meno invasivi per la forma umida della degenerazione maculare legata all’età. 

“Sono, infatti, indicate per i pazienti che mostrano inequivocabilmente la presenza di emorragie e neo-vasi della regione maculare. Con un’attenta gestione da parte dell’oculista e un monitoraggio costante, queste iniezioni offrono la possibilità, ma non la certezza di mantenere una buona autonomia visiva”, specifica il medico.

Questa procedura, eseguita presso l’Istituto Clinico San Siro, consiste nell’introduzione di un farmaco antiangiogenico all’interno del vitreo, la sostanza gelatinosa che riempie l’occhio. 

“I farmaci antiangiogenici, sostanze farmacologiche che attaccano selettivamente i vasi anomali in crescita intraretinica, nella degenerazione maculare umida non intaccano il resto del tessuto fisiologico dell’occhio. Questi farmaci in parecchi casi riescono a preservare le strutture più delicate dell’occhio, eliminando l’origine del problema”, afferma lo specialista.

Le iniezioni vengono effettuate in sala operatoria, in ambiente sterile, da medici altamente qualificati, sono indolori e durano pochi secondi.

Prima delle iniezioni intravitreali, il protocollo prevede che ogni candidato alla terapia presenti una scheda d’accesso che escluda forme ischemiche o trombotiche avvenute nei 6 mesi precedenti.

“Il paziente viene dimesso solitamente dopo circa 1 ora, per avere la certezza che non vi siano complicanze locali o generali. Tuttavia, seppur molto raramente, come per tutte le terapie, possono esserci complicanze locali come:

  • endoftalmite, un’infezione dell’occhio;
  • emorragie intravitreali;
  • distacco di retina. 

Le complicanze generali, invece, sono quasi inesistenti e riguardano eventuali problemi circolatori”, aggiunge il dottor Bolzoni. 

Il ciclo di trattamento prevede in genere iniezioni mensili per i primi 3 mesi, seguite da un periodo di monitoraggio e iniezioni a intervalli variabili.