Spirometria: un test semplice come respirare

Spirometria: un test semplice come respirare

PUBBLICATO IL 10 GIUGNO 2025

Spirometria: un test semplice come respirare

PUBBLICATO IL 10 GIUGNO 2025

Un esame di semplice esecuzione e indolore che permette di valutare come funziona il nostro apparato respiratorio. È la spirometria, indagine che può rivelarsi molto utile, ad esempio, in caso di problemi di asma, frequenti in questo periodo dell’anno anche in associazione alle allergie stagionali, oppure se si soffre di tosse persistente, come succede in chi fuma, o si ha una sensazione di costrizione toracica, respiro affannato o sibilante.  

Ma come si svolge? Quando in particolare può essere consigliabile? Lo abbiamo chiesto al dottor Rodolfo Guarnieri, responsabile del Servizio di fisiopatologia respiratoria del Policlinico San Marco e pneumologo di Smart Clinic “Le Due Torri” e Oriocenter.

 

Che cos'è la spirometria 

Spiega il dottor Guarnieri: “La spirometria è l’esame che valuta il funzionamento del nostro apparato respiratorio. Permette di:

  • calcolare la capacità dei polmoni di immagazzinare l’aria;
  • verificare se i bronchi sono liberi o parzialmente ostruiti, come in caso di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o di asma;
  • indagare se i polmoni sono iperdistesi, come nell’enfisema polmonare;
  • verificare se i polmoni sono ristretti, come nelle fibrosi del tessuto polmonare”.

 

Quando farla e per chi è consigliata la spirometria

Trattandosi di un test semplice e poco invasivo lo si può fare a tutte le età, anche nei bambini di 5-6 anni. È consigliabile:

  • se si è in salute e si praticano attività sportive intense;
  • se, in passato, ci sono già stati episodi di dispnea, ovvero di problematiche e difficoltà respiratorie; 
  • nei fumatori, soprattutto chi ha tosse e catarro;
  • in caso si sospettino problemi di asma o BPCO (è l’unico esame che permette di diagnosticare queste 2 condizioni con certezza).

 

Come si svolge la spirometria

“La spirometria viene eseguita respirando attraverso un boccaglio collegato allo strumento che registra volumi, flussi e altri parametri del respiro - continua lo specialista -. Ne esistono però diversi tipi: la modalità di esecuzione sarà indicata dal tecnico al momento dell’indagine così da analizzare i diversi aspetti del funzionamento dell’apparato respiratorio. 

In linea di massima viene sempre eseguita una manovra respiratoria forzata in cui vengono rilevati volumi e flussi polmonari”. 

 

I diversi tipi di spirometria

Spiega il dottor Guarnieri: “Esistono più tipi di spirometria che possono essere eseguiti con diversi scopi diagnostici specifici con l’obiettivo di valutare particolari aspetti della funzione polmonare:

  • spirometria semplice: è il tipo più comune di spirometria e misura i volumi e i flussi d’aria di base, come la capacità vitale forzata (CVF), il volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1) e il rapporto FEV1/CVF;
  • spirometria con test di broncodilatazione: dopo l’esecuzione di una spirometria semplice viene somministrato al paziente un broncodilatatore per via inalatoria (solitamente salbutamolo spray) e quindi l’indagine viene ripetuta per valutarne la risposta. L’indagine consente di verificare l’eventuale presenza di ‘reattività’ dei bronchi con particolare indicazione nel sospetto o nella rivalutazione in presenza di asma bronchiale;
  • spirometria globale con tecnica pletismografica: si tratta di un test più approfondito che valuta la funzione polmonare in modo avanzato, mirato allo studio di alcuni volumi polmonari altrimenti non indagabili. Lo studio della Capacità Polmonare Totale, del Volume Residuo, per esempio, offrono importanti informazioni nella diagnosi e nel controllo sia di patologie ostruttive sia restrittive. Allo scopo viene utilizzato il pletismografo corporeo, rappresentato da una cabina a chiusura ermetica all’interno della quale la persona si siede e respira attraverso un boccaglio. Lo studio delle modifiche di pressione registrate all’interno della cabina stessa offre esatta indicazione, indiretta, dei volumi aerei dell’apparato respiratorio”.

A seconda dell’esame effettuato, la spirometria può durare tra i 10 e i 40 minuti ed è possibile ricominciare le normali attività quotidiane subito dopo.

 

Come prepararsi alla spirometria

Per eseguire la spirometria non è necessaria alcuna preparazione

L’unica avvertenza riguarda i pazienti che assumono farmaci per patologie respiratorie, come broncodilatatori. In questi casi deve essere chiesto al medico che prescrive l’esame se la terapia deve essere sospesa.

 

Gli altri esami per studiare la funzionalità dei polmoni

In associazione alla spirometria, a seconda del quadro clinico e del sospetto diagnostico, possono essere indicati ulteriori approfondimenti, con test che misurano anche parametri più complessi come, ad esempio, lo studio della diffusione alveolo capillare (DLCO)

“In questo esame, la persona inala un piccolo quantitativo, noto, di monossido di carbonio (Co) attraverso un singolo profondo respiro, il contenuto di Co emesso nella successiva espirazione verrà calcolato per stimare quanto di esso è stato invece ‘trattenuto’. Questo fenomeno avviene grazie alla capacità dei nostri alveoli di poter ‘diffondere’ i gas e, quindi, alterazioni di questo parametro sono strettamente correlate a una compromissione di questa parte anatomica”, sottolinea lo specialista. 

Un’altra preziosa indagine è rappresentata dal Test di broncoprovocazione con metacolina, mirato alla ricerca di un fenomeno patologico che è alla radice dell’asma bronchiale, ovvero l’iperreattività bronchiale. 

Dopo l’esecuzione di una spirometria di base il paziente inala una dose minima, nota, di metacolina (un agente che provoca la costrizione bronchiale nei soggetti “iperreattivi”) e quindi si esegue nuovamente la registrazione del flusso attraverso una espirazione forzata. Questa manovra viene ripetuta per alcune volte. L’indagine si conclude quando si registra un’eventuale comparsa di “risposta” bronchiale (soggetto asmatico) piuttosto che in assenza di questo fenomeno (soggetto sano). 

“Nel nostro Servizio di Fisiopatologia Respiratoria possiamo effettuare tutti questi esami poiché abbiamo a disposizione apparati complessi che ci consentono uno studio completo dei valori respiratori, indispensabili alla diagnosi e valutazione nel tempo di persone affette da patologie respiratorie croniche e non”, conclude il dottor Guarnieri.