Cause della milza ingrossata e come si cura

PUBBLICATO IL 26 GIUGNO 2023

La splenomegalia, comunemente conosciuta come milza ingrossata, indica un aumento dimensionale della milza. Approfondiamo con il dott. Daniele Bernardi, chirurgo generale presso l’IRCCS Policlinico San Donato, quali sono le principali cause dell’ingrossamento della milza e, accertati i sintomi, come risolvere il problema.

 

Cos’è e come capire se la milza è ingrossata 

La splenomegalia, comunemente conosciuta come ingrossamento della milza, si verifica quando l’organo aumenta di dimensioni, sino a superare la normale lunghezza pari a 12 cm

Può essere in prima istanza individuata dal medico curante attraverso palpazione addominale. Successivamente, è possibile non solo confermare la diagnosi, ma accertare l’origine della patologia. grazie a: 

  • esami radiologici, quali Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), Tomografia Computerizzata (TC) ed ecografia addominale; 
  • esami del sangue.

 

Le cause della milza ingrossata

A determinare l’insorgenza della splenomegalia può esservi un’eccessiva attività della milza, detta anche ipersplenismo, o la rottura dell’organo stesso, entrambe condizioni spesso correlate a traumi o patologie. Tra queste troviamo: 

  • anomalie dei globuli rossi; 
  • congestione sanguigna; 
  • infiltrazioni; 
  • malattie del midollo osseo, sistemiche e infettive. 

In generale, in tutti questi casi, la milza aumenta di dimensioni perché sottoposta a sforzi sovrabbondanti, ristagno di sangue o perché vicaria funzioni precedentemente svolte da altri organi, laddove colpiti da malattia.

 

Le funzioni della milza

All’interno della milza è possibile trovare tutte le componenti del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e batteri, nel caso vi sia un’infezione in corso); non solo, la milza svolge anche diverse funzioni strettamente correlate alla produzione, eliminazione e protezione di e da queste componenti. Questo spiega perché malattie del sangue o del sistema immunitario interessino tanto facilmente la milza, determinandone un ingrossamento abnorme. È, infatti, l’organo in cui: 

  • si eliminano i globuli rossi, quando ormai vecchi o danneggiati (emocateresi); 
  • si attivano gli anticorpi prodotti dai globuli bianchi, presenti all’interno della milza (nello specifico, all’interno della polpa bianca);
  • si procede alla rimozione dei batteri individuati dal sistema immunitario;
  • si producono le cellule ematiche, nel caso in cui il midollo, perché interessato da patologia, non sia nella condizione di soddisfare questa necessità dell’organismo;
  • si immagazzinano i globuli bianchi e le piastrine, rilasciati al momento del bisogno, in caso di infezione o emorragia.

 

I sintomi

La splenomegalia presenta sintomi, in genere, aspecifici. Il paziente soggetto ad aumento dimensionale di quest’organo può lamentare affaticamento o dolore, soprattutto nella sezione alta e sinistra dell’addome, e, talvolta, può occorrere in infezioni o sanguinamenti.

 

Rimedi e tempi di recupero

Perché la milza recuperi le dimensioni normali, è necessario intervenire sulla patologia scatenante l’ingrossamento dell’organo. 

Vi sono, tuttavia, casi in cui la splenomegalia diventa incurabile e particolarmente fastidiosa. In queste circostanze, lo specialista è solito consigliare al paziente la splenectomia, ossia la completa asportazione dell’organo mediante intervento chirurgico tradizionale o mininvasivo, congiuntamente ad una serie di vaccinazioni, per far fronte alle probabili infezioni dovute al venir meno delle funzioni immunitarie dell’organo. 

Cura e Prevenzione