Aragonite per rigenerare la cartilagine
PUBBLICATO IL 21 SETTEMBRE 2022
Presso l’Istituto di Cura Città di Pavia eseguiti 2 interventi con impianto di device di aragonite per rigenerare la cartilagine delle articolazioni
Coralli e conchiglie per riparare la cartilagine del ginocchio? Sembra strano, ma l'aragonite, presente in natura in organismi come coralli e conchiglie, è alla base del device (un cilindretto), approvato dalla Food and Drug Administration e impiantato per la prima volta in Italia dalla dott.ssa Francesca De Caro, specialista ortopedico dell’Istituto di Cura Città di Pavia.
In seguito a uno studio multicentrico condotto insieme alla prof. Elizaveta Kon di Humanitas, la dottoressa ha eseguito i primi 2 interventi, presso l’Istituto di Cura Città di Pavia.
Cos’è l’aragonite e a cosa serve
L’aragonite è un minerale composto da carbonato di calcio simile per caratteristiche (come la porosità, ad esempio) alle ossa ed è il materiale di cui è fatto il device innovativo impiantato in seguito allo studio clinico. Nato in Israele, il device, un cilindretto biocompatibile e biodegradabile ha la capacità di rigenerare la cartilagine.
“La cartilagine non riesce a rinnovarsi autonomamente, pertanto è necessario intervenire nei pazienti con problematiche di questo tipo o affetti da artrosi agli stadi iniziali, con procedure chirurgiche o di medicina rigenerativa”, sottolinea la dottoressa de Caro.
Lo studio prospettico controllato randomizzato, che ha messo le basi per l’intervento eseguito nel nostro Centro Pavese, Parte da questa evidenza.
Lo studio alla base dell’intervento di Città di Pavia
“Lo studio condotto da più ospedali, ha coinvolto 250 pazienti reclutati in tutto il mondo. Il risultato è sorprendente: è stato dimostrato un importante miglioramento nei pazienti affetti da deficit della cartilagine a cui era stato impiantato il cilindro di aragonite.
“In particolare – spiega la dott.ssa De Caro - a 2 anni dall’impianto, si è riscontrato che il risanamento cartilagineo era di 42.7 nei pazienti trattati con il dispositivo e di 21.4 in quelli trattati con la terapia convenzionale”.
L’intervento innovativo: come avviene
Il posizionamento del device avviene per mezzo di un intervento chirurgico mininvasivo che ha un decorso post operatorio brevissimo: la degenza è di 1 sola notte.
Il cilindro di aragonite, del diametro di meno di 1 centimetro, viene inserito all’interno della lesione cartilaginea, a contatto con l’osso del paziente. Tale struttura consente la differenziazione delle cellule staminali in osso e cartilagine e permette in pochi mesi di compensarne il deficit. Il cilindro verrà assorbito dall’organismo e quindi non sarà necessaria neppure la rimozione.
“Si tratta di procedura sicura, che presenta gli stessi rischi di qualsiasi intervento chirurgico, dura in media 40 minuti, sotto anestesia spinale - afferma la dottoressa De Caro - .
Il paziente viene dimesso il giorno seguente con un piano riabilitativo. Non vi è rischio di rigetto e la percentuale di successo della procedura è molto alta, pari al 93% a due anni”.
I 2 interventi condotti all’Istituto di Cura Città di Pavia
A sottoporsi all’intervento, per la prima volta in Italia, presso l’istituto di Cura Città di Pavia:
- un uomo di 58 anni, con un’artrosi di ginocchio allo stadio iniziale;
- un giovane di 27 anni con una lesione cartilaginea della troclea femorale.
“Credo che i risultati ottenuti aprano a nuove e ampie possibilità di cura per i pazienti giovani e meno giovani. Il dispositivo permette, infatti, di trattare anche alcuni casi di artrosi precoce, consentendo di ritardare un eventuale impianto protesico”, conclude la dottoressa de Caro.