Distorsione alla caviglia: la diagnosi e le cure

PUBBLICATO IL 02 MAGGIO 2022

Con la primavera, l’allungarsi delle giornate e le temperature più gradevoli, sono milioni le persone che, abbandonato il divano, ricominciano (o cominciano) a fare attività fisica all’aria aperta. Soprattutto se non si è allenati o se si forza troppo, uno dei rischi a cui prestare maggior attenzione è la distorsione della caviglia, un ‘incidente’ che prescinde dallo sport che si pratica, dal running alla pallavolo, dal calcio al basket. 

Si tratta di un trauma tra i più frequenti negli sportivi (e non solo) che non deve essere sottovalutato: “una distorsione di caviglia può essere un infortunio più grave di una frattura”, sottolinea il dottor Umberto Alfieri Montrasio, responsabile dell’Unità Specialistica Piede e Caviglia (USPeC) all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e ortopedico di Palazzo della Salute Wellness ClinicIstituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano. 

Vediamo allora con l’aiuto del nostro esperto come affrontarla e prevenire eventuali recidive.

 

Di cosa si tratta 

“La distorsione della caviglia è una patologia che comporta la perdita dei rapporti articolari tra le due superfici articolari che costituiscono la caviglia. Questa perdita, solitamente, è temporanea e coinvolge l’astragalo, cioè l’osso del piede che si articola con la gamba”, spiega l’esperto. In alcuni casi alla distorsione della caviglia può associarsi la lesione dei legamenti e della cartilagine articolare

“Al giorno d’oggi, è sempre più frequente prendere una storta alla caviglia perché ormai l’attività fisica e lo sport sono diventati una pratica comune, sia durante le ore scolastiche sia soprattutto nel tempo libero”, osserva il dottor Alfieri Montrasio. 

 

I sintomi

“La sintomatologia conseguente al trauma è contraddistinta da dolore acuto e tumefazione della caviglia, accompagnata spesso da un ematoma e da una limitazione funzionale importante. Questo può portare non solo alla zoppia, ma anche a una vera e propria condizione in cui non si riesce più ad appoggiare l’arto”, continua lo specialista. 
 

La diagnosi e i diversi gradi di gravità

La distorsione di caviglia può avere diversi gradi di gravità: lieve, moderata e grave. Per questo una corretta diagnosi è fondamentale per poter poi seguire una terapia mirata

“Innanzitutto, è necessario procedere con una radiografia, esame diagnostico molto utile a escludere eventuali fratture. Successivamente, può essere utile un’ecografia per studiare le parti molli, principalmente la capsula articolare, i legamenti e i tendini - continua il dottor Alfieri Montrasio -. Solamente a distanza di tempo,nel caso in cui si dovesse presentare una patologia conclamata come, ad esempio, una lesione legamentosa importante, viene data indicazione a eseguire una risonanza magnetica.” 

 

Cosa fare

Trattare una classica distorsione di caviglia, a esclusione delle situazioni in cui vi siano delle fratture, è semplice. “La distorsione di caviglia necessita innanzitutto di riposo con arto elevato, ghiaccio (crioterapia) ed eventualmente un bendaggio per contenere la tumefazione e il dolore. Meno frequentemente, oggi, viene data l’indicazione all’uso di stampelle, almeno nei casi più lievi - spiega l’ortopedico - . 

In caso di distorsione, di importante entità e modalità del trauma, occorre rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso per: 

  • una visita dello specialista;
  • la prescrizione delle indagini diagnostiche;
  •  le conseguenti terapie più indicate.

Nei casi di distorsione moderata e grave, escludendo un coinvolgimento delle ossa che richiede l’applicazione del gesso, oltre all’utilizzo delle stampelle, la terapia più indicata è un bendaggio adesivo o un tutore bivalva in materiale plastico. Quest’ultimo permette di riprendere la deambulazione precocemente, senza tuttavia compromettere la corretta cicatrizzazione legamentosa”, continua l’esperto. 

La fisiokinesiterapia

Contestualmente, per le distorsioni più moderate e gravi, è importante iniziare quello che può essere considerato il trattamento principale della distorsione di caviglia, ovvero la fisiokinesiterapia. 

“Lo scopo è triplice. Il primo passaggio è una rieducazione propriocettiva finalizzata a fornire delle risposte rapide e adeguate in situazioni destabilizzanti, prima in scarico e poi in carico, attraverso l’utilizzo di tavolette basculanti e di cuscini. Avendo una diversa consistenza e deformabilità, questi oggetti permettono di adattare il passo e stimolare i recettori propriocettivi durante la camminata su un terreno non omogeneo. 

Quindi si procede con il recupero della forza, in quanto un buon trofismo dei muscoli riduce il rischio di lesioni recidivanti. Gli strumenti più utilizzati sono l’elastico e la palla di spugna, che permettono di dosare il carico. 

Solo quando la persona è in grado di camminare senza zoppicare e accusare dolore si possono eseguire esercizi a carico completo sia per il potenziamento dei muscoli della gamba, sia per il potenziamento dei muscoli della coscia”, aggiunge il medico. 

I tempi di recupero 

Il tempo necessario per il recupero funzionale completo varia dalle 3 alle 5 settimane, a seconda della gravità dell’infortunio. “È molto importante rispettare i tempi corretti di riabilitazione e recupero, senza forzare e accelerare. Il rischio, infatti, è di creare il presupposto di ulteriori distorsioni”, conclude il dottor Alfieri Montrasio.

Cura e Prevenzione