Terza dose vaccino Covid-19: quello che c’è da sapere

PUBBLICATO IL 01 OTTOBRE 2021

Partito il richiamo per gli immunosoppressi. E poi a chi tocca? Il Prof.Pregliasco fa chiarezza sugli step della vaccinazione e come sarà valutata un’eventuale estensione all’intera popolazione.  

La campagna di vaccinazione anti-Covid ha dimostrato un’ottima efficacia in tutto il mondo e un profilo di sicurezza più che accettabile, per giustificare il suo uso sistematico come strumento fondamentale per ridurre l’impatto della pandemia.

Ha dimostrato, in studi a oggi disponibili, una leggera perdita nel tempo della capacità protettiva a 6 mesi circa di 10 punti percentuali anche se si tratta di una valutazione di mantenimento nel tempo e di un rinforzo della copertura vaccinale, proprio alla luce del fatto che potremmo assistere a ulteriori ondulazioni di questa pandemia. In particolare, si sta parlando molto della somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid che, è già partita per la  categoria degli immunosoppressi. 

Quali saranno gli effetti? Ce ne parla il prof. Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi.

 

L’andamento del contagio

“Con la diffusione delle varianti, in particolare della Delta ma non solo, il virus sta alimentando la possibilità nelle persone di infettarsi l’un l’altra proprio perché, a differenza del passato, colpisce i giovani, con un indice di contagiosità non indifferente: da un R0 (cioè il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente esposta) a 2.5 si è passato a un RO a 7, quindi con un numero medio di casi secondari ben superiori - afferma il professor Pregliasco -.

Dobbiamo considerare ciò che già sapevamo e ci aspettavamo: i coronavirus, sia quello che conosciamo, sia le altre tipologie (che causano forme respiratorie meno importanti), non danno una immunità nemmeno ai guariti, tant’è che assistiamo a malati della prima ora guariti che, però, rischiano allo stesso modo di subire una reinfezione. Nulla di nuovo, quindi. La vaccinazione è una protezione in più per evitare, nel caso di infezioni, evoluzioni più gravi della malattia”.

 

La terza dose

“Da un punto di vista organizzativo - continua l’esperto - diverse nazioni hanno cominciato o stanno pianificando, così come in Italia già sta avvenendo operativamente, una ri-vaccinazione, distinguendola in:

  • una terza dose supplementare per i soggetti immunodepressi, partita dal 20 settembre in Lombardia;
  • una cosiddetta dose booster, cioè un richiamo per tutto il resto della popolazione”.  

 

La terza dose per gli immunodepressi

In questo senso, l’Italia ha preso in considerazione per la somministrazione della terza dose, un segmento specifico e circoscritto di soggetti immunodepressi di tutte le età:

  • soggetti con trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva
  • soggetti con trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); 
  • soggetti in attesa di trapianto d’organo;
  • soggetti in cura con terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART); 
  • soggetti affetti da patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; 
  • soggetti affetti da immunodeficienze primitive, es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.; 
  • soggetti affetti da immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico, es. terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario ecc.; 
  • soggetti in dialisi o affetti da insufficienza renale cronica grave; 
  • soggetti con pregressa splenectomia; 
  • soggetti affetti da sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200 cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

La terza dose, in questi particolare categoria di soggetti, si può già somministrare dopo 28 giorni dalla seconda dose

Per tutte le altre categorie è previsto, in genere, un booster a 6 mesi.

 

I prossimi step della campagna vaccinale 

Sempre in Lombardia, la prossima ‘tappa vaccinale’ è prevista:

  • per la fine di ottobre per i residenti nelle RSA che, di fatto, sono stati tra i primi a essere vaccinati, seguiti dagli over 80;
  • a novembre-dicembre, toccherà agli operatori sanitari.

Il Green Pass subirà così un aggiornamento a 12 mesi.

 

Dove si farà la terza dose

Le vaccinazioni saranno effettuate negli hub vaccinali principali (consultare sito di Regione Lombardia) ma anche a livello degli ospedali, e presumibilmente anche presso i Medici di famiglia e le farmacie.

 

La vaccinazione universale

“La vaccinazione universale, cioè rivolta a tutta la popolazione, a mio avviso, sarà valutata in funzione dell’andamento epidemiologico del prossimo futuro - conclude Pregliasco -.  

Se il trend di questo inverno non sarà troppo negativo, probabilmente si opterà per un’eventuale ri-vaccinazione anche in futuro della quota di soggetti fragili: non solo gli immunodepressi, ma anche i diabetici, gli anziani, i cardiopatici, ecc.).  

Per il resto della popolazione, le istituzioni conteranno sull’efficacia della copertura residua, fatta eccezione delle categorie più a rischio. Al contrario, nei casi peggiori, si opterà per una dose di richiamo per tutti”.

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