Perché è importante la prevenzione urologica

PUBBLICATO IL 01 SETTEMBRE 2020

Sottoporsi a controlli urologi periodici è importante, soprattutto a partire dai 40 anni. Lo specialista spiega perché e quali sono i sintomi da non sottovalutare.

Secondo le stime solo il 10% - 20% degli uomini si sottopone ad una visita urologica di prevenzione e 9 maschi su 10 effettuano un controllo solo in caso di gravi patologie. Sono questi alcuni dei dati forniti dalla Società Italiana di Urologia (SIU) dai quali è evidente che la popolazione maschile, a differenza delle donne, non ha l’abitudine di sottoporsi a visite specialistiche periodiche. Per quale motivo? 

Spesso è l’imbarazzo a frenare gli uomini dal parlare con uno specialista di problematiche che riguardano, tra le altre cose, anche la sfera sessuale. Bisognerebbe invece giocare d’anticipo con la prevenzione: prima arma per diagnosticare precocemente e trattare tempestivamente patologie benigne e patologie tumorali, che sempre più spesso insorgono già dai 40 anni

Ma quando è utile iniziare a sottoporsi a visite di prevenzione urologica? Ogni quanto sarebbe bene farle? E quali malattie è possibile diagnosticare con controlli periodici? Ce ne parlano gli specialisti urologi di Smart Clinic, dove sono presenti ambulatori urologici ai quali rivolgersi per eseguire controlli periodici. 

 

Prevenzione urologica: perché i controlli periodici sono importanti

Sottoporsi a controlli urologici periodici permette la diagnosi precoce e quindi l’intervento tempestivo in caso di numerose patologie tumorali (della prostata, del rene, della vescica e del testicolo) e patologie benigne (calcolosi urinaria, iperplasia benigna della prostata e prostatiti, infertilità maschile e disfunzioni sessuali). 

Le principali patologie della prostata

Le principali patologie che vengono diagnosticate durante una visita urologica sono: 

  • Iperplasia prostatica benigna (o adenoma della prostata), patologia non tumorale che comporta l’ingrossamento anomalo della prostata (fino a 2-3 volte le dimensioni ritenute normali), con una serie di disturbi correlati.
  • Prostatite, cioè l’infiammazione della prostata. Può essere causata da infezioni da agenti patogeni (batteri) o comportamenti scorretti nello stile di vita (alimentazione non equilibrata, scarsa idratazione, funzione intestinale irregolare, pratica del coito interrotto, stile di vita sedentario).
  • Cancro alla prostata che rappresenta il tumore più frequente nel maschio, dopo il tumore del polmone. La diagnosi richiede l’integrazione di due elementi diagnostici: visita urologica con esplorazione digito-rettale e dosaggio del PSA.
  • Disfunzione erettile (DE), cioè l’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente.
  • Calcolosi urinaria, disturbo causato dalla formazione di cristalli contenuti nelle urine che precipitano e si aggregano e possono far insorgere coliche renali.
  • Infertilità di coppia, ovvero la mancanza di concepimento dopo 12 mesi di rapporti sessuali non protetti, centrati nei giorni fecondi del ciclo femminile. Si tratta di un problema che nel 50% dei casi la problematica riguarda l’uomo.

Quando fare la prima visita la prima visita dall’urologo

C’è ancora un vecchio retaggio culturale che dice che l’urologo sia il medico a cui ci si rivolge a una certa età. In realtà, è lo specialista che segue l’uomo in tutte le fasi della vita. In particolare è a partire dai 40 anni che l’uomo dovrebbe iniziare a pensare alla prevenzione urologica e quindi a controlli periodici, proprio come quelli che le donne fanno con il ginecologo. 

Dati recenti hanno infatti dimostrato che sia molte malattie tumorali, sia benigne possono avere un esordio in questa fascia d’età. L’iperplasia prostatica benigna, ad esempio, colpisce il 5-10% degli uomini di 40 anni e fino all’80% degli uomini tra i 70 e gli 80 anni. La prostatite, invece, riguarda uomini nella fascia di età compresa fra i 30 e i 50 anni, con una picco intorno ai 40 anni. Anche i tumori del testicolo colpiscono sempre più spesso i quarantenni. Nella fascia di età fino a 50 anni costituiscono il tipo di tumore più frequente (12 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel genere maschile). 

Ma anche prima dei 40 anni, in particolare durante la pubertà, è buona abitudine programmare una visita dall’urologo. Da quando il servizio militare non è più obbligatorio e quindi nemmeno la visita di leva, spesso ci si accorge solo dopo anni di problemi come il varicocele, uno dei principali motivi di infertilità più comuni. 

Visita urologica: in cosa consiste

Lo specialista per prima cosa raccoglie informazioni sullo stato di salute della persona e all’eventuale familiarità con malattie urologiche. 

In seguito, si passa all’esame obiettivo urologico che prevede l’osservazione dell'addome superiore e della parte bassa della schiena per individuare eventuali anomalie, ad esempio gonfiori. 

Infine, per verificare la consistenza della prostata e la presenza di eventuali anomalie, viene eseguita l’esplorazione rettale (con introduzione nel retto da parte del medico del dito indice coperto da un guanto di lattice). Questa indagine è fondamentale in particolare per la diagnosi precoce del cancro alla prostata

Visita urologica: ogni quanto andrebbe fatta

Tutti gli uomini al di sopra dei 40 anni dovrebbero sottoporsi a visite urologiche periodiche. La frequenza dei controlli può variare, su indicazione dello specialista, soprattutto in presenza di fattori di rischio quali: 

  • obesità;
  • fumo;
  • familiarità con malattie urologiche, in particolare con il tumore della prostata. 

Mai andato dall’urologo? Ecco i 5 sintomi da non sottovalutare

In caso non ci si sia mai sottoposti a visita urologica, ci sono 5 sintomi che non andrebbero trascurati e per i quali sarebbe indicato chiedere il consulto di uno specialista:

  1. disturbi del basso apparato urinario (impossibilità a urinare nonostante lo stimolo, minzione frequente, urgenza a urinare, dolore durante la minzione, dolore in regione pelvica e lombare);
  2. ematuria o sangue nelle urine;
  3. deficit erettile;
  4. colica renale;
  5. incontinenza urinaria


 

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