Radioterapia: un’arma efficace contro i tumori, ma non solo

PUBBLICATO IL 07 GENNAIO 2020

Il trattamento radioterapico si utilizza con efficacia contro diverse neoplasie, ma può essere efficace anche contro infiammazioni e nella terapia del dolore.

Puntare, mirare e centrare il bersaglio. Questa in estrema sintesi l’obiettivo della radioterapia, un efficace presidio terapeutico nei casi di tumore, ma non solo. Scopriamo in quali casi si utilizza il trattamento radioterapico.

Il trattamento radioterapico: l’efficacia

Come spiega il Dott. Alberto Buffoli, Responsabile dell’U.O. di Radioterapia Oncologica dell’Istituto Clinico S. Anna di Brescia, dove è in funzione un reparto attivo dal 1994:  “Si tratta di un’arma potente, efficace, ma, che, come tutte le armi, è anche potenzialmente pericolosa e va utilizzata con la massima preparazione”.

Gli utilizzi non oncologici 

La radioterapia non si utilizza solo per i tumori:  si può applicare in piccola percentuale anche a pazienti che presentano patologie di carattere infiammatorio.

Inoltre, si ricorre ad essa anche in alcuni casi a scopo preventivo, prima di sottoporre i pazienti  ad alcuni interventi chirurgici come per esempio, la protesi d’anca, di ginocchio, di spalla o gomito.

I tumori per cui è efficace la radioterapia 

“La radioterapia - entra nel dettaglio  il Dott. Buffoli - è utile per qualsiasi neoplasia: dai tumori cerebrali a quelli cutanei, passando da quelli polmonari sino a quelli intestinali”. 

La radioterapia, infatti, può essere utilizzata nella sua modalità “radicale”, ovvero come unico presidio terapeutico, nei: 

  • tumori del capo-collo 
  • tumori della prostata (in cui si riscontrano percentuali di guarigione estremamente elevate) 
  • neoplasie anorettali 
  • tumori della cute, ecc..

“Ci sono inoltre indicazioni di tipo post-operatorio per molti tumori, come quello alla mammella, al polmone o alla prostata preventivamente operata - specifica  lo specialista - in cui la radioterapia può distruggere eventuali cellule tumorali residue, migliorando conseguentemente il controllo della malattia in sede.

Infine, un altro ambito di utilizzo, sono le cure palliative, per ridurre il dolore in diversi tumori metastatici: la radioterapia è uno dei migliori antidolorifici”.

Evoluzione e sviluppo tecnologico

L’evoluzione di questo trattamento è andata a rilento fino agli anni ’90. 

Dal 1994, però, con la comparsa del primo collimatore multilamellare, è stato un susseguirsi di novità ed innovazioni tecnologiche molto importanti che hanno determinato uno stravolgimento pressoché completo del sistema non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche concettuale.

Questo ha portato tanti radioterapisti italiani a cambiare mentalità: mentre prima si faceva una valutazione di tipo bidimensionali o tridimensionale, mantenendo al centro dell’obiettivo il tumore, oggi invece questo concetto è stato sovvertito. Il bersaglio primario, infatti, non è più il tumore, ma i tessuti sani che lo circondano.

Cura e Prevenzione