Cervello e obesità: donne sfavorite rispetto agli uomini

PUBBLICATO IL 08 NOVEMBRE 2019

Uno studio mostra che le donne superati i 70 anni fanno più fatica a controllare il comportamento alimentare.

Uno studio pubblicato su Aging dai ricercatori dell’IRCCS Policlinico San Donato, dell’Università Vita-Salute San Raffaele e dell’IRCCS Ospedale San Raffaele dimostrerebbe come le donne, superata una certa età, facciano più fatica degli uomini a controllare la fame e i comportamenti alimentari.

Lo studio ha analizzato i correlati metabolici del cervello rispetto a diversi livelli di massa corporea (B.M.I., Body Mass Index, indice di valutazione del peso corporeo) in un gruppo di 222 soggetti anziani e ha mostrato le differenze specifiche legate al genere, nel rapporto tra indice di massa corporea, metabolismo e connettività cerebrale.

L’obesità nelle donne sopra i 70 anni

I risultati dello studio, ottenuti tramite PET con fluoro deossi-glucosio, hanno mostrato nei soggetti di sesso femminile un legame tra alto indice di massa corporea (B.M.I.), alterato metabolismo cerebrale e connettività neurale, che indica un forte effetto di genere nel sovrappeso e nell’obesità in donne con età media di 74 anni.

Nei soggetti di sesso femminile un elevato indice di B.M.I. è associato ad un aumento del metabolismo cerebrale nella corteccia orbito frontale (la parte anteriore dell’emisfero cerebrale, prevalentemente a destra) e ad una connettività neurale particolare.

Nei circuiti cerebrali legati al controllo e alla decisione, si riscontra così una ridotta connettività, che invece risulta aumentata nei circuiti legati alla gratificazione e alla ricompensa.

Il professor Livio Luzi, responsabile dell’area di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’IRCCS Policlinico San Donato e ordinario di Endocrinologia presso il dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, spiega: “Sappiamo già da tempo che l'obesità differisce nelle donne e negli uomini per diversi aspetti: la prevalenza dell'obesità è più elevata nelle donne (38,3%) rispetto agli uomini (34,3%), indipendentemente dall’età anagrafica e dall’etnia.

Queste differenze di genere, rispecchiate anche nella composizione corporea, sono dovute a una molteplicità di fattori: ormonali, ambientali e anche dietetici, dato che sia i modelli alimentari sono diversi tra i sessi, sia il desiderio di cibo e la risposta cerebrale al tipo di gusto esperito.

Anche se la spiegazione di queste diversità è ancora oggetto di studio, le ragioni più probabili sono da imputare anche agli effetti degli ormoni sessuali nella risposta del cervello al cibo. I dati analizzati in questo lavoro, fanno pensare che l'esposizione a stimoli alimentari appetibili veda i maschi più efficaci delle femmine nel limitare l'assunzione di cibo.

Per le donne in sovrappeso sarebbe materialmente più difficile esercitare un controllo inibitorio della fame e del comportamento alimentare.

I nostri dati dovranno essere confermati in una popolazione di donne obese giovani, tuttavia, la differenza di genere dimostrata nell'associazione tra BMI e metabolismo cerebrale, ci porta a diverse considerazioni per la pratica medica e la politica sanitaria: considerando che i meccanismi neurofisiologici attraverso i quali riceviamo gratificazione dal cibo sono diversi, la cura e la prevenzione dell’obesità dovranno in futuro essere modulate in maniera conforme a queste differenze, per offrire a ciascuno una soluzione più appropriata ed efficace per il controllo dell’alimentazione.”

Comunicato Stampa

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