La riabilitazione nel paziente sportivo
PUBBLICATO IL 22 LUGLIO 2019
“Impostare un progetto riabilitativo in un paziente sportivo - spiega la dottoressa Ilaria Marchetti, specialista in Medicina dello Sport all’Istituto Clinico San Siro - può essere necessario sia in seguito a una problematica cronica (come alcune tendinopatie) sia in seguito a un evento acuto (come una lesione muscolare) o a un intervento chirurgico (ad esempio la ricostruzione artroscopica del legamento crociato anteriore del ginocchio). Molto spesso, quando l’indicazione è prettamente chirurgica, come ad esempio nella distorsione di ginocchio con lesione del legamento crociato, nel post operatorio il paziente viene indirizzato a un percorso riabilitativo con caratteristiche diverse rispetto ai pazienti non sportivi proprio perché mira a obiettivi più ambiziosi, ovvero il ritorno in campo e la competizione”. “Il percorso riabilitativo, come un percorso tradizionale - continua - è strutturato in fasi o step successivi: in una prima fase, si lavora sul controllo del dolore e della tumefazione articolare (che può eseguire, ad esempio, un’artroscopia di ginocchio per la ricostruzione del LCA), in seguito si prosegue con il recupero del Range of Motion articolare e della forza muscolare. Mentre si procede al rinforzo muscolare isometrico e isotonico del segmento interessato, si inizia l’allenamento propriocettivo. Molto importante nel paziente sportivo è iniziare a lavorare il prima possibile sul ricondizionamento aerobico, impostando un allenamento di resistenza. In un primo momento, si può utilizzare il cicloergometro a braccia (per i pazienti impossibilitati a caricare il peso sugli arti inferiori in seguito all’intervento), in seguito si potranno utilizzare il nuoto e/o la corsa (a seconda dei casi). Un’ultima importantissima fase per completare il recupero da un infortunio in un paziente sportivo si svolge sul campo di gioco/gara, ed è caratterizzata da un graduale reinserimento dei movimenti che sono richiesti nel corso dell’attività sportiva svolta (es. salti, balzi, cambi di direzione…)”.
“All’Istituto Clinico San Siro - conclude Marchetti - la patologia che più di frequente richiede l’impostazione di un percorso riabilitativo negli sportivi è la lesione al legamento crociato anteriore. Sia che i pazienti decidano di compiere un percorso conservativo, sia che decidano di sottoporsi all’intervento chirurgico di ricostruzione del legamento, si renderà necessario un percorso riabilitativo ben strutturato che comprenda tutte le fasi sopra descritte”.