Coxoartrosi bilaterale: chi può ricorrere agli impianti bilaterali simultanei?
PUBBLICATO IL 09 GENNAIO 2019
La tecnica mininvasiva posterolaterale e anteriore è la soluzione mininvasiva più avanzata e sicura per intervenire sulla coxartrosi invalidante che colpisce entrambe le anche. Molteplici sono i vantaggi ma, è bene ricordarlo, l'intervento bilaterale non è adatto a tutti
Questo tipo di intervento permette l’impianto di protesi di anca contemporaneamente su entrambe le articolazioni. Abbiamo chiesto al dott. Alberto Consolie al dott. Giovanni Simonini, Responsabili dell'U.O. di Ortopedia e Traumatologia sez. VI dell'Istituto Clinico Città di Brescia, quali sono i pazienti candidati a tale procedura. “Il paziente-tipo che avanza questa richiesta è una persona attiva, giovane (l’età anagrafica per noi è relativa), con coxartrosi avanzata bilaterale che compromette la qualità di vita pesantemente e non risponde più ai trattamenti conservativi. La protesi d'anca bilaterale, invece, è sconsigliata ai pazienti più anziani che presentano delle comorbilità gravi e a coloro con una scarsa richiesta funzionale”.
Quali sono le ragioni che rendono appetibile l'intervento bilaterale? “Sono svariate. I vantaggi clinici per il paziente sono molteplici: dalla possibilità di pianificare con maggior precisione la lunghezza degli arti alla riduzione dell'impatto anestesiologico e del trauma chirurgico (una sola anestesia, un solo decorso post-operatorio); dalla riduzione dell'esposizione chirurgica e dell'ospedalizzazione, riducendo quindi i rischi di complicanze, ai vantaggi logistici (un solo decorso post-operatorio consente di pianificare meglio i propri impegni lavorativi e personali, in quanto non si dovrà subire un secondo intervento a breve distanza dal primo)”.